Lunedì 27 giugno, la campionessa olimpica Sanne Vewers ha lasciato, con effetto immediato, la nazionale di ginnastica artistica olandese.
La decisione è stata presa a causa del comportamento delle compagne di squadra e del mancato supporto della associazione di ginnastica KNGU.
“Con un sacco di dolore nel mio cuore, ho detto al KNGU che sto lasciando la squadra nazionale con effetto immediato. A causa del comportamento di un compagno di squadra, c’è stata una situazione persistente, impraticabile per me. Di conseguenza, non posso lavorare correttamente in questa squadra” afferma Sanne Wevers.
CONFLITTO
I dirigenti non vogliono entrare nel dettaglio di cosa sta accadendo all’interno della sezione olandese e la stessa Sanne Wevers non vuole fare nomi, ma il nuovo Direttore Tecnico della nazionale olandese, Jeroen van Leeuwen, ha confermato che gli attriti coinvolgerebbero le sorelle Wevers e Vera van Pol. Lui ha dichiarato:
“Quello a cui Sanne si riferiva è l’intervista del 18 dicembre con Vera dal giornale. Se quell’intervista fosse avvenuta durante il mio mandato, noi tre ci saremmo seduti intorno al tavolo il 19 dicembre per discutere. Vera era aperta a una conversazione con me, ma purtroppo non siamo riusciti a farlo accadere.”
In un’intervista del dicembre 2021, infatti, Vera van Pol aveva parlato di diverse questioni, tra cui la crisi dei rapporti con le sorelle Wevers. Tale crisi sarebbe scoppiata a seguito dello scandalo che ha colpito il mondo della ginnastica olandese pochi anni fa, quando molte ginnaste sono insorte per denunciare i comportamenti scorretti di molti allenatori ed ex allenatori della nazionale.
Il loro è conflitto non è stato mai espresso pubblicamente, ma ha però portato a una crisi interna tale da indurre Sanne Wevers, Campionessa alla trave di Rio 2016, a decidere di ritirarsi dalla squadra nazionale.
Quando il direttore van Leewen ha ricevuto la comunicazione del ritiro, ha deciso per il momento di non fare nulla. Nelle ultime settimane aveva parlato diverse volte con Sanne e aveva intuito quale fosse la decisione che lei stava prendendo, per questo il comunicato non l’ha stupito, anche se l’ha molto dispiaciuto. E Sanne Wevers ha ammesso:
“Ho fatto il possibile per cambiare la situazione negli ultimi sei mesi, ma non è stato possibile a causa del KNGU” ha poi continuato: “Sta giocando da un po’. Ho fatto di tutto per ripristinare la fiducia nella mia compagna di squadra, ma non collabora. Sono davvero arrabbiata e delusa. Ci sono sempre stata per lei e per la squadra. Trovo incredibile che il KNGU non faccia nulla per ripristinare le cose, ho provato di tutto per sistemare le cose”

UN PASSO INDIETRO RISPETTO ALLA NAZIONALE
I Wevers avevano già avuto un altro periodo turbolento, quando il padre della ginnasta, Vincent Wevers, era stato accusato di abusi psicologi sulle ginnaste insieme ad altri suoi colleghi. L’allenatore era stato sospeso dal KNGU, ma le indagini non hanno riscontrato prove schiaccianti e quindi è stato assolto all’inizio di quest’anno (leggi qui tutte le informazioni).
Sanne Wevers dichiara:
“Trovo difficile da pensare che mi trovo in questa situazione e non vedo alcuna prospettiva di risoluzione nel breve termine. Posso solo concludere il mio percorso nell’elite, non voglio inserirmi nell’attuale organizzazione del KNGU. Questi non sono gli standard e i valori che rappresentano un ambiente sano e sportivo per me”
Per Sanne Wevers è estremamente doloroso lasciare l’ambiente che l’ha accolta per diciotto anni di ginnastica, però, la campionessa olimpica conferma che non lascerà totalmente il mondo della ginnastica, ma lascerà con effetto immediato la nazionale. La ginnasta ha inoltre dichiarato che userà questo periodo per comprendere cosa fare nel suo futuro e ha inoltre sottolineato che l’esperienza del padre non ha influito nella sua decisione.
Il KNGU non ha ancora risposto alla decisione di Sanne Wevers. Al momento la sorella Lieke Wevers è ancora nel KNGU insieme ad altre ginnaste della nazionale: Elze Geurts, Vera van Pol, Eythora Thorsdottir, Sanna Veerman, Naomi Visser and Tisha Volleman.