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Artistica, Europei 2022 – Gioie e dolori: l’altra faccia delle ultime medaglie azzurre

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All‘Olympiahalle di Monaco, oggi 14 agosto, si spengono i riflettori su un’edizione dei Campionati Europei che ha consegnato nelle mani dell’Italia di Ginnastica Artistica Femminile tante medaglie come mai prima nella storia di questo sport.

Dopo i successi nell’individuale e l’oro di squadra, oggi è stata la volta delle finali di specialità. Finali che, nonostante i successi, hanno lasciato l’amaro in bocca a tutti sia pubblico che addetti ai lavori, per l’infortunio occorso ad Asia D’Amato durante la finale al volteggio.

LE MEDAGLIE – I salti di Asia D’Amato, a prescindere dall’infortunio, le hanno garantito la medaglia di specialità al volteggio: un argento. Il secondo argento arriva dalla gemella Alice D’Amato alle parallele, il terzo da Martina Maggio al corpo libero. E in quest’ultimo attrezzo arriva anche la doppietta per l’Italia grazie al bronzo di Angela Andreoli.

La cronaca delle finali

VOLTEGGIO – La finale al volteggio è stata segnata da due momenti drammatici: l’infortunio di Asia e quello della bulgara Valentina Georgieva. A prescindere dall’infortunio, Asia – già vice campionessa mondiale al volteggio – si conferma argento anche in campo europeo. Bellissimo il suo Yurchenko con doppio avvitamento (14.100), ed è ottimo anche il secondo salto (una rondata, mezzo giro prima dell’attacco alla tavola con ribaltata e salto teso con mezzo avvitamento), che è stato giudicato con un punteggio 13.333 nonostante l’arrivo infausto. Meglio di lei solo l’ungherese Zsofia Kovacs con due salti molto precisi dalla media di 13.933 (contro il 13.716 di Asia). A completare il podio la francese Aline Friess, che per pochi millesimi strappa la medaglia alla belga Lisa Vaelen. La giovane promessa della nazionale belga ha presentato un salto molto complesso che poche ginnaste al mondo riescono a portare in gara: il Rudi.

Poiché Asia è stata portata via e non ha potuto presenziare alla cerimonia di premiazione, al suo posto ha ritirato la medaglia il DTN Enrico Casella.

Di seguito la classifica finale:

PARALLELE ASIMMETRICHE – La performance di Giorgia Villa sulle parallele è uno sfoggio di difficoltà e precisione chirurgica che le frutta 14.100 e un quarto posto, fuori da podio per un soffio. L’esercizio di Alice D’Amato impressiona il pubblico dell’arena di Monaco: sul suo viso si legge tutto lo sgomento per quanto accaduto pochi minuti prima alla gemella Asia, sgomento che non le ha impedito da fare bene il suo lavoro. Il 14.400 che ottiene le consegna tra le mani un argento che racchiude insieme gioia e amarezza, secondo solo al 14.433 di Elisabeth Seitz. La tedesca, grande specialista d’attrezzo, riesce a scalzare Alice dal gradino più alto del podio con la propulsione che solo il pubblico di casa sa dare, sfoggiando un esercizio ben eseguito. Anche la compagna di squadra Kim Bui porta a termine un esercizio alle parallele di vero pregio e saluta così per sempre il campo gara. È grande l’emozione della ginnasta tedesca, tanto da portarla alle lacrime sotto il tifo caloroso del pubblico teutonico. La medaglia di bronzo va, invece, a Lorette Charpy. Anche lei esegue una routine spaziale sugli staggi, al termine della quale, sul doppio teso d’uscita, si accascia al suolo afferrandosi il ginocchio. La francese è riuscita a rialzarsi e ritirare la medaglia con le sue gambe, ma sicuramente dovrà sottoporsi a degli accertamenti per stabilire l’entità dell’infortunio.

Di seguito la classifica finale:

TRAVE – Una finale parecchio fallosa, quella alla trave, dove Giorgia Villa è la prima ginnasta a salire sull’attrezzo e a patire la caduta. Il suo 12.166 non le consente di agganciare la corsa al podio, corsa che invece è stata aperta fino alla fine per Martina Maggio. L’azzurra, entrata in finale prendendo il posto di Asia D’Amato, mostra al pubblico una trave precisa ed elegante, fino al salto costale. L’arrivo in trasversale le costa un vistoso sbilanciamento, e pure le spalle basse sull’arrivo del doppio carpio d’uscita abbassano il suo punteggio di esecuzione. Il 13.233 di Martina resiste in zona podio fino all’ultima concorrente, Ondine Achampong, che è più solida delle altre sui cinque centimetri e va a prendersi l’argento. È un podio strano, quello alla trave, dove ha vinto chi in gara ha sbagliato meno. A sorpresa è Emma Malewski, la più giovane delle tedesche, a conquistare l’oro con un esercizio relativamente semplice (con 5.3 di nota D), chiuso con un avvitamento dal valore B (0.2 decimi). A completare il podio la francese Carolann Heduit col punteggio di 13.400 a parimerito con quello della Achampong (che conquista l’argento grazie al punteggio di esecuzione più alto).

Di seguito la classifica finale:

CORPO LIBERO – Martina Maggio apre le danze al corpo libero con un esercizio dal punteggio di 13.933. L’azzurra manca per un soffio l’oro, andato all’inglese Jessica Gadirova per 66 centesimi. Ciò non inficia minimamente la performance dell’azzurra, che – precisa e letale – è una delle più temibili avversarie al quadrato. Lei così come Angela Andreoli. La giovanissima della nazionale italiana è la penultima a solcare la pedana e a incantare il pubblico dell’Olympiahalle. Angela, dopo essere rimasta in panchina ieri a sostegno delle compagne, a soli sedici anni si mette al collo il bronzo europeo di specialità con 13.866.

Di seguito la classifica finale:


Si conclude, quindi, un Campionato Europeo che lascia gioie e dolori all’Artistica Femminile azzurra. Ora è tempo di gioire, guarire le ferite, ma anche di guardare al futuro, forti della consapevolezza che l’Italia è la migliore squadra d’Europa, una squadra che si è guadagnata il rispetto e il timore delle avversarie non solo a livello continentale, ma anche mondiale.

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Mariacarmela Brunetti
Mariacarmela Brunetti
Nata e cresciuta nel magico Sannio, la mia seconda casa da anni è Roma, dove sto per conseguire una laurea in Ingegneria. Faccio parte di GINNASTICANDO.it dal 2015 e attualmente sono Vicedirettrice, oltre che Editorialista e Redattrice per la Ginnastica Artistica.

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