L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2013 ha scelto di dedicare alla giornata di oggi, 6 aprile, un tema più attuale che mai: lo sport per lo sviluppo e la pace.
La scelta di istituire la ricorrenza dell’evento in questa data è duplice. È un modo per celebrare l’anniversario della prima edizione dei Giochi Olimpici moderni di Atene 1896 ed è anche un monito. Vuole ricordare al mondo che praticare sport non è solo per il benessere fisico, ma anche come strumento di pace tra i popoli.
I benefici della pratica sportiva sono noti non solo per questioni di salute, ma anche per la crescita dell’individuo nella società. La Ginnastica in particolare è uno sport raccomandato per lo sviluppo delle funzioni motorie nei bambini ed è uno sport simbolo dello spirito di squadra. Il sostegno dei compagni, il cammino in simbiosi tra atleta e allenatore e il rispetto per gli avversari sono i pilastri di ogni settore di questo sport.




Le competizioni sportive sono motivo di confronto non solo tra vecchie e nuove generazioni, ma anche tra popoli estremamente diversi tra loro. Lo sport negli anni ha contribuito a creare dialogo, cooperazione, crescita. Per molti atleti e atlete l’unica occasione per rapportarsi con culture diverse dalla propria è stato in rappresentazioni sportive come Tornei amichevoli, Trofei, Campionati continentali, Mondiali e Olimpiadi.
È per questo che la pratica sportiva è fautrice di inclusione e di pace. Basta pensare al significato della parola antisportivo (dal vocabolario: “contrario allo spirito sportivo”) per capire quanto lealtà e rispetto siano alla base del mondo dello sport.
E in questi giorni di equilibri spezzati, di divisione e tensione internazionale, questa tematica sembra più attuale che mai. Nel mondo dello sport l’Italia e l’Europa intera hanno abbracciato il popolo ucraino in fuga dall’invasione russa. La Ginnastica italiana è stata tra le prime realtà sportive a mobilitarsi per accogliere e garantire continuità alla vita e alla carriera di giovani sportivi e sportive provenienti dall’Ucraina.


E proprio la Ginnastica Ferrara – società in cui milita il campione l’ucraino Illia Kovtun – a questa importante giornata dedica un intero post, scrivendo: «Per coincidenza e segno del destino oggi comincia la parte “pratica” del nostro progetto di Accoglienza Sportiva della delegazione Ucraina di Ginnastica Artistica: in questo momento il tecnico della serie A Claudio Pasquali, il nostro consigliere Mirko Rimessi e l’interprete Oksana sono a bordo di un pullman della Polizia di Stato direzione Linate, dove riceveranno la delegazione per portarla a Ferrara già questa sera. Uno dei simboli della giornata è il “cartellino bianco”, simbolo dell’impegno di quanto lo sport e i suoi operatori siano per la pace e la solidarietà in tutto il Mondo. Tenere in mano un cartellino bianco, proprio come un arbitro, è un’azione intesa a simboleggiare il potere positivo dello sport. In contrasto con il cartellino rosso, che significa l’attacco più grave nello sport, il cartellino bianco è un gesto di inclusione, equità e pace.»
E in questi tempi difficili è più importante che mai tenere a mente i valori che lo sport ha insegnato alla società da secoli: essere uniti, sempre leali e avere rispetto per gli avversari.