La ginnastica è sempre stata un tema affascinante da affrontare in scritti o film; se poi la uniamo al nobile sentimento dell’amore ecco che abbiamo la ricetta perfetta per un romanzo di successo!
Edmondo Mario Alberto De Amicis (Oneglia, 21 ottobre 1846 – Bordighera, 11 marzo 1908) è stato uno scrittore, giornalista e militare italiano. È conosciuto per essere l’autore di Cuore, uno dei libri più popolari della letteratura mondiale per ragazzi.
Ed è esattamente quello che ha fatto Edmondo De Amicis, scrittore e giornalista italiano, nel 1892. Nel romanzo Amore e ginnastica l’intenso amore che il segretario Celzani prova nei confronti della maestra Maria Pedani si intreccia con la missione di vita della stessa: diffondere la ginnastica e le teorie del professore Emilio Baumann (allenatore di ginnastica realmente esistito).
La missione principale di Baumann fu quella di dare un’organizzazione sistematica della Ginnastica improntata sul metodo scientifico, prendendo ispirazione dai grandi maestri di fine ‘700. Egli riteneva che la ginnastica fosse importante non solo a livello di educazione fisica, ma specialmente sul piano educativo. La sua opera principale è Ginnastica e Scienza, pubblicato nel 1910. Il suddetto saggio venne ripubblicato postumo da uno dei suoi allievi, Marco Gallo, nel 1950, per riabilitare il valore e l’importanza della ginnastica e dell’educazione fisica distinguendola dal concetto di sport elaborato durante il Ventennio.
«Era benemerito del paese, era il fondatore d’una nuova ginnastica che avrebbe dato immensi frutti, un grande ingegno, un gran dotto, un creatore di caratteri. […] Il Baumann, datigli i mezzi, avrebbe rifatto una nazione».
Descrizione di Baumann della maestra Pedani in Amore e Ginnastica
Fondatore della scuola bolognese, Baumann iniziò una querelle con uno dei suoi maestri, Rodolfo Obermann, appartenente invece alla scuola torinese. Nel romanzo di De Amicis il dibattito tra le due scuole di ginnastica è rappresentato dal diverbio tra la maestra Pedani e la maestra Zibelli.
La scuola torinese, le cui teorie erano sostenute da Oberman, si rifaceva alla tradizione tedesca e considerava la ginnastica come strumento finalizzato alla preparazione dei giovani alla pratica militare. La sua caratteristica principale era, quindi, l’uso forzato degli attrezzi al fine di esaltare robustezza e disciplina. La scuola bolognese di Baumann invece ambiva ad essere più ludica e accessibile anche ai più piccoli, per questo venne ribattezzata “ginnastica tra i banchi”.
La scuola bolognese si prodigò in particolare nei riguardi della ginnastica femminile: per Baumann infatti non doveva essere limitata alla pura e semplice coreografia ma doveva ambire ad un allenamento completo ed essere un vero esercizio fisico.
Nel Romanzo di De Amicis si parla proprio di questa tematica. La ginnastica femminile viene descritta come: «un movimento trattenuto e misurato a centimetri, insufficiente per quei corpi fatti e pieni di vita, una combinazione d’esercizi compassati, cercati con la penna, per servir di spettacolo a commissioni e a invitati»
Dopo la morte di De Amicis molti dei suoi lavori- oscurati dal successo del libro Cuore- furono nuovamente rivalutati. Fu lo scrittore Italo Calvino a ripubblicare “Amore e Ginnastica”, racconto per anni ignorato dalla critica e dal pubblico, dandogli una nuova vita e la meritata importanza mediatica.
Ed infatti dal romanzo è poi stato tratto, nel 1973, l’omonimo film diretto dal regista Luigi Filippo D’Amico.
La ginnastica è comunque un argomento molto dibattuto in film, cartoni e serie tv. Ne abbiamo parlato qualche tempo fa nel nostro editoriale “La ginnastica attraverso i media”.
La ginnastica, che nel romanzo di De Amicis potrebbe apparire- ad una prima lettura- come una semplice cornice alla storia d’amore dei protagonisti, in realtà si rivela completamente l’opposto: lo studio approfondito da parte dell’autore delle principali tematiche che infiammavano il dibattito pubblico in ambito ginnico di quegli anni, è assolutamente rilevante e degno di nota anche per la modernità delle tesi implicitamente sposate dallo stesso ed enunciate attraverso i discorsi e i pensieri dei suoi personaggi. Nota di merito a favore del De Amicis che, grazie all’opera del già citato Calvino e altri studiosi recenti, può essere tutt’oggi giustamente apprezzato e studiato come merita.