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Intervista a Domiziana Mecenate: da ginnasta a nuotatrice paralimpica

Domiziana, ex ginnasta costretta due anni fa a lasciare lo sport di una vita a causa di un incidente che l’ha resta disabile, racconta la sua storia di dolore ma anche di speranza

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“Nel 2008 c’erano le Olimpiadi a Pechino. Le ho viste in tv e vedendo che facevano le spaccate sono rimasta ammaliata. Questo è stato il motivo scatenante”, esordisce Domiziana ridendo.

Quella Domiziana bambina sognava le Olimpiadi con la ginnastica, ma purtroppo un brutto evento ha scombussolato tutti i piani e la vita della all’epoca diciannovenne Domiziana:

“Il 5 luglio 2021 mentre mi stavo allenando, durante il secondo allenamento del pomeriggio, a volteggio ho fatto un salto e sono arrivata di collo. Lì mi sono subito resa conto che non riuscivo a muovere né le braccia né le gambe. Non sentivo proprio niente. Ho avvisato i miei allenatori assolutamente di non toccarmi e di chiamare subito l’ambulanza. Poi è arrivata l’auto con il medico rianimatore. A seguire l’ambulanza e con l’elicottero mi hanno portata al San Camillo. Lì mi hanno operata il giorno dopo. Sono stata un mese in coma farmacologico e poi altri dieci all’unità spinale del CTO a fare riabilitazione”, racconta di quel giorno.

Un evento certamente traumatico, non solo chiaramente dal punto di vista fisico, ma anche e soprattutto dal punto di vista psicologico, in quanto improvviso e repentino.

Questo cambiamento come ha influito sulla tua persona e sulla Domiziana tanto amante di questo sport?

“Questo cambiamento ha influito certamente su di me, tanto che sono cambiata completamente. Ovvio, sono sempre io, ma sono anche maturata molto da questa esperienza. Dal punto di vista dello sport non è cambiato niente. Io la ginnastica la amo esattamente come prima e se, in un futuro, dovessi avere mai la possibilità di poter praticare ginnastica di nuovo lo farei subito. Quindi amo la ginnastica allo stesso modo e questo incidente non ha cambiato nulla in quel senso. Chiaramente dal punto di vista personale mi ha fatta maturare. Ha senza dubbio lasciato tanti “lividi”, diciamo così, tante cicatrici che però non mi abbattono nel continuare a fare tutto quello che facevo prima e farlo anche meglio se posso.”

E Domiziana l’ha fatto e lo sta facendo; lo dimostra il solo fatto che mentre era ancora ricoverata, come racconta a noi e anche ai suoi follower su social come TikTok, è riuscita a sostenere un esame e prendere il massimo.

Con la stessa forza, Domiziana è riuscita a lavorare sulla muscolatura meno compromessa dall’incidente, intraprendendo un percorso che le ha ridato buona parte dell’uso delle braccia. Questo poiché, sempre come spiega la stessa sui social, la sua è una lesione che tecnicamente si definisce “incompleta”, e per questo motivo alcuni stimoli e riflessi sono rimasti parzialmente integri nonostante la lesione midollare a livello cervicale. Tale condizione, ma anche la determinazione e la costanza nella riabilitazione tuttora in corso da parte della stessa Domiziana e dello staff da cui è seguita, hanno fatto sì che Domiziana possa avere una propria autonomia per parte della vita quotidiana.

La sua determinazione non si ferma qui. Domiziana, infatti, non appena tornata a casa e avutane l’occasione, ha esplorato ogni sport e disciplina che le permettessero di esprimersi al meglio. E ha di certo trovato uno sport in cui rinascere e fare la differenza: il nuoto.

Poco meno di due anni fa scrivevi sui social “poteva andare peggio” come messaggio a tutti coloro che ti seguono, poiché il tuo incidente ti ha messa in grave pericolo e ti ha messa a durissima prova. Pochi mesi fa invece ti sei trovata a provare nuovi sport e, alcuni giorni fa, a gareggiare agli Assoluti FINP e a una Coppa del Mondo FINP. Cosa direbbe la Domiziana di anche solo un anno fa se vedesse dove sei arrivata e dove hai intenzione di andare? Quali sono i tuoi prossimi nuovi obiettivi nello sport?

La Domiziana di solo un anno fa non ci crederebbe. Da un certo punto di vista ci crederebbe perché il mio obiettivo era tornare a fare sport e impegnarmi, dare il meglio di me senz’altro. Però non mi aspettavo che sarebbe andata così bene sinceramente. Alla Coppa del Mondo non ho partecipato perché non ho ancora la classificazione internazionale, ma solo quella italiana. Per i risultati che ho avuto sarei andata molto bene anche nella Coppa del Mondo; quindi, sì, la Domiziana di un anno fa probabilmente resterebbe un po’ a bocca aperta. Sapevo che avrei continuato a fare sport e che mi sarei impegnata al 101%, ma non mi sarei mai aspettata di arrivare già a questo punto. Prossimi obiettivi nello sport…fare più gare possibili perché ho una fortissima voglia di gareggiare e poi l’obiettivo rimane lo stesso: le Olimpiadi. Solo che adesso effettivamente lo vedo come un obiettivo più vicino, quindi speriamo. Parigi è troppo vicina, ma Los Angeles ci starebbe…vedremo.

Poco dopo questi successi ecco che ne raggiunge un altro ancora più incredibile. La nuotatrice della Fondazione S.S. Lazio 1900, agli scorsi Campionati Assoluti estivi FINP di Brescia, ha vinto 3 ori individuali nei 50 stile, dorso e rana, e l’argento nella staffetta con la sua società e un oro nel campionato femminile sempre con la sua società, la S.S. Lazio 1900.

