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Il Parkour raccontato dalle due società siciliane Olympic Brolo e New Sport

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In attesa del primo appuntamento internazionale di Parkour, la World Cup di Maggio a Montpellier, la nostra redazione ha intervistato i rappresentanti di due società che annoverano tra le proprie discipline, quella del Parkour.

Hanno parlato con noi Paolo Leotta, tecnico di Parkour della società catanese New Sport A.S.D. e Paola Rifici, tecnica della società A.S.D. Olympic Brolo di Messina.

Quando è nata la vostra società e come si è evoluta nel tempo? Con quali discipline avete iniziato e ora quali discipline avete?

Olympic Brolo: “La nostra associazione è giovane, è nata nel 2013. Inizialmente ci occupavamo di GpT, dopo un anno circa ci siamo dedicati anche al settore GAF (silver e gold), portando risultati importanti a livello regionale e negli anni anche nazionale. Quasi contemporaneamente alla GAF abbiamo avviato i corsi della GAM che non hanno avuto lo stesso riscontro della femminile.

Volevamo cercare qualcosa che desse più spazio ai giovani e alla loro creatività, così quando si è presentato il nostro attuale tecnico di Parkour chiedendo se eravamo interessati ad avviare dei corsi, ci siamo buttati in quest’avventura.

New Sport: La New Sport ha iniziato la propria attività nel 1995-97 con la ginnastica ritmica. In seguito nel 2003 abbiamo aggiunto anche la GAM e successivamente anche la GAF. Ad oggi invece teniamo anche corsi di Ginnastica per Tutti (GpT) e Parkour, che abbiamo avuto occasione di aggiungere alle nostre discipline negli ultimi anni.

Cercando le palestre di Parkour in Sicilia, vengono fuori solo poche tra Messina e Catania. In un contesto come questo, qual è l’importanza che riveste la vostra palestra, come punto di riferimento del territorio per bambini/e, ragazzi/e?

Olympic Brolo: Nonostante il nostro territorio, geograficamente parlando sia il più vasto d’Italia, purtroppo non è ancora pronto ad affrontare il cambiamento. Sul nostro territorio siamo un punto di riferimento importante perché diamo ai piccoli le basi motorie che necessitano per affrontare qualsiasi attività psico-fisica e ai ragazzi l’opportunità di realizzare i loro progetti sportivi, perché seguendo i programmi guida della nostra federazione e grazie al continuo lavoro tecnico, gli atleti raggiungono risultati notevoli. Cerchiamo sempre di rispettare le esigenze di ciascun allievo perché si senta parte di un gruppo in cui ognuno ricopre un ruolo speciale e di fondamentale importanza.

Lo facciamo non dimenticando mai l’obiettivo primario che ci siamo posti, e privilegiando il divertimento, la voglia di stare insieme e di creare nuove amicizie.

New Sport: Nel nostro contesto, alquanto scarno da un punto di vista della conoscenza riguardo al parkour, la nostra palestra risulta essere un punto di riferimento per chiunque voglia approcciarsi in modo sicuro e corretto alla disciplina.

La principale ragione della poca diffusione di questa disciplina, a nostro avviso, è dovuta alla sua giovane età nella nostra regione, dove il parkour è presente solo da poco più di dieci anni.

I nostri atleti vengono seguiti e accompagnati nel percorso di apprendimento dai nostri tecnici, Paolo Leotta e Joel Fichera, che con un’esperienza già decennale nel campo dell’insegnamento e nella pratica del parkour si adoperano per svolgere il loro lavoro di insegnanti e tecnici in modo meticoloso.

Tutto ciò permette a ragazzi e ragazze di non dover imparare da autodidatti o in condizioni precarie di sicurezza, ma di potersi affacciare a questa spettacolare disciplina che ancora oggi è in continua evoluzione.

Quanto è difficile per chi scopre una passione per questo sport praticarlo, sia a livello amatoriale, che ancor più agonistico?

Olympic Brolo: Non è per nulla facile praticare parkour. Sia perché molti sono ancora diffidenti, sia perché alle spalle bisogna avere una guida per affrontare gli ostacoli. La nostra associazione accoglie i giovani appassionati dandogli gli strumenti, l’attrezzatura e soprattutto esperti del settore.

New Sport: A nostro avviso le difficoltà principali per chi vorrebbe praticare il parkour a livello amatoriale sono principalmente due: la mancanza di luoghi adatti alla pratica della disciplina sul territorio e la fama di “sport estremo” che accompagna la disciplina.

Riguardo la mancanza di luoghi, diversi sono i motivi per cui si verifica questa situazione quali la morfologia e l’ambiente urbano ed architettonico (spazi non adatti a principianti) oltre alla mancanza di spazi pubblici e centri sportivi con strutture appositamente predisposte per praticare il nostro sport, problema assente in altri paesi, dove invece sono stati realizzati appositi parkour park o palestre adibite alla pratica.

