Dopo l’annuncio del ritiro il 31 maggio, siamo riusciti a metterci in contatto con Danusia Francis. La ginnasta ha parlato ai microfoni di GINNASTICANDO.it del suo percorso nella ginnastica, le Olimpiadi, l’infortunio, dei ricordi più belli della sua carriera e di quello che l’aspetta per il futuro.
DANUSIA FRANCIS
Ha iniziato a fare ginnastica all’età di cinque anni per gioco, ma è diventata subito la sua passione. All’età di nove anni ha vinto il primo titolo nazionale inglese. Danusia ha poi fatto parte della nazionale della Gran Bretagna, partecipando agli europei del 2011, ai mondiali del 2012 e diventando la riserva della squadra olimpica per Londra 2012. Dal 2013 al 2016 è stata uno dei capisaldi della squadra dell’UCLA Bruins Gymnastics. Durante gli anni del College ha vinto: sei titoli All-American, nel 2016 è diventata co-campionessa alla trave e ha collezionato due 10 perfetti alla trave. Successivamente è entrata a far parte della squadra della Giamaica, con la quale ha partecipato ai campionati mondiale del 2015,del 2019 e alle olimpiadi di Tokyo 2020.
Leggi qui tutto quello che c’è da sapere sul ritiro dalle competizioni di Danusia
INTERVISTA
Come hai iniziato a fare ginnastica?
All’inizio era semplicemente un hobby del dopo scuola con i miei fratelli. Un’ attività per divertirmi e consumare energia quando ero piccola.
Durante la tua carriera hai rappresentato due nazioni: la Gran Bretagna e la Giamaica, come ti sei sentita?
È stato un onore, mi sono sentita tanto orgogliosa sia quando ho indossato la bandiera della Gran Bretagna, sia quando ho indossato quella della Giamaica. È sempre snervante rappresentare il proprio paese, però è anche speciale e sarò sempre orgogliosa di questi momenti.
Com’è stato competere nel campionato NCAA? Com’era l’atmosfera? C’è molta differenza dalla ginnastica d’élite?
Quando gareggi nel campionato NCAA gira tutto intorno alla tua squadra. Quando ti alleni e gareggi è tutto orientato sul tuo team e tutti lavorano per ottenere gli obiettivi di squadra. È difficile bilanciare l’università, il volontariato e gli eventi a cui devi partecipare con la ginnastica, ma è molto gratificante. Sul lato della performance è molto importante la folla, i fan amano essere coinvolti e devo dire che, anche io amo questo lato. C’è molto più entusiasmo nelle competizioni dell’NCAA, le squadre hanno canzoni o cori che cantano nei corridoi per caricarsi prima di scendere in campo gara. Di solito c’è anche una musica che diverte e coinvolge tutti durante le routine al corpo libero.
Durante la tua carriera hai anche gareggiato nel campionato italiano con la squadra di Adesso Sport: com’è stata l’esperienza? Ti sei divertita a gareggiare in Italia?
Mi sono divertita molto, mi hanno fatto sentire la benvenuta e mi hanno molto supportata. Raccomando decisamente questo tipo di competizione ad atleti di altri paesi: sono una bellissima esperienza e sono tutti veramente gentili e amichevoli.
Sei stata la seconda ginnasta a rappresentare la Giamaica alle Olimpiadi, come ti sei sentita quando hai capito che il tuo sogno stava diventando realtà?
Mi sono sentita orgogliosa di me stessa e continuo ad esserlo. Non solo per essere riuscita a realizzare un mio sogno personale, ma anche di aver fatto la storia dello sport in Giamaica e per aver contribuito a spingere lo sport in avanti nel nostro paese. È stato un grande risultato per me.

Tokyo è stato il sogno, ma è arrivato l’infortunio. Come ti sei sentita? Come hai trovato la forza di fare un simbolico esercizio alle parallele che ti ha fatto diventare un’olimpionica?
È stato una montagna russa di emozioni. All’inizio pensavo di avere un infortunio minore e invece era più serio del previsto; era tanto grave che quasi dovevo ritirarmi. Ci sono state molte lacrime in quel momento, ma parlando con i miei allenatori, mia mamma ed altri ginnasti che erano a Tokyo, ho capito che dovevo sfruttare l’esperienza, godermi a pieno il momento e fare del mio meglio.
Come hai deciso di ritirarti? Cosa ti aspetti dal futuro?
Speravo di fare i giochi del Commonwealth, ma quando ho capito che l’infortunio era più grave di quello che mi aspettavo e il mio ricovero molto lungo, ho capito che i giochi del Commonwealth non erano un’opzione. Durante il ricovero, ho iniziato ad esplorare altri obiettivi personali al di fuori di essere un’atleta e ho iniziato a fare progressi e mi sono sentita molto motivata con la mia nuova carriera e obiettivi personali. Per la prima volta mi sentivo sodisfatta senza la ginnastica e quindi ho capito che era il momento giusto per ritirarmi.
La British Gymnastics ha annunciato il tuo nuovo ruolo come Non-Executive Athlete Representative, come ti senti per questo nuovo ruolo? Che compiti hai?
Sono emozionata per questo nuovo ruolo. So che c’è molto lavoro da fare, ma con la mia esperienza nello sport mi sento pronta ed attrezzata con tutto quello che serve per confrontarmi con i miei colleghi e membri del consiglio per contribuire e fare progressi positivi. Io sarò un membro del consiglio e darò voce a tutti i ginnasti di tutti i livelli.
Pensando alla tua carriera: qual è stato il momento migliore? Il peggiore?
Trovo difficile paragonare i vari capitoli della mia carriera. Il miglior momento quando gareggiavo con la Gran Bretagna è stato il viaggio verso i Mondiali del 2011, nel quale ci siamo qualificate per le Olimpiadi di Londra 2012. Il miglior momento con l’UCLA Bruins è stato vincere la PAC-12 durante il mio anno da Senior. Invece, il miglior momento con la nazionale Giamaicana è stato rendere reale il mio sogno di andare alle Olimpiadi. Il peggior momento è stato ai mondiali 2010, sono stata molto male un paio di settimane prima ed ero molto debole e non riuscivo più ad eseguire i miei esercizi. Sapevo di dover essere la riserva, ma invece di sentirmelo dire in modo gentile sono stata umiliata.
Se non fossi stata una ginnasta, cosa ti sarebbe piaciuto diventare?
Mi sono sempre piaciute atletica e teatro come materie scolastiche.
Per quanto riguarda la parte tecnica della ginnastica, pensi ci sia molta differenza tra te e le nuove generazioni di ginnaste?
C’è molta differenza nella tecnica. Penso si faccia molta fatica a mettere a confronto i due modelli di ginnastica.
Alla fine di questa settimana Danusia è pronta a compiere un altro passo importante nella sua vita: il matrimonio con il suo fidanzato Elliot Reid.
Congratulazioni e in bocca al lupo per tutto!