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Parigi World Cup GAF – USA, Brasile e le protagoniste europee sui podi di specialità

Il resoconto del weekend di gare alla tanto attesa Paris World Cup 2022. Nessuna italiana in gara, ma molte conferme del panorama globale in preparazione per i Campionati del Mondo di Liverpool.

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24-25 settembre, Accor Arena di Parigi – In questi giorni, precisamente a partire da venerdì 23 fino a domenica 25 settembre si è tenuta la tanto attesa tappa di Coppa del Mondo di Parigi. La peculiarità di questo evento è che è stato accolto in quella che sarà proprio l’arena ospitante le prossime Olimpiadi di Parigi 2024, l’Accor Arena.

A partecipare, sia per la sezione GAM (di cui abbiamo parlato qui e qui) cui hanno preso parte anche 4 ginnasti della delegazione italiana, sia per la sezione GAF, sono stati ginnasti e ginnaste provenienti da tutto il mondo, specialmente per sfruttare l’occasione più unica che rara di testare l’arena che accoglierà anche il più grande evento di tutto il quadriennio.

LE QUALIFICHE – La gara di qualifica GAF ha visto numerosi volti noti in generale su tutti e quattro gli attrezzi di qualifica. Uno tra gli altri è quello di Melanie De Jesus De Dos Santos che si è potuta ricaricare al massimo prima di salire sugli attrezzi grazie al calore del suo pubblico di casa; ciononostante, l’emozione si è fatta sentire e Melanie sbaglia il suo esercizio alle parallele mancando la finale, mentre riesce a portare. a casa la finale alla trave. Al suo fianco si distingue la compagna di squadra Marine Boyer, conquistando anche lei la finale a trave.

A risaltare per la loro esplosività sono, come loro solito, le statunitensi Jade Carey, Jordan Chiles e Shilese Jones. Carey e Chiles non deludono al volteggio dove presentano entrambe due salti di valore e accedono alla finale al volteggio, mentre la Jones incanta alle parallele dove porta un esercizio davvero competitivo che la vedrà ai vertici della classifica di specialità insieme alla compagna Chiles. Chiles e Jones si aggiudicano anche la finale al corpo libero, mentre Carey e Jones quella alla trave.

Anche le brasiliane non si smentiscono e con le veterane Rebeca Andrade e Flavia Saraiva portano un carico di energia non indifferente. Rebeca prova anche l’uscita in tsukahara avvitato alle parallele che però non presenta in gara portando a casa comunque la finale all’attrezzo con il primo punteggio, mentre la Saraiva domina il quadrato con un esercizio coinvolgente e carico di difficoltà che le dà diretto accesso alla finale.

Per la Gran Bretagna la ormai conosciuta Jennifer Gadirova si è egregiamente esibita sui 4 attrezzi, conquistando ben 2 finali, alla trave e al corpo libero.

Spicca, inoltre, la canadese ed esperta Elsabeth Black che si distingue con sicurezza alla trave e alle parallele, dove centra entrambe le finali.

LE FINALI – Alcuni colpi di scena ed altrettante, invece, conferme si sono viste in queste finali di specialità. Al volteggio riconfermano il proprio potenziale Jade Carey con due salti pressochè perfetti da 14.375 di media, seguita da la sua compagna di squadra Jordan Chiles altrettanto esplosiva (14.025 di media) e dalla francese Coline Devillard (13.850).

Alle parallele Shilese Jones riesce a tenere testa alla brasiliana Andrade che in qualifica era in testa, e con un magistrale 14.700 vince l’oro alle parallele (nota D 6.3); è argento, quindi, per Rebeca Andrade con 14.650 e bronzo per Lisa Vaelen con 14.100.

Alla trave, attrezzo sempre incerto in una finale di alto livello, la padrona di casa Marine Boyer porta a termine un esercizio senza grosse sbavature e si aggiudica l’oro di specialità, seguita al secondo posto da Jade Carey e al terzo dalla veterana Elsabeth Black.

Al corpo libero la statunitense Jordan Chiles prende il comando con un esercizio semplicemente spaziale con una nota D da 5.8, che le fa totalizzare un ottimo 14.050. Non è da meno la connazionale Shilese Jones che chiude al secondo posto con 13.500, seguita al terzo posto dalla britannica Jennifer Gadirova con 13.250. Peccato per Flavia Saraiva che aveva incrementato il suo esercizio rispetto alla qualifica inserendo in prima diagonale un doppio teso avvitato, portando infatti un D score di 5.6 intaccato però da una serie di errori.

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Martina Paganelli
Nata e cresciuta a Bologna, attualmente vivo, mi alleno e lavoro nell'ambito della ginnastica a Civitavecchia. Ho 23 anni e sono entrata in contatto con questo meraviglioso sport all'età di 7, senza mai smettere di amarlo. Sono studentessa magistrale in Lingue per la Comunicazione Internazionale, amo scrivere e, since 2012, grande fan di @Ginnasticandoit, quindi eccomi qua!
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