Articolo scritto in collaborazione con le redattrici Mariacarmela Brunetti e Miriam Fratacci
Una finale storica quella che si è svolta oggi all’Ariake Gymnastics Center di Tokyo!
Una gara dall’esito totalmente imprevedibile fino all’ultimo secondo e piena di eventi inaspettati.
A salire a sorpresa sul primo gradino del podio è stato il ROC, replicando così il risultato della Nazionale Maschile di ieri e consacrando le due squadre sull’Olimpo della Ginnastica! Le ginnaste russe, che gareggiano sotto la bandiera del ROC (Comitato Olimpico Russo), sono riuscite con le unghie e con i denti a scalzare un’instabile Nazionale Statunitense che riesce, acciaccata e a testa bassa, a salire sul secondo gradino del Podio.


Clamorosa specialmente l’uscita di scena di Simone Biles che si ritrira dalla competizione per problemi di salute, così come espresso in un comunicato ufficiale di UsaGym:
Simone sarà sottoposta ad accertamenti medici nei prossimi giorni per valutare di volta in volta la sua partecipazione alle gare a venire. Probabilmente, la ginnasta essendo particolarmente deconcentrata ha preferito abbandonare la gara per non rischiare qualche infortunio. C’è da dire però che il suo è stato un gesto davvero coraggioso: abbandonare una gara così importante come l’Olimpiade per salvaguardare la salute mentale è un messaggio forte. Speriamo con tutto il cuore che Simone possa ritrovare la concentrazione e la tranquillità e gareggiare nei prossimi giorni.
Le atlete Russe invece, private per cause di forza maggiore della loro identità nazionale, hanno voluto ribadire con forza agli occhi del mondo intero la loro potenza e riconfermando quanto fatto in qualifica! Le lacrime di Angelina Melnikova, Vladislava Urazova, Victoriaa Listunova e Lilia Akhaimova sono lacrime di gioia e di riscatto per l’impresa storica appena portata a termine!
Un terzo posto inaspettato invece per la Gran Bretagna che riesce a prendere i bronzo per soli quattro decimi rispetto all’Italia (0.458)! Un grandissimo risultato per le Britanniche Jennifer e Jessica Gadirova, Alice Kinsella e Amelie Morgan che riportano a cassa una medaglia di bronzo che mancava dal 1928.

Un risultato incredibile quello delle Azzurre! Una gara perfetta, precisa, pulita e senza alcuna caduta: le Fate hanno ottenuto un bellissimo quarto piazzamento con la squadra, migliorando di ben tre posizioni rispetto alla qualifica! Vanessa, Martina, Asia e Alice, con grande concentrazione e preparazione, aiutate anche dallo spirito di squadra che si è creato tra loro, hanno raggiunto un risultato storico per la Nazionale portando in alto i colori della nostra bandiera fino a Tokyo! Piccola nota a margine, speriamo che questo (ennesimo) quarto posto per Vanessa possa essere anche l’ultimo!!
A ricoprire le ultime quattro posizioni della classifica invece, rispettivamente: Giappone, Francia, Cina (peggior piazzamento da Atene 2004, dove anche lì arrivarono settime) e Belgio.
Analizziamo nello specifico la competizione:
ROC vs USA
La sfida tra russe e americane inizia al volteggio, con un grande svantaggio per le statunitensi a causa di un clamoroso errore di Simone Biles. Grace McCallum e Jordan Chiles piazzano due buoni Yurchenko con doppio avvitamento, che quasi eguagliano quelli delle russe Angelina Melnikova e Valdislava Urazova. Lilia Akhaimova, invece, pianta a terra l’unico esercizio richiestole in questa finale, una ribaltata con doppio avvitamento, e piazza un 14.766. Questo punteggio sarebbe stato facilmente superabile dalla Biles, che da tabellone avrebbe dovuto saltare l’Amanar. Tuttavia, nella fase di volo, Simone cambia salto e si limita a uno Yurchenko teso con un avvitamento e mezzo, con un atterraggio mal controllato. Questo salto le vale una riduzione di 0.8 decimi sul D-Score e un punteggio di 13.766, che consente al ROC di guadagnare più di un punto di margine sugli USA.
All’inizio della seconda rotazione arriva una notizia inaspettata quanto sorprendente: per ragioni ancora da chiarire Simone Biles si ritira dal concorso a squadre. Si sospetta un possibile infortunio, ma la campionessa rimane in warm up hall a tifare le sue compagne impegnate sugli staggi. Bene McCallum, Jordan Chiles riscatta le imprecisioni di qualifica e piazza un buon 14.666 e Sunisa Lee pianta un esercizio migliore della qualifica, il migliore visto agli staggi finora in questa Olimpiade. Con un punteggio da 15.400 tampona, anche se di poco, l’avanzata delle russe. Urazova, Melnikova e Viktoriia Listunova figurano tutte molto bene sugli staggi e rifilano agli Usa un altro punto di distacco.
