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Le sopravvissute agli abusi di Nassar accusano l’FBI: “Sapevano e si sono voltati dall’altra parte.”

Simone Biles, McKayla Maroney, Alexandra Raisman e Maggie Nichols fanno sentire la propria voce in Senato per evidenziare la negligenza con cui l'FBI ha condotto le indagini, al fine insabbiare gli abusi di Nassar

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Sono passati quasi cinque anni da quando il “caso Nassar” ha scosso con violenza il mondo dello sport. Eppure, ancora oggi, intere zone d’ombra aleggiano attorno a una vicenda gravissima, che ha coinvolto la Usa Gymnastics, il Comitato Olimpico e Paralimpico Usa (UsOPC) e, adesso, anche l’FBI.

A seguito del rilascio di una relazione stilata dai federali e firmata OIG (Office of Inspector General), molte vittime degli abusi di Nassar si sono sentite ingannate e tradite. Dal documento, infatti, è emerso che le azioni dei federali – unitamente a quelle di Usa Gym e UsOPC – hanno contribuito a insabbiare le molestie di Nassar a discapito delle vittime. Così Simone Biles, McKayla Maroney, Maggie Nichols e Alexandra Raisman si sono rivolte alla commissione di giustizia del Senato americano, che ha ascoltato le loro testimonianze ieri, prima del Congresso.

Foto di: Cnn/Pool

LA CONDOTTA DELL’FBI – All’attenzione del Senato sono state riportate le gravi negligenze dell’indagine condotta dagli agenti del dipartimento di Indianapolis dell’FBI. La denuncia nei confronti di Nassar è stata presentata ai federali nel luglio del 2015, ma di fatto è trascorso più di un anno prima che gli agenti concedessero un colloquio a Maggie Nichols, nota come la “Athlete A”. In quel lasso di tempo Larry Nassar ha abusato altrə 70 (o più) atletə, mentre le indagini condotte dagli agenti si sono limitate a uno scambio di email con l’UsaGym e l’UsOPC e qualche pagina di appunti. È poi emerso che gli agenti incaricati abbiano deciso, in quel lasso di tempo, di non informare né le autorità locali, né quelle statali dell’indagine in corso.
Le conseguenze di queste azioni sono state fatali per le vittime, ma minime per i federali coinvolti. L’agente Jay Abbott, infatti, è stato mandato in pensione nel gennaio del 2018, e un altro – di cui non è nota l’identità – è stato degradato e la sua sorte è ora nelle mani di una commissione interna all’FBI.



Ieri Biles, Maroney, Nichols e Raisman hanno ribadito quanto l’indifferenza di UsaGym e del Comitato Olimpico e Paralimpico Usa e l’ambiguo ritardo delle indagini dell’FBI abbiano contribuito attivamente non solo a insabbiare le molestie di Nassar, ma anche a farle continuare indisturbate.

Soprattutto Maggie Nichols e Alexandra Raisman, poi, hanno sottolineato come il rapporto stilato dall’OIG renda evidente che Steve Penny (l’allora presidente della Usa Gymnastics) e gli agenti dell’FBI abbiano agito insieme per insabbiare i crimini di Nassar nella fase iniziale delle indagini. Nel documento diramato dall’OIG si parla addirittura di un incontro avvenuto tra l’agente Abbott e Penny, nel quale quest’ultimo avrebbe offerto ad Abbott un lavoro nello staff della Sicurezza Olimpica, dopo la pensione.

«L’FBI e altri (tra cui Usa Gym e l’UsOPC) sapevano che Nassar molestava bambinə e ragazzə e non hanno fatto nulla per allontanarlo dalle sue vittime. Sarebbero bastati pochi passi a Steve Penny e allo staff di UsaGym per riportare tutto al Servizio di Protezione dei Minori dell’Indiana, dal momento che le loro sedi sono nello stesso edificio. Invece hanno tranquillamente concesso a Nassar di uscire indisturbato, consentendogli di svolgere il suo “lavoro” altrove», ha detto Aly Raisman.

LE PAROLE DI SIMONE – La pluricampionessa Olimpica e Mondiale Simone Biles è apparsa nervosa e commossa durante il discorso che ha preparato per l’occasione. Nel corso della testimonianza, la GOAT ha detto: «Credo che le circostanze che mi abbiano portata a essere vittima di abusi sono la prova che le organizzazioni create dal Congresso per proteggere gli atleti e le atlete – nello specifico Usa Gym e il Comitato Olimpico e Paralimpico statunitense – abbiano fallito nello svolgere il proprio compito. […] Nassar è dove merita di essere, ma anche quelli che l’hanno coperto devono essere considerati responsabili dell’accaduto. Se non lo saranno, sono convinta che quello che è successo a noi continuerà a succedere anche ad altrə atletə nello sport. Dopo aver letto il rapporto dell’OIG, sembra proprio che l’FBI ci abbia voltato le spalle per proteggere Usa Gymnastics e il comitato Olimpico e Paralimpico statunitense. È necessario che venga mandato un segnale: se si affidano bambini indifesi a un predatore, le conseguenze devono essere rapide e severe.»

McKayla Maroney, che ha rotto il silenzio sull’argomento già nei giorni delle Olimpiadi di Tokyo, ieri ha evidenziato – tra le altre cose – un fatto increscioso che la riguarda in prima persona. «Ciò che voglio portare all’attenzione di tutti oggi è che gli agenti che hanno fatto giuramento per proteggere l’ordine pubblico hanno reso “materialmente falsa” la mia testimonianza, riportando una deposizione falsata, ma attribuita a me

McKayla ha anche aggiunto, rivolta ai Senatori: «Oggi vi chiedo di ascoltare la mia voce. Vi chiedo di fare tutto ciò che è in vostro potere per assicurare alla giustizia le persone responsabili di aver inizialmente ignorato le accuse, di aver falsificato i rapporti, di aver protetto un molestatore e di aver messo in pericolo la vita di tante persone.»

All’appello della Maroney si sono uniti quelli di Raisman, Biles e Nichols, e i Senatori del Congresso nei prossimi giorni saranno chiamati a decidere se affidare alla giustizia le sorti degli agenti o lasciarle nelle mani delle commissioni interne all’FBI stessa.

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Mariacarmela Brunetti
Mariacarmela Brunetti
Nata e cresciuta nel magico Sannio, la mia seconda casa da anni è Roma, dove sto per conseguire una laurea in Ingegneria. Faccio parte di GINNASTICANDO.it dal 2015 e attualmente sono Vicedirettrice, oltre che Editorialista e Redattrice per la Ginnastica Artistica.

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