Dopo le emozioni di questa indimenticabile giornata, GINNASTICANDO.it ha deciso di intercettare in sala stampa tutti gli azzurri e le azzurre in gara oggi.
Un Nicola Bartolini, ancora incredulo e senza medaglia al collo, si è fermato, emozionatissimo, a commentare la sua gara. Asia D’Amato si è mostrata felice e sorridente, appena dopo la cerimonia di premiazione al volteggio, e ha potuto mostrarci la sua medaglia. Elisa Iorio, invece, è apparsa molto soddisfatta della sua esperienza mondiale a Kitakyushu.
Di seguito le loro interviste:
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Questa sera sarà disponibile anche la video-intervista in esclusiva a Salvatore Maresca e Marco Lodadio.
Nicola Bartolini, Campione del Mondo 2021 al corpo libero


Nicola, non abbiamo parole per descrivere ciò che abbiamo visto… Cosa è appena successo?
Non so che è successo, davvero. Me lo stanno dicendo gli altri perché io sono ancora shockato.
Sei riuscito in un’impresa a dir poco incredibile. Come ci si sente a essere sul tetto del mondo?
Ho immaginato questo momento da una vita. È surreale. È come vedere un sogno che si concretizza, ma tra sogno e realtà c’è di mezzo un abisso. E in questo abisso non c’è del lavoro, tanto lavoro… Nell’ultimo anno ho dedicato anima e corpo ad allenarmi tantissimo, e direi che i risultati si vedono.
Diciamo che l’altissimo livello di qualifica lasciava già presagire che un risultato di rilievo. Quello è stato un corpo libero che andava anche oltre l’oro…
[Nicola ride e, ironicamente, replica:] Sì, meritavo anche il platino per quel corpo libero.
In questo campionato del mondo abbiamo visto la fame di riscatto, la voglia di vincere. Una grinta incredibile che è andata oltre il singolo e ha mostrato uno spirito di squadra evidente. Quanto è stata importante la presenza degli altri ragazzi?
Tantissimo, è stato come avere una famiglia qui con me. Con Marco, Nicolò e Carlo ho fatto la gara che ha cambiato completamente il mio modo di vivere la competizione a livello mentale. A Stoccarda 2019 mi sono reso conto… Ci siamo resi conto di cosa volevamo e abbiamo lavorato (e lavoreremo) sodo per ottenerla. In quella gara abbiamo sviluppato una connessione unica… Quando Carlo è sulla sbarra è come se anche io fossi lì a fare l’esercizio con lui, e lo stesso è con Marco e Nicolò. Poi qui c’è anche Salvatore, con il quale ho condiviso tre anni a Salerno e che per me è come un fratello maggiore, e nonostante non conoscessi bene Thomas prima di questa esperienza c’è stata subito intesa. Quindi sono grato e onorato avere alle spalle una squadra così.
Quindi, da quello che mi dici, c’è un obiettivo di fondo che guida anima la squadra.
Sì. Sono certo che saranno tutti contenti per questo risultato, e lo sono io per primo, ma il mio chiodo fisso è riuscire a unificare la squadra e ottenere la qualifica olimpica nel mondiale qualificante. Penso che non potrei morire in pace se non ci riuscissi. Ci ho provato due volte ed entrambe le volte è andata come previsto, ma adesso penso proprio che i presupposti perché vada diversamente ci siano.


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Ho sentito una dedica, dopo l’esercizio. Hai detto: “Ti amo, Anna”. È a lei che dedichi la tua medaglia?
Sarebbe egoistico e riduttivo dedicare la medaglia a una sola persona, quindi voglio dedicarla a più persone. Voglio dedicarla alla mia famiglia, alla mia ragazza, a Pedrotti, a Busnari, a tutti quelli che hanno sopportato il mio carattere difficile… Questo è un risultato di tutti, per l’Italia.
Il tuo è stato un percorso incredibile. Molti si sono avvicinati alla Ginnastica guardando il ragazzino che eri in “Ginnaste Vite Parallele”, ma adesso ti sei trasformato in qualcosa di diverso. Sei diventato un uomo e una colonna portante della nazionale.
Hai ragione. Ho abbandonato le vesti del ragazzino con la testa calda e mi sono trasformato in un uomo che ha fatto della sua passione il proprio lavoro. E sono contento dei risultati che ho raggiunto perché si vedono.
Grazie Nicola. Ti lascio andare perché so che andrai a metterti al collo l’oro, adesso, e l’Italia aspetta di sentire l’inno.
Grazie a voi, corro.


