Primo giorno di finali ad attrezzo nell’ Ariake Gymnastics Center di Tokyo. Prestazioni non al 100%, ma sicuramente grandissimi livelli di difficoltà. Una peculiarità è data dallsa diversificazione dei podi: dodici medaglie per undici nazioni differenti, solo gli USA ne portano a casa due.
Come spiegato in questo articolo Simone Biles non ha partecipato alle prime due finali per i problemi riscontrati nei giorni scorsi, che già l’hanno tenuta lontana dalla finale all around. Al suo posto sono entrate la connazionale McKayla Skinner per il volteggio e la francese Melanie De Jesus Dos Santos alle parallele.
Ma ecco di seguito gli highlight della giornata di oggi.
Corpo Libero Maschile
Finale non precisissima, vinta dall’israeliano Dolgopyat, davanti allo spagnolo Zapata e al cinese Xiao. Ciò che ha fatto la differenza è sicuramente il punteggio D: 6.6 per Artem Dolgopyat con ribaltata Zapata, teso avvitato + 2 avvitamenti ½ , Tzukahara avvitato non preciso, uscito di pedana dal doppio avanti, Fedorchenko a terra ben controllati, e Tzukahara finale.
Zapata parte da un 6.5 di difficoltà: elemento che porta il suo nome (1 avvitamento con ½ giro, doppio raccolto), doppio carpio avanti con arrivo un po’ sporco, parte a terra ben tenuta, due avvitamenti e ½.
Xiao Ruoteng invece, è stato il più pulito della gara (D 6.2 E 8.566). L’argento All Around porta sulla pedana due avvitamenti e ½, 3 avvitamenti ½, Tzukahara avvitato, una parte a terra molto pulita con Thomas, e 3 avvitamenti di chiusura.
Male il russo Nagorny, che chiude solo settimo, al pari con il coreano Kim, mentre l’altro coreano, il diciottenne Ryu, nonché favorito con una difficoltà di 7.0, arriva ai piedi del podio, con 14.233, a fronte di un’esecuzione bassa.

Volteggio Femminile
Rebeca Andrade continua a fare la storia: vince il primo oro olimpico del Brasile nella ginnastica artistica, davanti all’americana Skinner e alla coreana Yeo.
Andreade porta un Cheng ( ribaltata con ½ giro + doppio avvitamento) e finisce fuori dalla riga, ma il secondo salto, un Amanar le porta una media di 15.083 che la fa salire sul più alto gradino del podio.
McKayla Skinner, entrata come riserva di Simone Biles, si piazza al secondo posto, con gli stessi salti della brasiliana e una media di 14.916.
Al terzo posto si piazza la coreana Seojeong Yeo, che porta il salto più difficile con 6.2 (doppio avvitamento dalla ribaltata), con una media di 14.733.
Buona prestazione anche per la messicana Moreno, che purtroppo finisce ai piedi del podio con una media di 14.716 a meno di un decimo dalla terza, mentre le russe Melnikova e Akahimova pagano entrambe una media tra due salti ben eseguiti e due scarsi.
Brutta sorpresa per l’altra americana in gara, Jade Carey, arrivata a Tokyo proprio grazie al pass individuale a questo attrezzo. La ginnasta paga un errore di concentrazione mentre si prepara ad affrontare un Cheng, sbaglia la rincorsa ed è brava a recuperare con uno Yurchenko doppio raccolto (3.3 di difficoltà). Il secondo salto è un Amanar (D 5.8) eseguito con un passo lungo. Per lei una media di 12.416, contando anche la penalità data al gruppo di salti uguali.


Cavallo con maniglie
Max Whitlock si conferma campione olimpico al cavallo, dopo l’oro di Rio e il bronzo di Londra. Dietro di lui Chih Kai Lee di Taipei e poi il giapponese Kaya.
Whitlock vince con un coefficiente di difficoltà molto alto (D 7.00) e una buona esecuzione, seconda solo a quella di Lee, che invece paga i 3 decimi in meno di difficoltà.
L’esercizio dell’inglese presentava uno Stepanyan (forbice verticale), serie flop con 3 russi, flop con 2 stockley, Busnari, camminata avanti in Thomas, camminata dietro in Thomas con controrotazione, Roth, Wu Gonian, 3 russi, uscita in verticale dallo stockley con 2 giri.
Quello dell’atleta di Taipei invece comprende Stepenyan, Busnari, Pinheiro, Keikha, Eichorn, Controtazione, Camminata avanti in Thomas con controrotazione, camminata avanti in Thomas, camminata indietro in Thomas, uscita in verticale divaricata dallo stokley con un giro.
L’esercizio del padrone di casa presentava invece: Busnari, Stepenyan, Flop lls (mulinello, mulinello, Stockley), Tong Fei, Wu Gonian, Roth, camminata avanti un Thomas, camminata dietro in Thomas, uscita in verticale dallo Stockley con un giro.
Male la prestazione di uno dei favoriti, l’irlandese McClenaghan, arrivato in finale con il secondo punteggio ma paga una caduta. Un buon esercizio per il russo Belyavskiy, che purtroppo soccombe alla bassa difficoltà pur avendo una buona esecuzione.

Parallele asimmetriche
Meravigliosa Nina Derwael che si prende il suo primo titolo olimpico dopo quello mondiale, davanti a prestazioni un po’ basse di Iliankova e Sunisa Lee.
L’esercizio della belga comprende: Nabieva, Stalder, Tchachev aperto con ½ giro (Derwael), più numerosi collegamenti, uscita stoppata ma vicina agli staggi (15.200).
La russa manca qualche collegamento, ma con Chow, Van Leewen, granvolta con giro collegato a tzukahara con ½ giro riceve 14.833.
Infine, l’americana campionessa All Around, sente la fatica dei giorni scorsi e manca anche lei qualche collegamento (14.500).
Una gara dalle performance non pulitissime, qualche caduta come quelle di Melnikova e Fan Yilin, e tanti collegamenti mancati ed errori come quelli delle medaglie d’argento e di bronzo, Melanie De Jesus dos Santos ed Elisabeth Seitz.

Domani alle h10.00 italiane ci sarà la seconda giornata di finali, con Vanessa Ferrari che si giocherà la medaglia al corpo libero.