Nel tuo percorso hai avuto accanto molte persone che ti sono state vicine, come la tua famiglia e i tuoi amici. Tra questi anche e soprattutto il tuo fidanzato Andrea; quanto è stato importante avere al tuo fianco una persona come lui durante questi mesi di riabilitazione e ritorno alla vita di tutti i giorni?

Andrea è stato fondamentale, penso di averlo detto un milione di volte. Ci sono stati dei momenti in cui io non avevo voglia di parlare con nessuno di come stavo, mentre invece con lui sono riuscita ad aprirmi e a far sapere quanto stavo male. Lui mi ha aiutata a tirarmi su e a trovare forza, coraggio e sempre un lato positivo. Mi aiutata ad andare avanti e mi ha sostenuta in ogni modo possibile. Devo dire che se adesso sto così bene è anche grazie a lui, perché mi ha dato tantissima forza anche nei momenti in cui io ero davvero molto giù.

A distanza di tempo trascorso da quel giorno, ti senti diversa da prima che tutto ciò accadesse? Senti di aver trovato una nuova strada che possa permetterti di esprimere la stessa grinta e forza che hai sempre dimostrato di avere?

Sì e no. Diversa no, perché sono sempre io, uguale a prima. Direi più matura, perché un’esperienza del genere ti fa rivalutare molti aspetti e il significato stesso della vita. Sono più consapevole di determinate cose e quindi valuto e peso in maniera diversa alcuni problemi e alcune scelte. Diversa no, mi sento molto più motivata adesso a raggiungere tutti i miei obiettivi perché sento che ho bisogno di un bel lieto fine. Per questo sto dando ancora di più il massimo per raggiungere tutti gli obiettivi. Ho sempre la stessa grinta di prima, se non di più sinceramente.

È immediato e comune pensare che un cambio inaspettato e che non si può controllare come questo, nella vita di una ragazza giovane come te, possa aver stravolto non solo il fisico ma anche l’aspetto psicologico di una persona. Per quella che è stata la tua esperienza e il tuo percorso, hai sentito il bisogno di avere un supporto psicologico o, se invece no, come sei riuscita a prendere in mano la tua vita e te stessa ripartendo da un punto di inizio?

Al CTO c’era uno psicologo con il quale ho parlato qualche volta, ma non ho avuto un vero e proprio percorso poiché non è stato troppo utile per me. Quindi, posso dire che la persona che mi ha aiutato di più dal punto di vista psicologico sono stata io stessa e Andrea, come ho già detto. Diciamo che è stato un percorso molto individuale e che io sono una persona molto razionale; ho cercato tante volte di non farmi prendere dalla tristezza e da tutto il resto, ma di pensare razionalmente a ciò che c’era in quel momento, a ciò su cui dovevo lavorare e a concentrarmi sui miei obiettivi e non su quello che non c’era più. Guardare al futuro e non continuare a pensare a quello che avevo perso e che forse non potevo più fare. È inutile pensare a prima e mi conviene concentrarmi su quello che c’è adesso e che mi resta. Non so quanto recupererò, come sarà la mia vita; sicuramente bella, perché già adesso è bella e io sto bene. Chiaramente non so se riuscirò ad avere qualcosa in più oppure se resterà così. Nel caso resterà così, a me va bene lo stesso, se invece riuscirò ad avere qualcosa in più ben venga. Per ora mi concentro su ciò che ho adesso e su come, eventualmente, riuscire a riprendermi ogni piccolo pezzetto che posso riprendermi.

Domiziana ci racconta anche come prosegue la riabilitazione ora che è a casa. Continua a fare fisioterapia tutti i giorni a Roma e sta andando molto bene; da quando ha iniziato continua a fare progressi e la sua positività e determinazione stanno contribuendo:

Da quel che avevano detto ai miei genitori post sala operatoria, subito dopo l’incidente, io avrei mosso solo un braccio; insomma, sinceramente tutto ciò che viene va benissimo e già ora come ora sto molto bene. Tutto ciò che verrà dopo andrà tutto benissimo. Vediamo, aspettiamo. Io sto dando tutto quel che posso e anche i fisioterapisti si stanno impegnando al massimo con me. Staremo a vedere!

L’ultima domanda a Domiziana sta particolarmente a cuore a chiunque abbia seguito la sua storia, i suoi racconti e i suoi continui aggiornamenti sui social, ma anche a chi la conosce da vicino come i suoi amici e i suoi familiari. Hai intenzione di restare in qualche modo o di ritornare nel mondo della ginnastica in qualche veste particolare?

Ritornare magari, gareggiare sarebbe bellissimo chiaramente. Diciamo che è più un sogno, però non è detto che non possa avverarsi perché con la tecnologia di oggi si stanno facendo passi da gigante. Chissà, io ci credo sempre. Come dico sempre: “Anche se a 90 anni dovessi avere la possibilità di tornare a fare anche solo una ruota, io mi ci metterei veramente di impegno per poter fare anche solo una ruota”, perciò assolutamente ci spero tantissimo. In qualche altra veste ora come ora non ho tempo materiale per allenare, anche se mi piacerebbe tanto. Qualsiasi altro tipo di veste che possa avere per me sarebbe fantastico, accetterei qualsiasi ruolo.

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Martina Paganelli
Nata e cresciuta a Bologna, attualmente vivo, mi alleno e lavoro nell'ambito della ginnastica a Civitavecchia. Ho 23 anni e sono entrata in contatto con questo meraviglioso sport all'età di 7, senza mai smettere di amarlo. Sono studentessa magistrale in Lingue per la Comunicazione Internazionale, amo scrivere e, since 2012, grande fan di @Ginnasticandoit, quindi eccomi qua!
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