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Due chiacchiere con Andrea Consolini al PodcUST

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Andrea Consolini, tra le altre cose vice-campione mondiale di Parkour, è stato ospite della cinquantaseiesima puntata del podcUST, condotto dai creatori della pagina Instagram Unconventional Sport Talking.

Il campione bresciano ha parlato della storia del Parkour, della preparazione necessaria per svolgerlo e della sua particolarità e unicità.

L’allenamento ottimale, seguito in palestra dall’atleta e dai suoi compagni de Le Aquile, è diviso in una prima parte dedicata al riscaldamento, alla mobilità e al potenziamento; altrettanto importante è la parte atletica dedicata agli scatti, alla stamina e all’esplosività.

C’è poi la parte di pesistica e quella del tricking, le cui basi sono sfruttate per migliorare flow e connessioni utili durante la run (il percorso affrontato durante la gara).

La bellezza di questo sport, nato in Francia, è che è adattabile: a seconda di dove ti trovi, puoi individuare il percorso ottimale in base alle tue capacità, e praticarlo.

Ecco che diventa fondamentale conoscere il proprio corpo e come si muove nello spazio e nel tempo e questo implica anche imparare come cadere, come distribuire l’energia e il peso senza gravare in modo eccessivo su determinate parti del corpo: solo così, dice Consolini, si può crescere nei movimenti e nei salti.

E poi c’è l’aspetto dell’integrità e della correttezza tra gli atleti (di cui avevamo parlato in questo articolo) che Consolini ribadisce nella puntata del podcast: il parkour è un ritrovo tra amici, ci si consiglia sempre a vicenda su come superare un ostacolo, come affrontare i vari passaggi per poterli fare più veloci, nel caso della Speed, o per sfruttarli al meglio nei salti, per il Freestyle.

Il traceur lombardo ha poi toccato un argomento delicato all’interno del mondo del Parkour: quello legato alle gare. Ci sono infatti diverse organizzazioni nazionali e internazionali della disciplina e molti traceurs che credono che esso sia uno sport non adatto alle competizioni, perché è libero che non ha bisogno di limiti.

La puntata completa si trova sulle varie piattaforme, la potete trovare anche qui.

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Giulia Silvestri
Nata e cresciuta a Bologna, laureata in giurisprudenza, ho una passione viscerale per la ginnastica. Da quando avevo 11 anni, a fasi alterne tra vari problemi fisici, sono sempre tornata al mio amato tavolato.
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