La finale individuale di Artistica Femminile di ieri ha poggiato un’altra pietra miliare nella storia della Ginnastica.
Queste Olimpiadi hanno consegnato il sesto titolo olimpico All-Around (il quinto consecutivo) nelle mani di una statunitense, Sunisa Lee, e la prima medaglia di sempre per l’Artistica Femminile al Brasile, con l’argento di Rebeca Andrade. Bellissimo il bronzo di Angelina Melnikova e molto positiva è anche l’ultima gara di queste Olimpiadi per Martina Maggio e Alice D’Amato. Intanto tutto il mondo dello sport (e non) parla della coraggiosa scelta di Simone Biles. Molti sportivi si sono espressi a sostegno dell’ex-campionessa Olimpica e gli appassionati aspettano in trepidante attesa per vederla tornare finalmente in pedana in queste Olimpiadi.
Le voci delle protagoniste
La statunitense Sunisa Lee non ha passato un 2020 semplice. All’inizio dell’anno un infortunio alla caviglia ha rischiato di mettere a repentaglio la sua partecipazione alle Olimpiadi di Tokyo, poi rimandate a causa della pandemia globale. E proprio il Covid-19, poi, le ha portato via due membri molto importanti della sua famiglia, cosa che non le ha reso facile superare quel brutto periodo. Infatti, la neo-campionessa Olimpica della sua vittoria ha detto questo ai microfoni della Federazione Internazionale: “È stato pazzesco, così surreale come un sogno che diventa all’improvviso realtà. Non so nemmeno cosa dire, non ho ancora realizzato. Gli ultimi due anni con il Covid sono stati terribili. C’è stato un punto in cui ho davvero pensato di smettere perché non credevo sarei mai arrivata alle Olimpiadi a causa del mio infortunio alla caviglia. Essere qui e avere una medaglia d’oro olimpica al collo sembra pura follia!”
Su Instagram Sunisa dedica questa vittoria a tutte le persone che l’hanno sostenuta, in particolare suo padre (rimasto paralizzato in un incidente nel 2019) e al suo allenatore.
Rebeca Andrade scrive la storia dell’Artistica Femminile del Brasile. Una medaglia che resterà impressa negli annali e una gara, la sua, davvero formidabile, della quale l’atleta dice: “Sono felicissima. Ho sperato che questo momento arrivasse perché mi sono allenata e ho lavorato duramente per raggiungerlo. Non ho parole per descrivere come mi sento, o le sensazioni che ho provato quando la medaglia d’argento olimpica mi è stata messa al collo. Ho dato il 110%, ho dato tutta me stessa”. E ancora: “Sono fiera di me e del risultato raggiunto. Ho lavorato duramente, anche con la mia psicologa per raggiunge questo obiettivo. Non era importante che fosse oro, argento o bronzo, sarebbe stato lo stesso anche senza raggiungere alcuna medaglia. Penso di aver fatto una buona prestazione e sono davvero grata a me stessa per questo.”
Su Instagram l’atleta brasiliana dedica questo successo al suo allenatore – Francisco Porath Neto – con queste toccanti parole: “Questo è il mio allenatore, l’allenatore! Mi ha sostenuta, mi ha trasformata nella migliore persona/atleta che io potessi essere. Grazie per non aver mai rinunciato ad allenarmi, per non aver dato peso alle critiche che ti sono arrivate. Questa è la nostra storia, la nostra medaglia, questa è la nostra vita. Ti voglio bene, grazie di tutto.“
La russa Angelina Melnikova, invece, del suo bronzo ha detto: “Sono estremamente felice. È stata una strada lunga per arrivare fin qui. Sento una felicità mai provata prima. Tutti i miei sogni sono diventati realtà. Praticamente ho lavorato sodo e negli ultimi cinque anni non ho mancato nessuna competizione importante. Dedico questa medaglia a duro lavoro che ho dovuto fare per riceverla.”
È vero affermare che la Melnikova che è scesa in pedana a Tokyo 2020 non ha nulla a che vedere con l’atleta di Rio 2016. La russa in questo quinquennio ha lasciato dietro di sé l’inconsistenza che caratterizzava tutte le sue gare e ha finalmente dato completo sfoggio alle sue potenzialità, portando a termine tre giornate di gara pressoché impeccabili. Su Instagram la stellina russa dà lezioni di sportività, pubblicando un video con le atlete salite sul podio accanto a lei.
