Nella puntata del 6 dicembre la redazione delle Iene ha iniziato a raccontare la bufera che sta travolgendo il mondo della ginnastica grazie alle parole di Carlotta Ferlito.
Martedì 13 dicembre, la giornalista Roberta Rei, torna ad occuparsi del caso grazie al coraggio e al contributo di Giada Marchetti, una ex atleta agonista di ginnastica ritmica che a 12 anni si era trasferita lontana da casa per inseguire il suo sogno.
“Io ho denunciato quello che succedeva in palestra“ inizia a raccontarsi Giada ai microfoni delle Iene. Vuole descrivere e denunciare quello che è il sistema di abusi psicologici del mondo della ginnastica.
Le racconta che aveva solo 4 anni quando ha iniziato a fare ginnastica ritmica; a 12 è stata notata da una società del Nord d’Italia e ha deciso di trasferirsi da sola, senza i genitori. “All’inizio è stata tosta, passavo 7 ore in palestra e la sera dalle 17 alle 20 facevamo scuola”.
Giada per vivere lontana da casa si era trasferita in una famiglia insieme ad altre ginnaste. Erano quasi tutte della stessa età e tra di loro si stava formando una vera e propria famiglia. Un altro legame importante si era creato con l’allenatrice, che Giada racconta di considerare quasi come una mamma.
Purtroppo, questo legame non tarda a cambiare. Infatti, Giada, nota alcuni strani atteggiamenti: “Ci pesavano una volta al giorno. Tutte insieme ci metteva in fila e il peso veniva scritto dall’allenatrice su un quadernino per tenerlo sempre sotto controllo“.
“L’insegnate mi disse che avevo il sedere troppo grosso, avevo troppe forme e troppo seno e troppo grassa sulle cosce. inizia a vederli come difetti allo specchio, non mi riconoscevo. Ho provato a diminuire anche i pasti, ma riuscivo a riservarmi delle energie. A colazione bevevo una sola tazza di te con una sola manciata di cereali, a pranzo 20 grammi di pasta e a cena o legumi o verdura”.
Giada racconta di aver seguito una dieta squilibrata, soprattutto per una bambina in una fase di sviluppo, anche perché non c’era nessun dietologo a seguire le ginnaste, ma semplicemente un’allenatrice che consigliava cosa e quanto mangiare.
“Dovresti mangiare di meno, non puoi continuare così non andrai da nessuna parte. Potrai anche essere la ginnasta più forte al mondo ma il tuo fisico non te lo permetterà“. Giada confessa che questo modo malsano di rapportarsi col suo corpo e una dieta squilibrata l’hanno portata a stare male e ad avere difficili rapporti con il cibo: “la notte piangevo dalla fame e mi rifugiavo nel cibo spazzatura e quindi ingrassai anche, senza volerlo. Come una fame nervosa” racconta piangendo. E non è successo solo a lei all’interno del suo gruppo: l’ex ginnasta nel servizio parla anche di una compagna che a causa degli insulti da parte dell’allenatrice ha sofferto di una grave anoressia e ha dovuto allontanarsi dalla ginnastica.
Mi ricordo che mi diceva: “se continui così rotolerai a terra come una palla”. “Sei obesa, hai troppe forme e sembri un maiale”. Io ci credevo.
Inoltre Giada parla di abusi psicologici sfociati in veri e propri dispetti nei confronti suoi e delle sue compagne da parte dell’allenatrice. “Venivamo chiuse anche dentro gli spogliatoi per ore, oppure ci venivano fatti dei veri dispetti. Ad esempio mentre ero sulle punte con la gamba alzata, mi fece uno sgambetto sulla gamba d’appoggio e io caddi a terra sbattendo l’osso sacro e la testa” tutto questo perché Giada in quel momento non stava seguendo bene l’esercizio.
