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Italia a medaglia nella World Cup di Parkour

A Montpellier gli italiani hanno centrato due finali nel Freestyle e tre semifinali nello Speed.

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Dal 27 al 29 Maggio si è tenuta la World Cup di Parkour a Montpellier. Ai blocchi di partenza delle qualificazioni si sono presentati sette italiani: Fausto Vicari (New Sport), Davide Rizzi (Roma 70), Mario Russo (Campania 2000) e Diego Minestrini (Alma Juventus) nel Freestyle, Andrea Consolini (Le Aquile affiliata Brixia Bresci), Nicholas Visintin (Dinamic Gym) e Rosario Barile (Campania 2000) nello Speed.

LA GARA

Nel Freestyle si sono presentati 36 atleti, ognuno di loro ha eseguito la propria run. Se al termine della stessa l’atleta non si ritiene soddisfatto ha dieci secondi per comunicare alla giuria che vuole ripeterla.

La finale si svolte tra gli atleti che hanno eseguito le migliori otto prestazioni.

Lo Speed invece funziona diversamente. A Montpellier si sono presentati in 38. Le qualificazioni hanno visto sfidarsi coppie di atleti: gli atleti con i migliori dodici tempi si sono poi sfidati nelle semifinali.

In semifinale lo scontro diventa diretto: in ogni coppia vince chi completa il percorso nel minor tempo. Il primo classificato delle qualificazioni si sfida con il dodicesimo, il secondo col penultimo e così via.

Vicari, nella finale di Freestyle di Sabato 28, ha conquistato la medaglia di bronzo. Si tratta della seconda medaglia internazionale del Parkour per la Federginnastica, ma della prima in questa specialità. Quarto l’altro italiano qualificatosi tra i migliori otto, Rizzi.

Niente da fare per quanto riguarda lo Speed. I tre atleti nostrani si sono qualificati per la semifinale ma Visintin e Barile hanno perso lo scontro diretto per entrare in finale.

Per quanto riguarda Consolini, invece, nonostante abbia vinto lo scontro diretto, è stato squalificato perché uscito dal percorso con un piede. Aveva ottenuto il secondo migliore punteggio.

Avrà modo di rifarsi ai World Urban Games di Birmingham a Luglio.

LE DICHIARAZIONI DI ALCUNI PROTAGONISTI

Abbiamo chiesto ad alcuni dei protagonisti della World Cup di raccontarci le loro impressioni e sensazioni sulla propria gara.

Di seguito quanto dichiarato da Andrea Consolini per lo Speed e da Fausto Vicari per il Freestyle.

Andrea Consolini

Il primo giorno di qualifiche ero molto motivato perché dopo il terzo posto guadagnato a settembre, nella World Cup di Sofia, mi sono allenato ancora di più, con la voglia di migliorare, diventare più veloce ed ottenere risultati sempre migliori.
Le qualificazioni infatti sono andate molto bene, ho fatto il secondo tempo migliore pur facendo degli errori durante il percorso.
Durante le semifinali ero ancora più motivato perché sapevo di avere le carte giuste per poter fare grandi risultati, tuttavia durante il cambio di direzione, con il piede, un po’ per la polvere che ricopriva il campo gara e un po’ per una mia disattenzione, ho oltrepassato la linea divisoria del percorso e ciò ha causato la mia squalifica.
Arrivato alla fine la mia felicità è stata un po’ abbattuta da questa notizia poiché mi sono visto sfumare davanti una grande possibilità.
Però sono molto soddisfatto perché tutti gli sforzi e tutti i sacrifici fatti fino ad ora, grazie ai miei allenatori Francesco Venturelli e Andrea Pasinetti, sono la base di tutti i miglioramenti e risultati ottenuti in questi anni.
Esco da questa competizione un po’ rammaricato ma ancor più motivato a fare di meglio e a migliorare sempre di più grazie al duro lavoro in palestra e all’impegno.
Non importa se a volte si sbaglia e si perde, l’importante è rialzarsi e mettere tutti se stessi per migliorare e tornare più forti di prima.

Andrea Consolini Foto: quibrescia.it

Fauso Vicari

Mi ritengo soddisfatto della gara, sicuramente posso fare di meglio. Spero di avere tante altre opportunità per migliorare.

Sono onorato di aver vinto la prima medaglia internazionale del Freestyle per la Federginnastica. È una bellissima esperienza.

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Giulia Silvestri
Giulia Silvestri
Nata e cresciuta a Bologna, laureata in giurisprudenza, ho una passione viscerale per la ginnastica. Da quando avevo 11 anni, a fasi alterne tra vari problemi fisici, sono sempre tornata al mio amato tavolato.

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