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La Nardi Juventus risponde alle dichiarazioni di Ilaria Colombo: le parole del Presidente Gianni Farina

Il Presidente della società Gianni Farina racconta la sua verità ai microfoni di GINNASTICANDOit

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In questi giorni, l’attuale presidente della società Nardi Juventus di Porto San Giorgio Gianni Farina – in carica dal dicembre 2020 e Consigliere della società dal 2004, nonché Consigliere del Comitato Regionale Marche da ben 15 anni – ha deciso di contattarci per rispondere all’intervista che Ilaria Colombo ha rilasciato al nostro giornale qualche settimana fa.

Il Signor Farina si è prestato e ha lecitamente ritenuto di vitale importanza riportare la propria versione dei fatti e la propria verità da Dirigente di un’attività che rappresenta la ginnastica marchigiana e nazionale da quasi novant’anni.

La Nardi Juventus è un’Associazione Sportiva Dilettantistica, che da sempre collabora con la Federazione Ginnastica D’Italia per quanto riguarda l’organizzazione di gare, eventi ginnici, GymCamp e attività collegiali per i settori femminile e maschile, nei quali ha sempre dimostrato una grande partecipazione ed impegno sociale e turistico.

Presidente Farina, come mai ha deciso di replicare all’intervista rilasciata da Ilaria Colombo?

“Il mio intervento è volto esclusivamente a chiarire e confutare affermazioni di Ilaria Colombo che possono aver generato un’idea distorta sulla Società da me temporaneamente diretta. Premetto che non ho nulla da dire su Ilaria Colombo atleta, giudice o commentatrice televisiva ma, avendola avuta in Nardi Juventus per alcuni anni, posso parlare di lei come tecnico e come persona. Infatti, sono proprio io quello che consigliò la sua assunzione ai tempi in cui allenava alla Giovanile Ancona. Nel momento in cui lei accettò, ebbi modo di conoscerla e di confrontarmi con lei. Quando nella sua intervista Ilaria dice: “non condividevamo molte idee sulla gestione della società e sullo sport più in generale”, devo chiarire che il ruolo di Ilaria era esclusivamente quello di gestire l’agonistica femminile. Nessuno si aspettava nulla di più dalla sua figura in quanto la gestione societaria, nel suo complesso, spetta al direttivo eletto dai soci e non ai tecnici.

Riguardo alle idee sullo sport, poi, la differenza è che Ilaria Colombo era un tecnico con un incarico di lavoro, noi siamo una ASD e in quanto tale perseguiamo come obiettivo primario il benessere degli atleti, il loro divertimento, la loro soddisfazione e il raggiungimento del proprio e personale obiettivo massimo individuale e di squadra. Per statuto, non puntiamo al profitto economico, tanto è vero che, in quanto membro attivo all’interno della Associazione, posso dire di aver investito tanto in termini di tempo ed energie esclusivamente per pura passione senza ovviamente percepire nulla. Ogni beneficio raggiunto dalla società ha il primo scopo di essere utile al miglioramento della stessa, al mantenimento delle attrezzature e all’organizzazione degli eventi prestabiliti”.

Fatta questa ampia premessa, Farina è poi entrato più nel dettaglio sulla questione che avrebbe indotto Ilaria Colombo a lasciare la Nardi Juventus.

“Da sempre nella nostra palestra è possibile ospitare il pubblico e per questo motivo spesso e volentieri i genitori sostavano sulle tribune e assistevano agli allenamenti. Più volte mi è stato fatto presente un malcontento generale riguardo alcuni modi poco consoni con i quali la Colombo si rivolgeva alle bambine e, più volte, di conseguenza, abbiamo fatto in modo di chiarire la nostra poca condivisione di tali atteggiamenti. In varie riunioni è stato richiesto un atteggiamento più adeguato, con meno alzate di voce e meno commenti non prettamente tecnici, il tutto con la massima serenità possibile, sarebbe bello avere una Vanessa Ferrari in ogni palestra (non che con Vanessa Ferrari sia lecito urlare), ma non era e non è attualmente il nostro caso”.

Poi la replica sulla questione della gravidanza.

