Tredici ginnaste sopravvissute agli abusi di Larry Nassar chiedono un risarcimento di 10 mila dollari ciascuna all’FBI, accusando l’agenzia federale di aver oscurato l’indagine, portando l’aumento degli abusi da parte dell’ex medico sportivo.
Today, multiple survivors of abuse by LN announced they are suing the FBI for failure to properly investigate abuse allegations.
— The Army of Survivors (@survivorsarmy) April 21, 2022
We stand with these survivors and all sister survivors. You are not alone. You are worthy of justice.
Nel settembre 2021 Simone Biles, Alexandra Raisman, Mckayla Maroney e Maggie Nichols si erano recate in senato per denunciare l’FBI di una mancanza di intervento nel caso Larry Nassar.
Per leggere le dichiarazioni e le accuse in senato clicca qui.
LA RICHIESTA – Dopo le accuse fatte in senato a settembre, giovedì 21 aprile, da parte di 13 ginnaste è arrivata la richiesta di risarcimento. Un’azione da fare per rendere il governo responsabile degli abusi avvenuti dopo il 2015, quando le prime denunce erano già state fatte.
L’ispettore generale del dipartimento di giustizia ha infatti dichiarato che l’FBI ha commesso errori fondamentali.
L’AVVOCATO DELLE VITTIME – L’avvocato delle 13 vittime, Jamie White, giovedì ha dichiarato ”Nonostante i rapporti credibili per l’FBI, Nassar ha continuato il suo regno di terrore per quasi 17 mesi inutili” aggiungendo poi “un numero impensabile e inutile di aggressioni sessuali si è verificato per mano di Nassar durante quel periodo di tempo”
White non ha ancora intentato una causa contro l’FBI, ma sta utilizzando un meccanismo per richiedere un risarcimento ai sensi del Federal Tort Claims Act. Secondo questo meccanismo le richieste devono essere depositate all’agenzia federale presa in causa. Questa poi ha sei mesi per accettarle o negarle. White ha poi osservato che se non si otterrà una risposta entro quel lasso di tempo, le donne potrebbero citare in giudizio per lesioni personali.
Durante le dichiarazioni di giovedì l’avvocato è stato raggiunto da Grace French, una vittima e fondatrice di “The Army of Survivors“, che ha dichiarato:

“Nessuno doveva essere abusato dopo l’estate del 2015, perché l’FBI doveva fare il proprio lavoro. Sapere che l’FBI avrebbe potuto aiutare ad evitare questo trauma. Questo mi disgusta. Questo mi fa male”
LA RISPOSTA DELL’FBI – Dopo le dichiarazioni di giovedì sera l’agenzia federale non ha dato ancora una risposta, ma nella mattinata di venerdì l’FBI ha affrontato le indagini mediatiche facendo riferimento alle affermazioni che aveva fatto Christopher A. Wray all’udienza di settembre 2021.
COINVOLGIMENTO FBI – Le prime denunce all’agenzia federale erano state fatte da tre ginnaste di Indianapolis ancora nel 2015. L’FBI, però, non aveva aperto alcune investigazione formale o informale, non avvisando sia le autorità federali e statali del Michigan, contro Nassar che è stato arrestato solamente nel novembre 2016 dalla polizia della Michigan State University.
Anche l’FBI aveva cominciato ad intervistare le vittime nel 2016, ma anche questi non hanno avvisato le autorità del Michigan.
Nonostante questa prima denuncia è trascorso più di un anno prima che gli agenti concedessero un colloquio a Meggie Nichols. Una mancanza di intervento fatale per più di 70 ginnaste che sono state abusate in quei 17 mesi.
Da come è emerso dai rapporti, le indagine condotte dagli agenti si erano limitate ad alcune email con l’UsaGym e L’UsOPC e qualche pagina di appunti. Da queste ricerche è emerso successivamente che gli agenti incaricati hanno deciso di non informare nessuno delle indagini in corso.