Si conclude anche la seconda giornata di finali ad attrezzo per la ginnastica artistica in quel di Tokyo. Oggi è stato il turno della competizione ad anelli e al volteggio per la maschile, in cui non abbiamo visto italiani per un soffio.
Infatti, l’azzurro Marco Lodadio rimane fuori dalla finale ad anelli per pochissimo, due passi di troppo dopo l’uscita durante la giornata di qualificazione, venendo considerato prima riserva.
Purtroppo – o per fortuna – nessuno ha rinunciato alla competizione odierna e Marco non ha potuto accedere alla tanto agognata finale.
LA FINALE AGLI ANELLI
Finale super agguerrita, in cui si confrontavano i migliori anellisti al mondo da anni, molti dei quali reduci da medaglie olimpiche risalenti agli scorsi Giochi.
Tra questi il campione greco Eleftherios Petrounias, medaglia d’oro a Rio 2016, che oggi, nonostante un esercizio molto buono, non riesce a replicare la qualifica e si ferma al terzo posto con 15.200 (E 8.200; D 6.3).
Le due medaglie più importanti vanno invece alla Cina, che riconquista il primato dopo tre edizioni dei Giochi Olimpici.
Nello specifico, si tinge d’argento Hao You che compensa un’esecuzione non esattamente perfetta (8.700) con una nota di partenza stratosferica (D 6.6), chiudendo con un’uscita in doppio teso con un avvitamento. Sporca un po’ l’arrivo e si ferma al punteggio di 15.300.
Esercizio stratosferisco, invece, per il connazionale Yang Liu con un’esecuzione che rasenta la perfezione (E 9.000), completato da una nota D veramente di alto livello (D 6.5). Dopo un’esercizio super controllato, esce con un salto Silivas piantato a terra. Vola al primo gradino del podio con 15.500, visibilmente commosso. Le lacrime di gioia rigano il suo volto anche durante la premiazione, consapevole del grande traguardo raggiunto.
Davvero ottimi gli esercizi degli altri cinque partecipanti, ma che putroppo non riescono a raggiungere il trio vincente. Peccato per la caduta di Zanetti nell’uscita, poiché il suo esercizio poteva essere davvero competitivo.

LA FINALE AL VOLTEGGIO
Anche durante la finale al volteggio la lotta alla medaglia è stata apertissima fino alla fine.
I primi due classificati – Jeahwan Shin e Denis Abliazin – hanno ottenuto lo stesso punteggio (14.789), distanziandosi dall’armeno Artur Davtyan, terzo classificato, di soltanto mezzo decimo.
Il ginnasta coreano ha presentanto due salti avvitati, ovviamente di matrice diversa: 3.5 avvitamenti presi dalla rondata del valore D di 6.0, ben eseguiti ma con un piede fuori dalla linea all’arrivo; il secondo è un elemento meno complicato, ovvero 2.5 avvitamenti avanti, composti e controllati.
Per l’atleta russo, invece, due salti del valore di 5.6: 2.5 avvitamenti avanti eseguiti in grande altezza, ma arrivo sporco; un’eccellente Tsukahara doppio carpio come secondo volteggio.
Anche per l’armeno i due salti presentati hanno entrambi valore sulla nota D di 5.6. Per lui un triplo avvitamento pulito, si perde un po’ sull’arrivo ma recupera subito. Segue un salto Dragulescu, esce dalla linea ma tutto sommato porta a casa un’ottima prestazione.
Restano fuori dalla zona medaglia per un soffio il filippino Carlos Edriel Yulo e il russo Nikita Nagornyy, entrambi con il punteggio di 14.716.
Ai margini della classifica i tre atleti che putroppo non sono riusciti a portare a termine nel migliore dei modi uno dei due salti, sporcandoli con una caduta.
