Da giorni il mondo della ginnastica è in subbuglio. Due ex-Farfalle hanno denunciato abusi psicologici e, in seguito alle loro due interviste, tantissime altre atlete, di rilievo nazionale e non, hanno condiviso la loro esperienza, simile a quella di Nina Corradini e Anna Basta.
Oltre alle numerose testimonianze, ci sono state anche diverse reazioni da parte di atletə ed ex atletə.
Una delle prime persone a esprimere il proprio rammarico in merito alle denunce di Anna Basta, Nina Corradini e Giulia Galtarossa è stato Yuri Chechi. In un articolo pubblicato su La Stampa qualche giorno fa.
Le parole di Chechi sono chiare e semplici: “lo stress psicofisico che lo sport di alto livello richiede è notevole, mette in ginocchio chiunque ma ci sono dei limiti che non vanno superati e che vanno tracciati per tutti quei bambini e bambine che un domani vogliano affacciarsi alla ginnastica“. L’ex campione olimpico agli anelli auspica che venga fatta chiarezza anche grazie all’inchiesta ora in corso, perché “non deve mai succedere che lo sport lasci cicatrici come quelle di cui purtroppo ho sentito parlare negli ultimi giorni“.
LE PAROLE DEGLI ATLETI CONSIGLIERI FEDERALI
In una comunicazione all’Ansa del 3 Novembre i consiglieri federali in quota atleti della Federginnastica, Michela Castoldi e Paolo Principi, hanno preso posizione in merito a quanto sta accadendo e alle denunce delle ex ginnaste che stanno crescendo di giorno in giorno.
Si tratta di parole importanti che, pur nella consapevolezza che le indagini sono in corso in questo momento, esprimono solidarietà alle atlete che hanno denunciato gli abusi.
Nel comunicato, riportato anche nei profili social della ex campionessa del mondo e del ginnasta dell’Aeronautica Militare, si legge “Noi siamo schierati senza se e senza ma al fianco delle atlete. Sempre.“
LE PAROLE DELLE CAPITANE
Anche l’ex azzurra, Marta Pagnini, capitana delle Farfalle dal 2013 al 2016 e Alessia Maurelli, attuale capitana, si sono espresse su quanto emerso in questi giorni attraverso i loro profili social.
Pur ponendo l’accento sulla disciplina che richiede, per lei “uno degli aspetti fondamentali della ritmica“, Pagnini ha riconosciuto che durante il suo percorso agonistico ha “dovuto far fronte a tanti ostacoli, alcuni “fisiologici”, classici del percorso di una ginnasta, altri assolutamente evitabili e che hanno lasciato piccole o grandi ferite nel mio cuore di bambina, adolescente e poi donna.”
Come altre ginnaste ed ex ginnaste, tra le quali le stesse Corradini e Basta, la ex capitana ora giudice internazionale si è sentita in dovere di ricordare che le facce della medaglia sono sempre due.
Da un lato ha incontrato allenatrici che le hanno dato tanto, dall’altra parte però si è imbattuta anche in “persone negative, che mi hanno resa insicura e fragile, che hanno usato parole pesanti e offensive nei miei confronti”.
Anche Maurelli ha voluto prendere parola, raccontando la sua esperienza positiva vissuta prima a Ferrara, dove è stata “educata alla disciplina, al rigore e al rispetto del mio corpo” e poi in nazionale, dove per sua decisione, ha deciso di restare ancora oggi a 26 anni.
Proprio in quanto capitana della squadra si dice dispiaciuta del fatto che “nessuna di noi (componenti attuali della squadra nazionale, n.d.r.) sia stata in grado di capire fino in fondo il malessere di alcune mie ex compagne di squadra“.
Ricordiamo infatti che sia Nina Corradini che Anna Basta sono state compagne di squadra di Alessia Maurelli e che le denunce di abusi psicologici delle due ex-Farfalle riguardano il periodo passato in nazionale.
Come abbiamo già raccontato nei giorni scorsi, le testimonianze di abusi subiti aumentano ogni giorno e la situazione è in continua evoluzione.
Anche atleti e atlete di altre discipline della ginnastica hanno denunciato di aver subito comportamenti abusanti: è di Venerdì 4 il comunicato della ex squadra Nazionale Junior di Aerobica.
Inoltre, la Federazione di Ginnastica Italiana e, parallelamente, la procura della Repubblica hanno aperto delle indagini ufficiali.