Al City Gymnasium di Kitakyushu, Nicola Bartolini tinge il cielo di azzurro. È medaglia d’oro, un oro che vale ogni singola diagonale di un esercizio al corpo libero a dir poco incredibile. Un oro che mancava sull’attrezzo dai tempi delle Olimpiadi di Franco Menichelli, ma che in un mondiale non era mai arrivato per l’Italia.

L’ESERCIZIO – Il corpo libero di Nicola è il primo di tutta la competizione. Si apre con due avvitamenti e mezzo avanti dal salto teso e prosegue molto bene il doppio carpio con mezzo giro. Lo tsukahara avvitato paga solo un piccolo rimbalzo all’arrivo, mentre sono potenti e precise le diagonali combinate di avvitamenti, di cui il triplo in chiusura è perfettamente piantato a terra. 14.800 è il punteggio che ottiene l’azzurro, dall’esecuzione di 8.6 e la nota di partenza 6.2.
LA GARA – A Nicola Bartolini – e a tutti gli appassionati di Ginnastica italiani – tocca soffrire per altri sette esercizi. Il favorito Carlos Yulo, in pedana subito dopo Nicola, mette due piedi fuori dalla pedana del corpo libero, provando a salvare un arrivo poco favorevole e si ferma a 14.566. Il nipponico Kazuma Kaya pianta un corpo libero molto buono, ma il 14.533 (composto da difficoltà inferiori rispetto agli avversari) non consente di superare agli altri contendenti. Nicola tiene dietro anche l’altro giapponese Kazuki Minami di soli 34 centesimi (14.766) e il kazako Milad Karimi (14.333). Il profumo di medaglia azzurra inizia a sentirsi quando l’inglese Hayden Skinner esce fuori dalla pedana in prima diagonale dallo tsukahara avvitato (14.100). Lo specialista d’attrezzo coreano Sunghyun Ryu si ferma a 14.600. Il finlandese Emil Soravuo ottiene un argento storico per la Finlandia e regala a Nicola Bartolini l’oro.

Di seguito la classifica completa della finale al corpo libero:
