Da due mesi ormai il mondo della ginnastica ritmica è stato scosso da centinaia di denunce di abusi e maltrattamenti, vessazione che poco hanno a che fare con la rigorosa disciplina che lo sport di alto livello comunque impone; a fare da apripista le dichiarazioni e denunce delle ex farfalle Anna Basta e Nina Corradini.
Alle testimonianze è seguito poi l’intervento della procura di Monza che ha recentemente provveduto ad iscrivere nel registro degli indagati la direttrice tecnica della nazionale Emanuela Maccarani e la sua assistente Olga Tishina per presunti maltrattamenti nei confronti di familiari o persone affidate in custodia.
Alle allenatrici sono stati sequestrati i telefoni cellulari contenenti, secondo fonti giudiziarie, molto materiale meritevole di approfondimento, e sarebbe stata la Maccarani stessa a chiedere l’incidente probatorio sui cellulari sequestrati dalla procura. I pm avrebbero inoltre richiesto il sequestro anche per i telefoni delle atlete Anna Basta e Nina Corradini e di due membri dello staff tecnico.
Emanuela Maccarani e Olga Tishina, inoltre, nei giorni scorsi sono state deferite dalla giustizia sportiva, che contesta loro la violazione “dei principi di lealtà e correttezza”.
La Procura federale ha iniziato a sentire le allieve dell’Accademia Internazionale di Desio a fine ottobre, per concludere le audizioni il 29 dicembre. Le contestazioni mosse dalla giustizia sportiva nei confronti delle due allenatrici riguardano presunti “metodi di allenamento non conformi ai doveri di correttezza e professionalità, ponendo in essere pressioni psicologiche e provocando in alcune ginnaste l’insorgere di disturbi alimentari e psicologici”, fino all’estate 2020.
Domani 12 Gennaio è stato convocato un consiglio federale straordinario per discutere dell‘Affaire Maccarani e del centro tecnico federale di Desio, già commissariato lo scorso 3 Novembre. All’ordine del giorno sicuramente la posizione della direttrice tecnica, che rischia di non essere riconfermata.
In queste ore poi è emersa un’ulteriore notizia, che lascia l’opinione pubblica ancora una volta con l’amaro in bocca: la petizione di Change.org volta ad esprimere solidarietà alla DT Maccarani dalla quale si evince una difesa compatta dei metodi dell’allenatrice, che l’ambiente della ritmica vuole evidentemente preservare. La raccolta firme-riporta il quotidiano La Stampa- sarebbe stata addirittura inoltrata via mail regione per regione a tutti i tecnici, con la richiesta di non diffusione sui social.
La Federazione ne ha comunque prontamente preso le distanze comunicando quanto segue: “La Fgi è stata informata di una petizione che sta circolando online in queste ore. Nel pieno rispetto della libertà di espressione e delle sensibilità di ciascuno, la Federazione si dissocia da un’iniziativa della quale non era a conoscenza e, nel prendere le distanze da chi, pur rivestendo un ruolo di responsabilità regionale all’interno della sezione di ritmica, l’ha promossa motu proprio, confida nel lavoro della magistratura sportiva ed ordinaria”.
Si aspettano dunque ulteriori sviluppi della situazione.