Marta Pagnini è una ex ginnasta che fece parte della squadra nazionale di ginnastica ritmica, della quale fu anche capitana dal 2012 fino al termine della sua carriera agonistica, avvenuta in seguito all’esperienza delle Olimpiadi di Rio de Janeiro.
Dal 2017 Pagnini è diventata giudice internazionale e in seguito ha intrapreso la carriera da commentatrice nelle competizioni di ginnastica ritmica.
Nel Marzo del 2018, insieme a Ilaria Brugnotti, giornalista e scrittrice, ha pubblicato il libro “Fai tutto bene. Come la fatica mi ha insegnato a vincere.”
Nel suo libro la ex ginnasta fiorentina ha raccontato della sua malattia, la scoliosi e ha ripreso più volte questo tema anche sui suoi social. Ne ha parlato, ad esempio, in occasione della gravidanza nel Luglio 2022.
La scoliosi è una deformazione della colonna vertebrale che comporta una maggiore usura dei dischi intervertebrali, delle vertebre e delle articolazioni che vi si trovano al di sotto. Quella di Pagnini è una forma abbastanza grave, perché ha due curvature oltre i 50 gradi l’una.
Nei giorni scorsi ha ripreso in mano la tematica della malattia, sottolineando in particolare come la scoliosi, per certi versi, sia una malattia invisibile. Anche se nel caso della ex capitana delle Farfalle questa si vede, non è visibile il disagio mentale, oltre che fisico, che essa crea.
E una malattia che non si vede provoca spesso, da parte delle persone, un’annullamento del dolore altrui che oltre a non sentirsi rispettato può arrivare a sentirsi escluso.
Questa riflessione di Marta Pagnini, è quindi molto importante perché accende una luce su patologie meno manifeste ma non per questo meno invalidanti o meno diffuse tra la popolazione, di sportivi e non.