“Al momento della gravidanza e al raggiungimento del periodo della maternità intorno ad aprile, Ilaria ha smesso di venire in palestra ma non ha concordato preventivamente con noi alcuna data di rientro. Di conseguenza, noi come società abbiamo provveduto all’organizzazione del periodo estivo insieme allo staff che avevamo in quel momento. Disponevamo di tre/quattro tecnici sui quali potersi affidare e così abbiamo pianificato il lavoro estivo delle bambine. Alcuni genitori telefonavano mostrando la loro preoccupazione per l’assenza temporanea di Ilaria e con tutta tranquillità ho spiegato loro che Ilaria sarebbe tornata a settembre dopo aver ben calibrato la vita da neomamma.”

Farina ci ha fatto presente che, anche in precedenza, già due delle sue collaboratrici erano andate in maternità ed avevano rispettato le proprie tempistiche per il ritorno, per un totale di tre gravidanze in tutto.

“Il 10 giugno ricevo una mail da Ilaria in cui scriveva che il 31 maggio era nata Ginevra e a luglio sarebbe voluta tornare operativa, questa volta però per 3 volte a settimana con la bambina e la tata in palestra e per un compenso a ore, che però non rispecchiava né le nostre idee – poiché non appoggiavo il fatto di tenere una neonata in un luogo contaminante come la palestra – nè la nostra disponibilità in un periodo di pieno Covid quale era. Per questo motivo ho declinato la sua richiesta e le ho proposto un ritorno a settembre, quando sarebbe stata più tranquilla, iniziando gradualmente da 3 ore al giorno per 5 giorni a settimana e, come per tutti gli altri tecnici, ho chiesto anche a lei una riduzione dello stipendio motivandolo con le difficoltà societarie sotto pandemia e quindi un piccolo sacrificio economico in attesa di tempi migliori per tutti. Purtroppo, anche in questo caso le nostre idee non combaciavano e al nostro incontro di fine luglio ho spiegato le motivazioni del mio rifiuto, proponendole quindi il piano per settembre. I primi di agosto ricevo una sua telefonata in cui annuncia di aver trovato un’altra offerta lavorativa nel mondo del fitness con contratto a tempo indeterminato e contributi e che avrebbe intrapreso una strada che ha sempre amato, quale il fitness non occupandosi più di ginnastica artistica. Io mi sono dispiaciuto ma non ho potuto fare altro che assecondare la sua volontà.

Immaginate la mia sorpresa nel sapere da alcune persone presenti ad una cena organizzata da Ilaria a fine agosto per salutare le “sue” ginnaste, della proposta fatta ai genitori delle stesse di seguirla nella sua nuova palestra fitness 2 giorni a settimana e 3 giorni presso una palestra di ginnastica artistica dove avrebbe lavorato una volta allontanatasi da noi. Trovo che questo non sia stato corretto nei confronti della società e in qualche modo ha messo in cattiva luce la medesima a priori. È del tutto lecito che un una ginnasta possa voler seguire il proprio tecnico, ci può stare, ma questo per volontà sua e non su richiesta del tecnico, cosa non del tutto corretta. Il lettore può da solo valutare i danni di certi comportamenti: 9 ginnaste sono restate da noi, 3 sono ritornate da dove erano venute seguendo Ilaria e 5 hanno scelto un’altra società dove per altro non c’è la Colombo ad allenarle, questa è l’amara conclusione di tutta la storia.”

Il Presidente ha poi continuato a raccontarci, in totale serenità, che ciò che è alla base del suo staff e dell’intera società è la pura passione.

“Ribadisco, in conclusione, che il mio intervento è solo in difesa del buon nome della Nardi Juventus che da quasi 90 anni è e vuole continuare ad essere una realtà patrimonio di Porto San Giorgio e della FGI senza scopo di lucro. Sicuramente io e Ilaria avevamo opinioni contrastanti su molti aspetti, come è normale che sia. Ma proprio per questo andavano solo gestite queste divergenze cercando di trovare una strada comune. Un’onestà intellettuale che deve per forza di cose essere alla base del rapporto di fiducia reciproca e del lavoro di squadra. Ringrazio la redazione di GINNASTICANDO.it per lo spazio ricevuto”.

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