Parola alle azzurre

“Le ragazze [Martina Maggio e Alice D’Amato ndr.] sono state comunque brave. In questi giorni hanno dato tutto e le energie psicofisiche erano ormai agli sgoccioli. Alice ha portato a termine tre gare complete in cinque giorni. Mi ha fatto piacere anche che abbia voluto provare all’ultimo la nuova uscita sugli staggi [un doppio raccolto avanti con mezzo giro] che stavamo preparando da tempo. Peccato per Martina, che ha solo sporcato la parallela, il resto della sua prova era stata molto convincente. Quello di stasera non si può definire un risultato brillante, ma non oscura affatto quanto di buono abbiano fatto in precedenza“. Queste sono state le parole del Direttore Tecnico Enrico Casella ai microfoni della Federazione.
Martina Maggio chiude la finale All-Around olimpica in diciannovesima posizione e porta a termine un’altra gara senza nessuna caduta. Nella finale di ieri, Maggio ha sicuramente accusato un po’ di stanchezza. Qualche dolore al ginocchio, al quale sfoggia una vistosa fasciatura, la porta a semplificare il corpo libero e a rallentare un po’ il ritmo generale, ma il suo è comunque un bilancio più che positivo su queste Olimpiadi. Martina, infatti, ha commentato la sua finale così: “Ho dovuto semplificare la riga in avanti al corpo libero togliendo il doppio teso, per il solito problema al ginocchio che mi assilla dalla prova podio, ma sono contentissima di come è andata la finale. Non avevo nulla da perdere, anzi, al contrario, volevo proprio godermela. C’è stata una piccola imperfezione alle parallele, per il resto nulla da dire. Adesso me ne andrò con tanta felicità nel cuore, perché la mia carriera è stata complicata, piena di infortuni, ed essere qui era già un grande traguardo. Ringrazio tutti coloro che mi hanno aiutato a raggiungerlo: i miei tecnici, la mia famiglia e, in modo particolare, il mio fisioterapista, Salvatore Scintu, che mi ha rimessa in piedi“.
Sulla finale di ieri aggiunge: “Sono felice per Suni [Sunisa Lee ndr.], è una ginnasta molto forte, una bravissima persona e, sinceramente, io tifavo per lei.“
Oggi Martina, Alice e Asia lasceranno il villaggio olimpico per tornare a casa, e lei ne approfitta per fare i suoi migliori auguri alla capitana Vanessa Ferrari: “Seguiremo Vanessa dall’Italia, è il suo momento. Se lo merita, ha tanta esperienza. Deve pensare soltanto a fare il suo. Forza Vany, sventola il tricolore anche per noi!“

L’altra azzurra impegnata nella finale è Alice D’Amato che chiude la gara ventesima, alle spalle di Martina. Queste le sue impressioni sulla finale: “Dopo dodici esercizi in cinque giorni mi sento un po’ cotta, però ho portato a casa tre gare All-Around alle Olimpiadi, che non sono proprio come le gare regionali. Quindi c’è tanta soddisfazione. Iniziare alla trave non è mai facile e, malgrado la caduta, penso di aver portato a termine un buon esercizio. A corpo libero e volteggio ho provato a resettare l’errore precedente, poi in parallela mi son detta, tentiamo di fare l’uscita con mezzo, tanto non avevo nulla da perdere. L’ho sporcata, ma almeno c’ho provato. Questi Giochi mi lasciano un ricordo bellissimo, credo di aver fatto alla grande le prime due gare, in qualifica e nella finale a squadre, mi sono tolta le mie soddisfazioni. Anche questa però non è andata male, dai. Ho seguito poco la lotta al vertice, tuttavia sono rimasta incantata dalla Andrade. Con i problemi fisici che aveva avuto ha fatto un’Olimpiade eccezionale. Peccato quelle uscite di pedana proprio al fotofinish, l’emozione di correre per il titolo gioca brutti scherzi.“
Il “caso” Simone Biles e l’appoggio del mondo dello sport
Il “caso” che ruota attorno al ritiro dalle finali di squadra e individuale di Simone Biles ha fatto il giro di giornali e media in ogni parte del mondo. Nota e apprezzata per la sua incredibile carriera da atleta, Simone Biles aggiunge anche un altro tassello alla difficile storia personale che porta cucita addosso, quello della salvaguardia della salute mentale. Questa incredibile ginnasta riesce a farsi amare dai fans anche per le sue debolezze, oltre che per la propria forza.