Il Roc cede terreno agli Usa alla trave, dove le tre ginnaste statunitensi rimaste in gara danno sfoggio della loro grande personalità. McCallum pianta un 13.666, Jordan Chiles un 13.433 e Sunisa Lee un solido 14.133. Dalle russe arriva solo la risposta della Listunova, che – da ultima sull’attrezzo – risponde alle imprecisioni di Melnikova e Urazova con una trave solida e precisa da 14.166.
Al corpo libero, l’avanzata del ROC è incontenibile. Complice la caduta della Chiles, a nulla possono i buoni corpi liberi di McCallum e Lee contro l’eleganza e la precisione delle russe. Volevano l’oro, l’hanno visto sin dalla gara di qualifica e le atlete russe lo prendono non per gli errori delle statunitensi, ma per una costanza e una tenuta di gara che questa nazione non mostrava da anni. Diagonale dopo diagonale, Urazova, Listunova e Melnikova a chiudere, piantano tutti i salti artistici e acrobatici al suolo, e conquistano un oro dalla portata storica, eguagliando la controparte maschile. Gli Stati Uniti devono accontentarsi così del secondo posto.
LO STORICO BRONZO DELLA NAZIONALE BRITANNICA
La Nazionale Britannica ha effettivamente svolto la gara della vita: Jennifer e Jessica Gadirova, Alice Kinsella e Amelie Morgan non hanno sbagliato nulla e hanno tirato la stoccata finale alle parallele, dove hanno superato l’Italia di 0.4 decimi. In particolare a questo attrezzo Kinsella e Morgan hanno ottenuto due punteggi spettacolari, rispettivamente 14.166 e 14.033. Al quadrato invece, i riflettori sono puntati tutti su Jessica Gadirova che non delude assolutamente stoppa tutti gli arrivi! Per lei 13.833. Jessica,e la gemella Jennifer, hanno solo 17 anni ma sono riuscite a trainare la Nazionale nella corsa verso il bronzo.
LE PADRONE DI CASA ARRIVANO QUINTE
Bellissima gara per il Giappone che giocava in casa. Anche per loro nessuna caduta o grosso errore è andato a compromettere gli esercizi e questo ha permesso loro di migliorare la prestazione della qualifica. Guidate dalla veterana Mai Murakami che ha eseguito un fantastico esercizio al corpo libero da 14.066 – la vedremo nella finale ad attrezzo – le atlete giapponesi sono state capaci di grandi cose, soprattutto a trave, attrezzo in cui hanno eseguito degli esercizi impeccabili con punteggi dal 13.333 a salire.
LA DISFATTA DELLA CINA E LA RIMONTA DELLA FRANCIA
La Cina inizia male la propria gara, con due cadute su uno degli attrezzi di punta da parte di Yufei Lu e Yushan Ou. La Francia – che le gareggia accanto – ne approfitta subito per allungare il passo, soprattutto grazie al 14.200 di Melanie De Jesus Dos Santos e a una buona rotazione delle compagne. Ma queste due squadre non riescono a ingranare la marcia nemmeno alla trave, una delle rotazioni più favorevoli per entrambe. La Cina si avvicina ai 14 punti, li sfiora con il 13.966 di Lu e il 13.900 di Jing Zhang, ma va oltre, e la Francia può contare solo sulla buona prestazione della De Jesus Dos Santos (13.566). La francesina si rende protagonista di un’ottima gara anche al corpo libero, da specialista qual è, con 13.700, e con un ottimo doppio avvitamento dallo Yurchenko al volteggio (14.500). Per la Francia molto bene anche il volteggio di Aline Friess (14.900) che però non basta a portare la squadra oltre il sesto posto. Per le cinesi, invece, il corpo libero e il volteggio sono fatali. Dopo una gara dall’avvio tiepido, questa fine appare davvero spenta e il risultato parla da sé: un settimo posto olimpico nella gara a squadre non si vedeva dai tempi di Atene 2004.
IL BELGIO ARRIVA OTTAVO
Il Belgio non riesce purtroppo a replicare la prestazione ottenuta durante la gara di qualifica, dove aveva terminato con il quinto punteggio in classifica. Impressionanti, come al solito le parallele di Nina Derwael che ottiene (come in qualifica) lo stesso identico punteggio della Statunitense Sunisa Lee (15.400) Chi la spunterà nella finale all’attrezzo?