Pochi giorni fa Emily Armi annunciava a tutti i suoi più grandi fan il suo ritiro dalla carriera da ginnasta sui suoi canali social. In questa occasione l’abbiamo contattata per scambiare due parole con lei e fare un excursus sul suo percorso e quella che è la sua storia nei campi gara.
Com’è iniziata la tua passione per questo sport?
Sin da piccola saltavo e facevo capovolte ovunque. All’età di 3 anni, seguendo mia sorella maggiore, ho iniziato a praticare ginnastica. Il mio primo saggio di ginnastica l’ho passato tra le lacrime in quanto interpretavo un fiorellino che non sarebbe mai sbocciato! Ciononostante, col passare del tempo ho iniziato a nutrire sempre più passione verso questo sport, giorno dopo giorno, finché non potevo più farne a meno. Verso i 5 anni sono poi entrata nel gruppo del preagonismo e da lì ho iniziato un po’ più seriamente.


Emily racconta di aver iniziato ginnastica al Giglio Montevarchi, dove è nata e cresciuta. Successivamente, negli anni si è spostata molto per l’Italia per assecondare la sua passione.
All’età di 11 anni, prosegue Emily, la mia famiglia ed io ci siamo trasferiti a Lissone dove ho iniziato ad allenarmi alla GAL Lissone. Come nuovo inizio di certo non è stato facile, mi mancava la mia vecchia vita e avevo nostalgia di casa, ma allenamento dopo allenamento, gara dopo gara, sono riuscita a farmi notare e ad entrare a far parte del giro della Nazionale.
Gli anni passavano ed Emily continuava nel suo percorso. Finché, verso i 16 anni, insieme ai suoi allenatori e alle sue compagne si trasferisce al Centro Tecnico Federale di Milano.
La mia vita è stata stravolta, di nuovo: scuola privata, quindi oltre che essere nuova c’erano pochissimi compagni di classe, dormivamo in hotel, telecamere puntate costantemente verso di noi (questo per il programma di MTV “Ginnaste Vite Parallele”) e vivevo e sognavo solo in funzione della Ginnastica Artistica.
Emily ricorda quel periodo come pieno di gare ed eventi importanti, tra cui gli Europei, i Mondiali e i Giochi del Mediterraneo. In particolare ricorda con grande piacere e come un’esperienza unica i Mondiali di Tokyo 2011 e le gare di Serie A1 con la GAL Lissone con la quale ha vinto lo scudetto.
Subito dopo il Mondiale, nel 2012 Emily decide di prendersi una pausa dalla ginnastica fino a quando, per amore e lavoro, è costretta a trasferirsi a Napoli dove le viene proposto di prendere parte ad un progetto molto ambizioso presso la Ginnastica Salerno:
I primi mesi a Salerno ero da sola in una palestra enorme e la squadra femminile neanche esisteva. Siamo partiti dall’ultima Serie, anno dopo anno abbiamo vinto tutti i Campionati fino ad arrivare alla massima Serie, ovvero la Serie A1.




In questi ultimi anni si può dire che tu sia stata tra le ginnaste più”esperte”, più grandi, nei nostri campi gara, specialmente nella Serie A: cosa si prova ad aver gareggiato fino ad ora e che differenze hai notato rispetto a quando eri più giovane e inesperta?
Nonostante fosse difficile conciliare studio, lavoro e allenamenti sono soddisfatta del percorso a Salerno, mi sono divertita in tutte le gare. La squadra era unita, il clima era sereno ma soprattutto avevo un ruolo di guida per le mie compagne più piccole e tutto ciò è stato soddisfacente. Sono grata di aver avuto l’opportunità di poter ricalcare i campi di gara e del sostegno della società, sia sotto il profilo gestionale che economico. Da ginnasta matura mi godevo di più il mondo della ginnastica. Affrontavo le gare con serenità ma sopratutto volevo divertirmi. Essenzialmente questa è la differenza fondamentale tra una ginnasta giovane e una matura, riesci a gestire meglio le forze e le emozioni, soprattutto l’ansia ricorrente, sia in gara che in allenamento.