Il momento in cui Simone Biles si è ritirata dalle finali a Tokyo 2020 è stato un evento iconico della scorsa edizione dei Giochi Olimpici. In quel preciso istante le persone si sono rese conto che se lei poteva dire di no a un evento così importante per mettere al primo posto se stessa, allora tutti potevano farlo.
Il caso di Simone Biles è da considera come la goccia che ha fatto traboccare il vaso dando il via a un fenomeno denominato effetto Simone Biles, che non esiste solamente nel mondo dello sport, ma comprende anche altri settori lavorativi.

È il caso dell’attore Andrew Garfield, protagonista assoluto dell’ultimo anno cinematografico con il ritorno nei panni di Spiderman in “Spiderman No Way Home” e la pellicola “Tick Tick…Boom” con la quale ha ricevuto un Golden Globe come migliore attore in un film commedia o musical e l’ambitissima nomination agli Oscar come miglior attore protagonista.
L’attore, esausto dalla frenesia dell’ultimo periodo della sua vita, ha dichiarato, qualche giorno fa, di volersi prendere una pausa dal mondo della recitazione ispirato anche dalla capacità di rinuncia di Simone Biles.
“Sono molto inspirato da Simone Biles e dalla sua capacità di dire no, non ho intenzione di fare quel volteggio. Metterei in pericolo me stessa se facessi quel volteggio oggi. Lo trovo davvero un esempio incredibile” afferma l’attore.
Un altro esempio per l’attore è stato Kendrick Lamar. Il rapper non pubblica un album da diverso tempo, ma ne ha uno in uscita a maggio. Per Andrew la capacità del cantante di seguire il proprio ritmo e di non dover essere sempre all’altezza degli altri è stata fondamentale nella sua decisione.
Andrew Garfield non ha ancora programmato cosa farà in questo periodo di pausa, sicuramente, però, cercherà di pensare a se stesso cercando di mettersi al primo posto.