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Ci chiamavano Farfalle: il podcast nato dall’inchiesta di Riccardo Caponetti

Quattro ginnaste ed ex ginnaste raccontano la loro storia nel mondo della ginnastica ritmica e artistica

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Il 23 Febbraio fu lanciato un nuovo podcast che sarebbe stato presente su tutte le maggiori piattaforme, il cui titolo risulta sufficientemente esplicito a coloro i quali hanno seguito le notizie provenienti dalla Ginnastica Ritmica dalla fine del 2022: Ci chiamavano Farfalle.

Il podcast è della giornalista Laura Bastianetto che, prendendo spunto dalle inchieste di Repubblica curate da Riccardo Caponetti, è entrata nel mondo agonistico della ginnastica e ha ascoltato alcune delle protagoniste che avevano portato alla luce la questione abusi scoperchiando un vaso di pandora che fatica a chiudersi.

Si divide in cinque puntate: L’innamoramento, Lontano da Casa, La caduta degli Dei, Quando il corpo cambia e Il futuro da costruire e ripercorre, insieme alle ginnaste ed ex ginnaste, il loro percorso nel mondo ginnico.

Oltre a Nina Corradini e Anna Basta, le due ex ginnaste della squadra nazionale italiana di Ginnastica Ritmica, che hanno raccontato di aver subito abusi durante i loro anni di permanenza a Desio, possiamo ascoltare anche le storie di Sara Branciamore e Sophia Campana.

La prima è stata campionessa italiana nel 2013 (subito dopo le interviste di Corradini e Basta parlò della sua esperienza, riportata da noi qui); la seconda è la ginnasta italo-americana più famosa di Youtube, che il 22 Agosto 2021 pubblicò un video dove raccontò della palestra e dell’ossessione per il peso che la portò ad avere problemi alimentari.

Nel corso delle varie puntate Bastianetto ha intervistato anche Sergio Marchetti, papà di Giada, una giovane ginnasta che avrebbe subito abusi anche fisici da parte delle allenatrici; Daniela Simonetti, presidentessa di Change The Game, associazione che si impegna a denunciare gli abusi nel mondo dello sport; Riccardo Caponetti, il giornalista di Repubblica che ha seguito il “caso Ritmica” dall’inizio; il presidente della Federginnastica Gherardo Tecchi.

Anche la madre di Anna Basta, Barbara Fagliaferri, è stata sentita da Bastianetto e la sua testimonianza è molto importante: tra le sue parole spicca quella della disintossicazione. Secondo lei, infatti, da dentro è difficile rendersi conto che qualcosa non vada, che certe dinamiche siano sbagliate, perché le cose sono sempre state fatte nello stesso modo.

Le voci delle protagoniste si susseguono nel corso delle varie puntate, ma la storia cambia poco. Controllo ossessivo del penso, insulti e sbeffeggiamenti: Branciamore riferisce di come la sua allenatrice avesse dato istruzioni alla mensa scolastica di non darle nulla da mangiare; Basta e Corradini parlano del rito mattutino della bilancia.

Le parole di Campana, venuta in Italia per gareggiare in Serie A, fanno male: “Odiavo la palestra, odiavo la ginnastica, non volevo più entrare in palestra, sembrava un posto buio in cui entravo per sentirmi sbagliata e odiare me stessa“.

Oggi alcune di loro sono rientrate in palestra, da allenatrici (come Anna Basta) o ancora da ginnaste (come Sophia Campana), mentre altre non riescono ancora a riavvicinarsi al loro sport.

È possibile ascoltare il podcast qui.

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Giulia Silvestri
Nata e cresciuta a Bologna, laureata in giurisprudenza, ho una passione viscerale per la ginnastica. Da quando avevo 11 anni, a fasi alterne tra vari problemi fisici, sono sempre tornata al mio amato tavolato.
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