giovedì 30 Novembre 2023
15.1 C
Rome
giovedì 30 Novembre 2023

Russia, quando lo sport diventa propaganda

In Evidenza

Sono immagini fuori dal mondo quelle che tutti abbiamo visto ieri arrivare dallo stadio Luzhniki di Mosca. Una apparente giornata di festa – o almeno questa la narrazione imposta ai russi, completamente oscurati dalla rete e soggiogati dalla stampa pilotata – per celebrare l’anniversario dell’annessione della Crimea avvenuto nel 2014.

Video
L’ovazione dello Stadio Luzhniki di Mosca all’ingresso di Putin – Fonte: Agenzia Vista

A salire sul palco dello stadio, tra ovazioni e musiche trionfali, anche gli atleti reduci dagli ultimi Giochi Olimpici Estivi di Tokyo 2020 e Invernali di Pechino 2022. Tutti rigorosamente in divisa, con il proprio metallo conquistato al collo e con una vistosa “Z” stampata sul lato sinistro delle giacche.

Esattamente la stessa “Z” che il ginnasta russo Ivan Kuliak (anche lui presente) aveva indossato sul petto durante la tappa di Coppa del Mondo a Doha e per la quale ha ricevuto indignazione da tutti i media del mondo oltre che a un provvedimento disciplinare da parte della Federazione Internazionale di Ginnastica.

Proprio la “Z”, infine, diventata uno dei simboli chiave della comunicazione di Putin in relazione alla guerra e che, secondo il ministero della Difesa russo, starebbe a indicare “Za pobedu“, cioé “Per la vittoria”.

A sx le due sorelle Dina e Arina Averina
In completo bianco le ginnaste Urazova e Listunova campionesse Olimpiche con la squadra a Tokyo

Tra gli atleti presenti anche campioni e campionesse della ginnastica come le sorelle Dina e Arina Averina (ritmica) e Vladislava Urazova e Viktoria Listunova (artistica). Tutte medagliate a Tokyo 2020 tranne Arina Averina.

Quanto siano coinvolti questi ragazzi non è possibile saperlo. Sappiamo, però, che in Russia il mainstream è comandato dal regime e che, dall’11 marzo scorso, la nazione ha scelto di disconnettersi dalla rete internet globale a favore di una interna. Infatti, in Russia è vietato parlare di guerra (perseguibile addirittura con 15 anni di galera) ma si parla solo di un'”operazione militare speciale” per liberare l’Ucraina dal nazismo. Qualche giorno fa, poi, sono stati bloccati anche Facebook e Instagram a dimostrazione di quanto sia difficile, per i russi, reperire informazioni reali e libere su quanto stia accadendo.

E’ indubbio il fatto che, questi ragazzi, per via della loro popolarità siano un incredibile veicolo di propaganda, spesso (ma non sempre) loro malgrado. E’ noto che, in Russia, i grandi campioni dello sport, oltre a divenire quasi delle celebrità, ricevano un trattamento speciale. Per portare un esempio lampante, gli atleti medagliati a Tokyo hanno ricevuto in dono una macchina di lusso ciascuno.

Non è nostro compito porre giudizi di nessun tipo. Inoltre, anche volendo, la situazione distopica vissuta dai russi e creata ad hoc dal governo non lo permetterebbe. Ma ognuno, rispetto alla questione, potrà crearsi – conoscendo ora i principali fatti – una personale e libera opinione.

UN OCCHIO ALLA STORIA

Non è un particolare da poco il giorno e la motivazione scelti per questo spettacolo all’americana del Presidente russo Putin. Nel 2014, proprio il 18 marzo, la Russia strappava, dopo circa un mese di guerra, la penisola della Crimea all’Ucraina. Un territorio strategico, affacciato sul Mar Nero, che gli era appartenuto fin dalla sua indipendenza dall’Unione Sovietica del 1992.

La conquista della Crimea fu il primo atto ufficiale della crisi russo-ucraina che, ovviamente, fece saltare l’ordine delle cose e che, pochi mesi dopo, accese un lunghissimo scontro civile nella parte orientale del paese.

Teatro di questi scontri il Donbass, una regione ucraina con in seno due città: Donetsk e Luhansk che si sono autoproclamate Repubbliche separatiste filorusse.

Ed è proprio qui il motivo della nuova azione di guerra intrapresa dalla Russia. Il riconoscimento e la liberazione di queste due Repubbliche (non avvenuto, al contrario, dalla comunità internazionale).

Segui GINNASTICANDO.it sui social

Fabio Castelli
Fabio Castelli
Nel 2012 ho seguito un sogno, quello di contribuire a dar voce al mondo della Ginnastica, a raccontarne i protagonisti, i loro sacrifici ma anche tutte le persone che si celano dietro i successi degli atleti. Quel sogno, oggi, è una grande comunità: GINNASTICANDO.it.
Ginnastica Store Paracalli Polsini

GINNASTICANDO.it è sempre gratuito, senza alcun contenuto a pagamento. Un tuo aiuto varrebbe doppio: per l'offerta in sé, ma anche come segno di apprezzamento per il nostro lavoro.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Altri Articoli

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Ultime Notizie