Nelle ultime settimane si sono susseguite una serie di notizie riguardanti casi di abusi nella ginnastica artistica femminile.
Prima la richiesta delle ginnaste canadesi di aprire un’inchiesta indipendente, a seguito dell’assoluzione di David Brubaker, attraverso una lettera aperta pubblicata a fine marzo 2022 (un approfondimento qui).
In seguito la notizia della citazione in giudizio dell’FBI con una richiesta di risarcimento a suo carico che ammonta a 130 milioni di dollari accusata, nel caso di Larry Nassar, di aver insabbiato le indagini nei suoi confronti (ne abbiamo parlato qui).
Anche l’Olanda, purtroppo, non è da meno. Nel 2020 Vincent Wevers, padre della medaglia d’oro olimpica 2016 alla trave Sanne Wevers, fu sospeso dalla KNGU (Unione di Ginnastica Reale Olandese) in seguito alla denuncia di abusi effettuata da diverse ex ginnaste.
Le denunce non riguardavano soltanto Wevers ma anche gli allenatori Gerben Wiersma e Gerrit Beltman. Quest’ultimo ammise gli abusi e si scusò per il suo comportamento.
Dal 2020, con la sospensione di Wevers, partì anche un procedimento a suo carico in seno all’ISR, l’istituto di giustizia sportiva olandese.
L’ISR ha assolto Wevers dichiarando che, in base alle prove presentate, non ha commesso alcun comportamento sanzionabile a livello disciplinare. Ha inoltre revocato la sua sospensione come allenatore.
Le indagini sono state lacunose e poco chiare (come già accaduto per l’assoluzione di Brubaker in Canada), inoltre dalla decisione si evince che dei documenti non sono stati presentati in tempo e delle dichiarazioni sono state raccolte in modo scorretto.
Petra Witjes, ex ginnasta che aveva denunciato il comportamento di Wevers, ha espresso il suo rammarico per il risultato dell’inchiesta. Da mesi Witjes evidenziava la poca professionalità delle indagini in corso.
L’ex ginnasta Joy Goedkoop, che nel 2020 aveva dichiarato che Wevers abusò di lei tra i sette e dodici anni, dopo la decisione ha detto che non mancano le prove di quanto è accaduto e sta ancora accadendo nella ginnastica ma è stato facile, per gli avvocati dell’ex allenatore, fare leva sui difetti delle indagini effettuate.

Anche la KNGU ha evidenziato la sua insoddisfazione in relazione alla decisione dell’istituto di giustizia. La Federazione sta preparando i documenti necessari a ricorrere in appello pertanto, mentre in diversi Stati continuano le inchieste sugli abusi denunciati dalle atlete, il caso Wevers non può dirsi ancora chiuso.