Si è sempre molto emozionati quando ci si trova ad intervistare una vera e propria colonna portane della Federazione Ginnastica d’Italia, soprattutto perché la persona che stai andando ad intervistare, è una tua amica, una di quelle amiche che, nonostante gli impegni, è sempre disponibile per qualsiasi tipo di consiglio tu abbia bisogno, quell’amica che ti aiuta anche a cominciare nuovi cammini sportivi in cui magari devi affrontare situazioni in cui non basta essere un allenatore… Questa è Cristina. Ho un ricordo di lei, durante il mio primo Campionato Italiano di Aerobica.
Correva l’anno 1996, ero a Rimini e avevo appena vinto il mio primo titolo Nazionale Assoluto di Aerobica quando una giudice italiana, accompagnata da una “certa” Maria Fumea (Direttrice Tecnica della Nazionale Romena, per me sconosciuta all’epoca), mi si avvicina per dirmi che:” La tua routine è stata incredibile!”, poi, girandosi verso Maria, le dice in un bellissimo romanesco: “Pe’ fermallo j’avemo dovuto sparà!” E giù risate…Questa è stata la prima volta che incontrai Cristina Casentini.

D-Cristina, innanzitutto grazie di aver accettato la nostra richiesta di intervista, vado subito al sodo con la prima domanda: sia te che Donatella Sacchi, rappresentate la FGI rispettivamente per la European Gymnastics e la FIG, cosa si prova ad essere una delle più importanti rappresentanti della federazione ginnastica d’Italia in Europa? Il tuo ruolo istituzionale, quanto “pesa” a livello internazionale nell’aerobica?
C- In verità siamo in cinque: Donatella Sacchi, Daniela Delle Chiaie, Elena Aliprandi, Diego Lazzarich ed io, che a livello internazionale rivestiamo incarichi sui CT.
È una grande responsabilità che svolgiamo con passione e dedizione totale.
Il mio ruolo come Presidente del CT AER dell’European Gymnastics pesa abbastanza in quanto sono anche nel Comitato Esecutivo dove vengono prese decisioni importanti su tutte le discipline. Sono First Vicepresident della COMEGYM un altro incarico importante e complesso.
Avremmo un autunno e un inverno di importanti cambiamenti sul piano mondiale dove ad ottobre in Turchia si rinnoveranno le cariche per la Federazione Internazionale e a dicembre i corsi giudici intercontinentali in Svizzera.
D-Sono tanti anni che sei nel mondo della aerobica, sin dal 1996 (come giudice), e dal 2001 hai guidato con successo tutto il settore FGI vestendo la maglia da DTN, fino al 2016, e da allora sei presidente del comitato tecnico della European Gymnastics… Insomma, hai visto cambiare l’aerobica, dagli anni 90 ad oggi.
Cosa pensi del cammino di questo sport? Della sua evoluzione? Cosa rimpiangi dell’aerobica di allora? C’è qualcosa che pensi dovrebbe essere in quella di oggi che allora c’era?