Riguardo alla nomea del parkour, è da attribuire ai video “spettacolari” che circolano in rete ormai da diversi anni: “quelli che saltano tra i palazzi” questa è l’immagine collettiva attribuita al nostro sport, e purtroppo ancora oggi è una concezione difficile da cambiare.

Non siamo pazzi spericolati che si lanciano, ma atleti adeguatamente preparati e mentalmente allenati a riconoscere le proprie capacità e soprattutto i propri limiti. E’ una disciplina che ci educa al rispetto del nostro corpo, ci prepara ad affrontare quotidianamente gli ostacoli che il “percorso” ci presenta.

Il nostro impegno è sempre stato quello di creare un grande gruppo unito, una community che possa essere una solida base per la diffusione della nostra disciplina e della nostra cultura sul nostro territorio e continuiamo tutt’oggi a farlo, cercando di motivare e invogliare ragazzi e ragazzini ad allenarsi insieme in spazi aperti anche al di fuori degli orari di lezione in palestra.

Un esempio che mi viene in mente in relazione a questo è Fausto Vicari: atleta della nazionale, che vive a Mascalucia, dove si allena da solo al parco. Voi lo avete appoggiato facendolo tesserare con la vostra società, per permettergli di partecipare agli eventi nazionali e internazionali.

New Sport: Per quanto concerne Fausto Vicari, il suo percorso nel mondo del parkour è iniziato insieme ad altri ragazzi, compresi quelli che ad oggi sono i nostri tecnici. Fausto si è presentato nella nostra società in occasione delle gare di Rimini del 2019 e noi abbiamo fatto tutto il possibile per permettergli di partecipare alle competizioni e ai successivi collegiali portando a casa grandi risultati. Di fatto, prima di entrare nella nazionale, ha sempre potuto contare sul nostro supporto sia tecnico, che economico e infine umano.

Quanto ha investito a livello di risorse la vostra società per permettere una così forte crescita della squadra di Parkour e arrivare al Campionato Italiano Winter Edition di Rimini 2022 portando diversi ginnasti/e sul podio?

Olympic Brolo: Come società crediamo molto in questo progetto, grazie al nostro modo di lavorare trasmettiamo ai nostri partenership, alle famiglie ma soprattutto ai nostri atleti grande fiducia per cui ci supportano, sostengono sia a livello economico che morale. Questo grande lavoro di squadra ci permette di partecipare alle diverse edizioni della ginnastica in festa che si svolgono a Rimini.

New Sport: Per creare la squadra con cui ci siamo presentati al campionato di Rimini abbiamo investito molto, e non ci riferiamo al mero aspetto economico. Tutti i ragazzi che ne fanno parte si allenano con i nostri tecnici da diversi anni e sono seguiti meticolosamente in ogni aspetto dell’apprendimento del Parkour, tanto dal punto di vista prettamente tecnico, quanto su tutti gli altri aspetti connessi all’apprendimento della disciplina.

Tra le vostre medaglie figurano i due nuovi campioni italiani Senior, Spanò nello Speed e Vicari nel Freestyle.

New Sport: Oltre a Vicari, la nostra società ha visto guadagnare la medaglia d’oro anche a Luca Spanò nella categoria Senior e Leonardo Agosta nella categoria Junior, entrambi nella specialità Speed. Inoltre, lo stesso Spanò, assieme a Walter Ruffino di soli 11 anni, che ha conquistato il bronzo nella specialità Speed e l’argento nello Style della categoria allievi, sono stati convocati ai collegiali della squadra nazionale. Per ottenere questi risultati hanno giocato un ruolo fondamentale il loro impegno e la loro dedizione, accompagnati dal lavoro dei nostri due tecnici che li hanno seguiti costantemente lungo il loro percorso per prepararli sia fisicamente che mentalmente a raggiungere un traguardo così importante.

Voi avete riempito la sezione femminile portando soprattutto tante Allieve. Questo è stato un grosso cambiamento rispetto all’edizione estiva dove presenziarono pochissime ginnaste. Questa presenza per voi rappresenta un cambiamento? Il parkour si sta diffondendo anche tra le bambine e le ragazze o è ancora prettamente considerato uno “sport da maschi”?

Olympic Brolo: I nostri corsi di parkour sono equamente frequentati da entrambi i sessi. Non abbiamo percepito questo cambiamento per il semplice fatto che abbiamo lasciato liberi coloro che si approcciavano per la prima volta, di sperimentare le varie sezioni, poiché abbiamo sempre considerando il parkour uno sport per tutti indistintamente dal sesso.

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Giulia Silvestri
Giulia Silvestri
Nata e cresciuta a Bologna, laureata in giurisprudenza, ho una passione viscerale per la ginnastica. Da quando avevo 11 anni, a fasi alterne tra vari problemi fisici, sono sempre tornata al mio amato tavolato.

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