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Intervista – Becky Downie si racconta ai microfoni di GINNASTICANDO.it

«Fino alla scorsa settimana credevo di non farcela, ma dopo questo periodo difficile avevo bisogno di un riscontro internazionale»

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Kitakyushu 2021 – Becky Downie si racconta ai microfoni di GINNASTICANDO.it. «Fino alla scorsa settimana credevo di non farcela, ma dopo questo periodo difficile avevo bisogno di un riscontro internazionale»


Nella mixed room, subito dopo la suddivisione che l’ha vista protagonista, abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Rebecca Downie, atleta olimpica e vice campionessa alle parallele a Stoccarda 2019.

La ginnasta britannica si è lasciata andare ad un bellissimo flusso di coscienza, rispondendo alle domande in maniera ampia ed esplicativa. Becky ha voluto parlare di come sia stato importante per lei il rientro in campo gara dopo le grandi sfide che la vita le ha messo davanti durante quest’anno, principalmente la morte del fratello Josh, venuto a mancare a causa di un infarto dopo un allenamento.

Come se non bastasse, a distanza di pochi mesi arriva un’altra batosta per Becky e per la sorella Ellie, ovvero la mancata convocazione ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020, senza un motivo valido. A riguardo, l’atleta britannica, molto amareggiata, ha mosso le sue lamentele pubblicamente tramite un post scritto sul suo profilo Instagram.

Questi campionati mondiali rappresentano, dunque, un’occasione molto importante per Rebecca. Principalmente, riscattarsi dei mesi passati e magari anche per confermare il risultato del 2019, ma anche per qualcosa di più importante. Durante l’intervista, infatti, la Downie ha più volte dichiarato che quello che conta per lei al momento è riprendere la forma fisica e mentale che durante questo brutto periodo è venuta un po’ meno. Il suo più grande orgoglio sta nell’essere stata capace di essere di nuovo qui oggi in campo internazionale e di dimostrare la sua forza.

Qui di seguito l’intervista completa.


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Ciao Becky! Complimenti per oggi! Come ti senti a riguardo la tua performance?

A dirla tutta, sono davvero felice e fiera di essere qui oggi. Sono davvero contenta della mia trave, non pensavo di poter competere in questo attrezzo, quindi sono felice di come sia andata. Alle parallele sentivo la grande aspettativa che sia aveva sul fatto che io eseguissi qualcosa di spettacolare, ma onestamente io continuavo a rimproverarmi. Spero sappiate quanto sia stato difficile per me questo periodo anche fuori dalla palestra. Essere qui in Giappone mi sembra un miracolo. Sinceramente la settimana scorsa non ero ancora sicura della mia partecipazione perché non mi sentivo abbastanza pronta e durante gli allenamenti non riuscivo a portare a termine dei buoni esercizi poiché gli allenamenti sono stati molto altalenanti. So che è tutta una questione mentale, ma arrivare qui è stato davvero difficile. Durante la notte, ho anche cambiato l’esercizio che dovevo eseguire oggi, perché non mi sentivo a mio agio tra gli staggi con quello più difficile; è davvero frustrante per me perché questa estate ero davvero in forma e volevo arrivare qui e spaccare tutto. Volevo arrivare qui e dimostrare di essere capace di presentare quell’esercizio, ma ho dovuto fare i conti con la pressione e mi sono detta che non importa se quest’anno non ci riesco, perché potrebbe succedere il prossimo anno o in futuro. Credo davvero tanto in quell’esercizio, è il più bello che io abbia mai avuto.

Dopo tutto ciò che ti è successo durante quest’anno, quanto è stato difficile tornare a concentrarsi per quest’evento?

È stato arduo, anche perché non ho davvero avuto tempo. Dopo quello che è successo avevo bisogno di tempo per elaborare e per stare con la mia famiglia. Solitamente se prendo dei giorni liberi cerco sempre di mantenere il mio corpo in forma. Tre mesi prima dei mondiali sono stata completamente ferma per dieci giorni, una cosa che non avevo mai fatto prima di allora. Ci sono voluti tre mesi per ritornare a questo livello di preparazione. Ho imparato molto dalle mie esperienze passate, adesso so in che stato fisico devo essere per affrontare una competizione. Oggi ho raggiunto questo obiettivo e credo di dover imparare da esso perché ieri mentre mi allenavo provavo l’esercizio più difficile ma in cuore mio sapevo che così potevo solo sperare di non cadere. Dunque, ho deciso di semplificare l’esercizio perché non volevo non portare a termine un brutta esecuzione e questo è ciò che alla fine ho fatto. Se oggi fossi stata un po’ più coraggiosa sarei stata tra le prime, ma la mia scelta dimostra la mia esperienza, dimostra che so fare ciò che faccio e questo mi trasmette molta fiducia per il prossimo anno, per tornare a stare tra le prime posizioni. Ho solo bisogno una piccola pausa per ricaricarmi.

Cosa ti ha motivata a tornare in campo internazionale e partecipare oggi a questi mondiali?

Probabilmente la mia motivazione è dovuta al fatto che ho lavorato per due anni consecutivi senza avere la possibiltà di mostrare i miei esercizi in nessuna competizione di spessore. Non ricevevo da tempo dei punteggi di valore internazionale, quindi essere tornata in campo e aver preso 14.000 per un esercizio semplificato modificato stanotte è una bella nota positiva. Questo dimostra che la qualità c’è ancora. Anche per quanto riguarda la trave, credo non potesse andare meglio di così. Ho messo insieme l’esercizio un paio di settimane fa e fino alla scorsa settimana non riuscivo a portare a termine trave e parallele nello stesso giorno. Non riuscivo ad allenarmi bene perché la mia mente continuava a vagare altrove. Inizialmente avevo deciso di non fare trave per concentrarmi solo sulle parallele, il piano era questo. È stato uno dei lavori più difficili, una delle preparazioni più ardue di tutta la mia carriera.

Sei una delle ginnaste più grandi di questo campionato, ma oggigiorno l’età media delle ginnaste si è alzata parecchio. Cosa ne pensi a riguardo? Ti senti in un miglior stato fisico e mentale adesso o preferiresti tornare indietro nel tempo?

Questa è una domanda interessante. Penso di avere imparato tanto. Ho capito davvero la ginnastica soltanto dopo le olimpiadi di Londra, prima non capivo come doveva sentirsi il mio corpo, come gestire l’attrezzo in base agli elementi. Dopo ogni competizione a cui ho preso parte nella mia vita, ho cominciato a riflettere su come mi dovessi sentire quando sono a contatto con gli attrezzi. In un certo senso, so già prima di iniziare se eseguirò bene il mio esercizio o meno, è una sensazione psicologica che sono riuscita a provare anche qui. Ormai so gestirla ogni giorno, per capire come sto sia emotivamente che fisicamente. Essere stanca mentalmente ha portato difficoltà anche a livello corporeo, ma sono sicura che questo ha dimostrato quanto io abbia imparato ad essere forte e quanto io sia capace concentrare questa forza negli allenamenti. Arrivare a questo punto è stato il percorso più difficile della mia vita, ma sono estremamente felice di ciò che ho raggiunto.

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Miriam Fratacci
Dalla bella Sicilia a Roma per studiare Traduzione in magistrale, ma mai lontana dalla ginnastica. Entrata in palestra nel 2002 non ne sono più uscita, crescendo tra magnesio e materassi e passando da ginnasta a tecnico. Nel tempo libero scrivo, leggo, faccio maratone di serie tv e perdo le notti dietro le competizioni dall'altra parte del mondo. Nel team di GINNASTICANDO.it dal 2018.
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