Simone questa mattina sceglie di pubblicare delle Instagram Stories – poi rimosse poco dopo – in cui mostra un allenamento alle parallele in cui non riesce a completare le rotazioni dello Tsukahara avvitato, rimanendo sospesa a mezz’aria per poi ricadere nella buca piena di cubi di gommapiuma, ai piedi degli staggi. La Biles accanto a questo video scrive: “Per tutti quelli che sostengono che io abbia smesso [di allenarmi], non ho smesso. Solo che la mia mente e il mio corpo non sono in sincronia, come potete vedere [nel video], dove avrei dovuto completare la rotazione con un altro avvitamento e mezzo. Non so se potete immaginare quanto sarebbe pericoloso se io facessi la stessa cosa su una superficie dura (quella normale della competizione). Vi basti pensare che ho dovuto mettere la salute al primo posto. La salute fisica è allo stesso livello della salute mentale.“
Per Simone sono arrivati tantissimi messaggi di supporto dal mondo dello sport. La russa Angelina Melnikova in un’intervista all’emittente Match Tv ha detto: “Ho sentito Simone tifare per me dagli spalti, oggi, prima del mio esercizio alle parallele. È stato molto carino da parte sua perché io la ammiro molto“. E poi ancora: “Credo di non aver mai sperimentato quello che stia provando Simone adesso perché non sono nemmeno lontanamente famosa quanto lo è lei. Posso, però, immaginare quanto sia dura tenere a bada tutta quella fama. Le ho anche scritto un messaggio di supporto. È un peccato quello che le sta succedendo. Spero che recuperi presto perché il mondo intero la ammira come ginnasta e tutti stanno aspettando il suo ritorno per le finali.“
Altro importante messaggio di affetto arriva dalla ex-ginnasta ed ex-campionessa olimpica di Pechino 2008, Nastia Liukin. “Cara Simone, grazie,” dice Nastia in un post su Instagram. “Grazie per averci mostrato chi si nasconde oltre all’atleta, una leader, un modello da seguire, una guerriera del benessere mentale e una persona come tutti. Grazie per aver incarnato quello che dovrebbe essere il modello da seguire delle prossime generazioni. Grazie per aver creato uno spazio sicuro per le/gli atletə di oggi e di domani, per aver mostrato loro che possono essere unicamente loro stessə. Grazie per aver aiutato il mondo a realizzare che prediligere il benessere fisico e mentale è un atto da verə campionə. Grazie per aver dimostrato che nessuno si definisce in base al numero dei trofei portati a casa. Tu non devi niente a nessuno se non a te stessa e alla ricerca della tua felicità. Grazie per aver portato lo sport della Ginnastica a un nuovo livello come GOAT [Greatest Of All Times – La più grande di tutti i tempi]. Nessuno ricorderà ogni tuo singolo esercizio, competizione o medaglia. Tu, invece, verrai ricordata in modo indelebile per la tua compassione e per il coraggio mostrato qui a Tokyo. Sei venuta qui come ginnasta e torni a casa da eroina.“
Anche tra gli sportivi di altre discipline arriva l’appoggio alla Biles. Nella conferenza stampa seguita alla medaglia d’argento negli 800 stile libero, Gregorio Paltrinieri si esprime così sulla vicenda della Biles: “Ci sono due lati della medaglia sempre, anche rispetto a questa situazione. Non è facile. Io sento che ogni volta che entro in acqua sia tutto dovuto per me, che ci siano tante aspettative e questo non è bello, non aiuta sicuramente l’atleta. Siamo tutti forti, tutti ce la giochiamo e niente dovrebbe essere dovuto nello sport. Io lo faccio perché mi piace, perché mi diverto, ma tante volte questa pressione entra e si prende gioco di te… Tu inizi a credere a quello che senti e alle cose che ti vengono dette e questo ti destabilizza. E io ho letto quello che dice la Biles, ho letto quello di cui si sta parlando in questi giorni e sono tutte sensazioni che provo anch’io.“
Simone non ha ancora reso noto se prenderà o meno parte alle finali che si terranno l’1, il 2 e il 3 agosto. Tutto dipenderà dal suo stato di salute e, qualunque sia la sua decisione, ciò che conta è che Simone stia bene.