Asia D’Amato, Vice-campionessa del Mondo 2021 al volteggio
Intervista a cura della Redattrice Anna Maria Palaia


Ciao Asia, complimenti per la medaglia! Si tratta di uno storico argento per l’Italia al volteggio, non era mai successo prima che un’italiana conquistasse una medaglia mondiale in questo attrezzo! Com’è andata la tua gara?
Ciao, grazie! La gara è andata molto bene, ho fatto i miei salti e ci ho sperato fino alla fine. In realtà già da Tokyo ero riuscita a fare bene i salti. Così ho continuato a lavorarci fino a ora in ottica mondiale e speravo di raggiungere un risultato che, in effetti, adesso è arrivato!


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Immagino che questo risultato sia valso tutta la fatica e il lavoro fatto in palestra per arrivare qui. Sei soddisfatta?
Moltissimo. Si tratta di una medaglia importantissima, per me in primis, ma anche per il percorso che sta facendo la squadra.
A chi dedichi questa medaglia?
La dedico a tutta la mia famiglia, soprattutto a mio padre. All’ex società di cui facevo parte, a Marco [Campodonico], Paolo [Bucci] ed Enrico [Casella] e alle Fiamme Oro della Polizia di Stato, che sono incredibili e mi fanno sentire il loro sostegno in ogni momento.
Un’ultima cosa e poi ti lasciamo andare. Vediamo che al collo hai la medaglia. Ce la mostri?
La gemella di Asia, Alice, sui social ha fatto una bellissima dedica alla medaglia della sorella: «Sorellina mia, cosa posso dirti? Non riesco a dire una parola, ma solo a piangere dalla felicità… Speravo di vederti con una medaglia al collo e ora finalmente ce l’hai! Non posso essere più orgogliosa di avere una sorella come te! Spero che questa sia una delle tante medaglie che ti auguro di vincere in futuro perché te lo meriti tantissimo! E magari toglierci anche tante soddisfazioni insieme… Non posso far altro che dirti che sei splendida! Sei la mia sorellina e finalmente sei anche la vice campionessa del mondo! Ti amo da impazzire.»


Elisa Iorio, sesto posto mondiale alle parallele asimmetriche


Ciao Elisa, benvenuta. Hai fatto un bellissimo esercizio oggi, migliorandoti di quasi tre decimi rispetto alla qualifica. Sei soddisfatta della tua gara?
Ciao a voi! Sì sono molto soddisfatta di com’è andata la gara. Ero contenta perché si trattava della mia prima finale a un Campionato del Mondo, non ero mai entrata in finale neanche a un’Europeo da Senior, e per me già essere nelle migliori otto del mondo significava molto. Ho cercato di fare l’esercizio più pulito che potevo, ma con delle rivali di così alto livello era difficile riuscire ad arrivare al podio, anche se la gara è sempre la gara. Però sono comunque molto contenta di come è andata e spero di migliorarmi in futuro.
Ci riuscirai sicuramente. Tu vieni da un periodo non facile, dovuto a un infortunio che ti ha tenuta lontana dal campo per diversi mesi. Le parallele sono sempre state un attrezzo congeniale per te. Quanto le hai allenate in questi mesi?
Quando mi sono fatta male la prima cosa che volevo recuperare era la parallela. Essendo una delle poche cose che potevo fare, ci lavoravo anche delle ore e tiravo un sacco gli esercizi. È la prima volta che faccio l’esercizio da 6.2 di difficoltà in gara, con il salto nuovo che non avevo mai provato… L’ho inaugurato qui, direttamente a un Mondiale! Quindi sono contenta che il duro lavoro che ho fatto sia stato ripagato.
Com’è stato rivedere di nuovo il pubblico sugli spalti in una gara dopo tanto tempo senza?
È stato bellissimo. Un atleta che lavora in campo gara il calore del pubblico lo sente… Il tifo fa sempre bene ed è stato bello ritrovare quel calore e quell’accoglienza durante una gara.
Quanto ha significato per te essere qui al mondiale dopo aver saltato l’esperienza Olimpica?
Ha significato davvero molto per me. Dopo la mancata convocazione ho cercato di guardare avanti, mi sono posta altri obiettivi e ovviamente questo era quello più vicino. Questa esperienza è un po’ come una rivincita per quello che ho passato. Sono davvero contenta dei progressi che ho fatto e che mi hanno permesso di arrivare qui.
Cosa vorresti aggiungere sulla finale di Asia al volteggio?
Sapevo che poteva giocarsela e sono felicissima per lei. Non ho potuto vivere l’esperienza sul momento perché ero in Warm-Up All a scaldarmi, ma appena finito qui corro da lei ad abbracciarla.
Allora ti lasciamo andare da lei, Elisa. A prestissimo.


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