Un altro episodio, che è rimasto impresso nella mente della ragazza è di violenza verso delle sue compagne: “Un giorno una mia compagna eseguiva un esercizio di un lancio della clavetta in maniera sbagliata. L’insegnate si alzò arrabbiata, prese la calzetta e iniziò a dargliela sul braccio provocandole delle ferite e degli ematomi. Finito questo gesto verso la mia compagna, lanciò poi la clavetta verso la compagna dietro. Proprio come gesto di rabbia, non c’era un perché” Dopo prese la clavetta e la lanciò verso la compagna dietro come gesto di rabbia”.
Giada si trovava lontana da casa e aveva paura di deludere i suoi genitori e non voleva farli preoccupare.
“Questo tipo di approccio alla ginnastica era proprio prassi dei nostri allenamenti”.
Sergio Marchetti e la denuncia degli abusi
Durante il servizio interviene anche il papà di Giada Marchetti, Sergio. Una figura che in questa vicenda è stata importante e che, a distanza di 4 anni, torna a parlare non solo alle Iene, ma anche in un’intervista a Repubblica dell’esperienza traumatica della figlia.
L’uomo ha raccontato di aver sporto denuncia alla procura federale nel 2018. Dopo aver ha ascoltato il gruppo di atletə di cui faceva parte anche la figlia, il tribunale federale ha ritenuto le testimonianze attendibili. Il processo che ne è seguito ha visto l’allenatrice di cui parla Giada indagata e in seguito condannata a 3 mesi di sospensione.
Il papà di Giada afferma: “Come fate a dire non lo sapevamo?.
Nella sentenza del tribunale federale mostrata nel servizio si legge che i metodi usati da quell’allenatrice durante gli allenamenti siano “gravosi e vessatori” nei confronti delle proprie ginnaste minorenni, con comportamenti ingiuriosi, diffamatori e umilianti, giungendo in alcune occasioni anche alle percosse.
Le Iene a questo punto hanno mandato in onda un audio attribuito all’allenatrice sospesa, nel quale si sentono queste parole:
“La cosa il procuratore federale l’avrebbe potuta archiviare, però dato che proprio Marchetti [Sergio, ndr.] sta rimovendo molto le scatole lui non se la sente di archiviarla”.
La risposta del Presidente Tecchi e la reazione della Federginnastica
In questi giorni un altro audio che ha creato non poco scalpore mediatico è quello attribuito al Presidente della Federginnastica Gherardo Tecchi, che, stando a quanto si sente, avrebbe detto riguardo alla denuncia fatta nei confronti dell’allenatrice: “Se non intervengo è un bel macello.”
Per ottenere chiarimenti su questo punto, alla fine del servizio le Iene mostrano che hanno avvicinato il Presidente Tecchi per strappargli una breve dichiarazione.
“Noi non sapevamo che succedevano queste cose. Qui stanno venendo cose fuori del 1990”, dichiara il presidente Federale ai microfoni della giornalista Roberta Rei. La Iena Rei mostra al presidente la denuncia di Sergio e Giada Marchetti, evidenziando che si tratta di una denuncia molto più recente, e lui replica:
“Io mi sono arrabbiato come una iena, perché queste cose non si devono fare. Il peso ci sta, non ci stanno tutte le parole e gli insulti. Quello assolutamente non ci sta. Non si deve permettere a nessuno di fare una cosa simile verso le ginnaste. Noi siamo dalla parte delle ginnaste.” La giornalista lo incalza dicendo: “Che il rigore non sia mortificazione” e il Presidente commenta prontamente dicendo: “Ma vogliamo scherzare? Non esiste. La mortificazione non esiste. Gli allenatori si devono mettere in testa che a forzare la mano si rovinano solo le ragazze. Non ci si può più comportare come si poteva fare una volta, una volta succedeva di tutto e oggi questo non è più permesso.”
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In questi giorni il Consiglio Direttivo della FGI ha approvato l’agenda Safeguarding Office 2023, un ufficio di salvaguardia di tutti i tesserati. “L’agenda Safeguarding Office 2023 testimonia il nostro impegno e la volontà di essere sempre a fianco dei nostri atleti e atlete”. Questo è ciò che in ultima istanza ha dichiarato il presidente Gherardo Tecchi ai microfoni di Federginnastica, ed è ciò che tutte le persone coinvolte in questa bufera auspicano.