Una delle migliori performace alle clavette dell’intero 2023 è stata forse quella dell’ormai Campionessa del Mondo Darja Varfolomeev alla World Cup di Milano.
Doverosa, dunque, l’analisi tecnica di un esercizio che il pubblico italiano ha potuto gustare e che è valsa ben 34.000 punti e la medaglia d’oro alla ginnasta tedesca.
Iniziamo col dire che l’esercizio è molto ben costruito e aderente alla musica. Il valore tecnico è alto, e Varfolomeev esegue in modo preciso sia le difficoltà di corpo che le difficoltà di attrezzo. La scelta musicale è incalzante e capace di coinvolgere il pubblico, che tiene il ritmo per tutti i 90 secondi dell’esercizio.
L’analisi
La ginnasta inizia subito l’esercizio con un rischio molto complesso: un lancio di entrambe le clavette seguito da tre difficoltà di attrezzo e da una BD (body difficulty) combinata di equilibrio; la prima delle due BD è associata a un Moulinets, che è difficoltà d’attrezzo.
A seguire ci sono altre due AD (apparatus difficulty) e una difficoltà combinata equilibrio collegata a un pivot. Durante l’equilibrio Varfolomeev esegue anche un piccolo lancio e poi passa a una serie di quattro complessi salti enjambée en tournant con flessione dorsale a cui fa seguito la prima serie di passi ritmici perfettamente a tempo sul ritmo e sul carattere della musica (e con ben due AD all’interno).


Il rischio ha un altissimo valore, e anche i quattro giri in perché posè. Il terzo rischio, con tre rotazioni sotto il lancio e una rotazione di ripresa, è eseguito molto bene. Dopo una AD di collegamento, la ginnasta esegue numerosi giri fouettés sia singoli che doppi con una AD sull’ultima rotazione.
La seconda serie ritmica è molto spiritosa e sottolineata dalla grande espressività di Varfolomeev. Anche in questa serie di passi ci sono ben due AD e altre due difficoltà di attrezzo eseguite su un piccolo lancio prima dell’esecuzione di due difficoltà corporee, la prima combinata di equilibrio con una AD e la seconda con una AD, collegate al rischio di due tour plongé (una delle novità del codice internazionale dei punteggi in vigore).
L’esercizio termina col quinto rischio (ricordiamo che i rischi possono essere massimo cinque in ogni esercizio di gara) e con ben quattro AD svolte con il criterio a terra.
Riassumendo, le difficoltà corporee totali dell’esercizio sono nove, di cui tre delle quali combinate (il massimo delle difficoltà che si possono inserire). Le onde obbligatorie sono due e ben visibili. Le difficoltà di attrezzo eseguite sono venti, anche in questo caso il massimo possibile.
Per quanto riguarda il valore artistico, oltre all’espressività e il carattere nei passi ritmici, l’esercizio ha un chiaro fil rouge, come richiesto dal Codice, nel quale la ginnasta evidenzia i due cambi di ritmo con movenze corporee e di attrezzo.
L’occupazione dello spazio della pedana è varia e i cosiddetti due “effetti wow” sono stati chiaramente sottolineati dagli applausi e dall’entusiasmo del pubblico. Il valore stilistico e di esecuzione dell’esercizio sono molto alti non avendo commesso falli gravi, ma solo piccole imprecisioni.
Non a caso poche settimane dopo Darja Varfolomeev a Valencia si è incoronata Campionessa del Mondo con questo stesso esercizio alle clavette e in ogni altra singola specialità di gara. Un record che nessun’altra aveva più raggiunto dai tempi della russa Evgenija Kanaeva, ben dodici anni fa.