L’amore incondizionato per la Ginnastica, le giornate scandite da un ritmo che oscilla tra scuola e palestra, le gambe che tremano appena prima di inizare una gara. È di questo che parla il libro di Claudia Cinelli “Respiro a testa in giù“, edito per Narrativa Giovani Gruppo A.V. alla fine del 2022.
Respiro a testa in giù è una finestra che si affaccia sulla vita della diciottenne Valentina Cigognini, alle prese con la relazione con Andrea, l’ultimo anno di liceo e la fine di un amore durato una vita: quello con la Ginnastica Artistica.
Si tratta di un libro indirizzato a ragazze e – perché no – ragazzi molto giovani che nella carta stampata non riescono a trovare riferimenti a un amore così viscerale come quello tra la Ginnastica e chi la pratica. Il punto di forza di Respiro a testa in giù, infatti, è proprio il rapporto positivo tra la protagonista e lo sport: una famiglia presente, un rapporto di sana competizione con le compagne di squadra e di fiducia reciproca con l’allenatrice.

L’autrice Claudia Cinelli, d’altra parte, riesce a immedesimarsi particolarmente bene nei panni della protagonista perché la passione per la Ginnastica la conosce bene.
Ho iniziato a fare psicomotricità a 3 anni e ho proseguito con la Ginnastica fino alla fine delle superiori (e per certi versi, si può dire che ancora oggi sono un’atleta), racconta Cinelli ai nostri microfoni. La società dove sono nata e cresciuta è un’ASD, per cui ho sempre fatto gare per enti di promozione sportiva: tre volte a settimana per due ore ciascuno. Un impegno non gravoso, ma pur sempre un impegno da mantenere. Credo di non aver mai saltato un allenamento in vita mia per questioni di studio, catechismo, fidanzato, etc. Era un impegno che mi ero presa e come tale doveva essere rispettato.
Nelle ultime pagine di Respiro a testa in giù ribadisci che la tua passione per la Ginnastica non si è mai spenta. Come si è evoluta nel tempo?
No, la mia passione per la ginnastica non si è mai davvero spenta, ma anzi si è accesa maggiormente quando ho cambiato prospettiva. Da quando non sono più ginnasta agonista, sono diventata istruttrice; un altro lato della medaglia che mi ha portato tante soddisfazioni! Tuttavia questo passare dall’altro lato della barricata ha portato a galla qualche rimorso… Più che altro esperienze o esercizi buttati via perché non ero una ginnasta facile di carattere: in gara mi facevo prendere troppo e tutto l’impegno degli allenamenti finiva buttato. La maturità e la consapevolezza degli ultimi anni, data proprio dall’essere insegnante, mi ha fatto comprendere che il ruolo che rivesto ogni giorno ha un’influenza centrale sull’apprendimento e sulla crescita delle ginnaste. E poi, forse forse, esco dalla palestra più felice quando qualche bimba riesce a “portarsi a casa” un elemento nuovo, rispetto a quando ci riuscivo io! Prospettive e maturità diverse portano anche ad avere un’empatia che solo se ce la metti tutta riesci a percepire.
È stata, quindi, la tua esperienza personale a ispirarti nella stesura del libro?
Sì, l’ispirazione è venuta principalmente dalla mia esperienza. È una storia semplice e leggera, fruibile per un pubblico più giovane. Scrivendola ho voluto lanciare il messaggio che mettendocela tutta (prima o poi) risultati e soddisfazioni arrivano. Il mio consiglio per le giovani, infatti, è questo: mettercela tutta, crederci e lasciarsi andare.