C- Già, tanti anni! Dal 2001 al 2005 sono stata membro del CT AER, dal 2005 ad oggi guido come Presidente il CT AER. Il nostro CT ha una spina dorsale molto forte è molto coeso e il lavoro che svolgiamo lo facciamo con grande competenza e onesta d’intenti.
Ebbene sì: ho visto l’evolversi di questa disciplina dal principio quando entrò nella FIG nel 1995 ed oggi ha sicuramente un aspetto più strutturato e bello da vedere.
L’aerobica di oggi, ha finalmente tutto ciò che questo sport aveva bisogno per essere una vera disciplina ginnica, nessun rimpianto.
In questo mondiale sette differenti nazioni hanno vinto medaglie in differenti categorie: Azerbaijan, Turchia, Italia, RGF, Ungheria, Bulgaria, Brasile, Spagna e Ucraina questo significa che non è un dominio di poche nazioni ma è una disciplina in buona salute e per me è già un successo.
D- Com’è lo stato di salute dell’aerobica europea e mondiale post Covid?
C-L ’Europa si conferma una delle leader in questa disciplina, ci sono tante nazioni in crescita. Con piacere ho visto nelle gare Age Groups in finale nuove nazioni europee che sono andate in medaglia…questo significa che il lavoro che facciamo durante i Training Camp annuali e i controlli tecnici stanno portando i frutti che speravo.
Purtroppo, in questo mondiale dopo la pandemia abbiamo avuto poche nazioni partecipanti: solo 22, ovvero meno di un campionato Europeo, basta dire che lo scorso campionato europeo 2019 sempre a Baku le nazioni presenti erano 24.
Abbiamo avuto la pesante assenza della Cina, Giappone, Korea, Australia, New Zeland, Vietnam e tante nazioni del sud America. Assenza dovuta all’impossibilità di lasciare il proprio paese causa pandemia e questo ha reso la competizione incompleta.
Spero nel prossimo mondiale di rivedere rappresentati tutti i continenti, e che si torni presto ad allenarsi e gareggiare insieme.
D- Sei da poco tornata da Baku, ed eri lì come rappresentante dell’aerobica della European Gymnastics, hai potuto vedere l’intera competizione (sia Junior che Senior), due le medaglie per l’Italia, una d’oro (degli immensi Donati e Castoldi) e una di bronzo (quasi inaspettata) del gruppo. Dal punto di vista tecnico, il livello si è alzato oppure ha risentito dell’effetto della pandemia?
C- Innanzitutto, devo proprio dire che l’Italia ha ben figurato a questi mondiali, soprattutto nei Senior. La coppia Donati e Castoldi è entrata nella storia di questo sport, e passeranno anni prima di rivedere tanta bellezza… Detto ciò, devo dire che il livello tecnico generale non è stato male; sinceramente ci aspettavamo un calo delle prestazioni, invece abbiamo visto delle buone prestazioni e una buona competizione. Sarà interessante l’Europeo di Pesaro dopo questa prova generale, perché tutte le nazioni affineranno il lavoro tecnicamente e tatticamente.
Sono certa che Pesaro sarà spettacolare e vedremo il ritorno di tante squadre e di tanti atleti come Bali (HUN) nell’individuale maschile grande assente in questa categoria al mondiale di Baku.
D- In questa gara, per la prima volta, abbiamo avuto la delegazione Russa che, a causa delle sanzioni ricevute dalla WADA, gareggiava senza inno, senza bandiera (sul body avevano solo il logo della federazione Russa) rappresentando la federazione Russa d’aerobica (succederà pure a Tokyo).
È la prima volta che accade, soprattutto nel mondo dell’aerobica, quali sono le tue impressioni?
C- Purtroppo si verificherà anche alle Olimpiadi di Tokyo e in tutti i campionati del mondo per tutti gli sport. Ma potranno usare inno e bandiera nelle competizioni continentali, quindi nel prossimo ECH a Pesaro vedremo la Russia come siamo abituati a vederla sempre.
Guarda, per essere sinceri, mi ha fatto più male vedere il video che la FIG ha dedicato a Vlad Oskner, Ambassador di questo campionato del mondo senza mai nominare la parola “Russia”. Io e Vlad lavoriamo insieme dal 2009, ci lega un’amicizia vera e sana, abbiamo condiviso tanto cose belle e cose brutte come la perdita di Tatiana sua partner nello sport e nella vita. Non ti nego che nel vedere il video mi sono emozionata tanto.

Cristina Casentini e Vladislav Oskner
D- Ti capisco Cristina, conosco Vlad e conoscevo Tatiana… Ho fatto più di una gara con loro negli anni ’90 e ho un bellissimo ricordo di loro due insieme… ma passiamo alla prossima domanda: Aerobica e Olimpiadi: questa disciplina (riconosciuta dalla FIG nel 1995) fa parte ufficialmente dei World Games sin dalla prima edizione del 1997 a Lahti, in Finlandia, poi è entrata alle universiadi (dal 2013), poi ai Giochi olimpici Europei (risultato importantissimo)
Ancora non siamo però, ai Giochi olimpici, e abbiamo sfiorato questa possibilità, se i giochi 2024 fossero stati assegnati a Budapest (in base alla nuova regola che prevede che il comitato organizzatore può scegliere lo sport debuttante per l’edizione che organizza), ma sfumata questa grande opportunità, cosa ci riserva il futuro riguardo ai Giochi Olimpici?
C-Gli European Games sono la mia vittoria personale: ho lottato tanto all’interno del comitato esecutivo perché fossero presenti tutte le discipline della ginnastica e ci sono riuscita. Anche nei prossimi giochi in Polonia l’aerobica sarà presente.
Purtroppo, il discorso Giochi Olimpici è molto complicato. Finché non si daranno più quote alla ginnastica non c’è spazio per nessuna altra disciplina. E non trovo giusto togliere medaglie e quote alle altre discipline della ginnastica per far entrare le nuove. Bisogna lottare per avere più quote per la nostra ginnastica.
D-L ‘Aerobica in Italia non ha una “casa”, ovvero non ha un certo tecnico permanente (come, ad esempio, ha la GAF a Brescia, la GAM a Milano, Civitavecchia e Fermo, la GR a Desio) eppure è uno sport che vince tantissime medaglie mondiali e sfiora podi.
C-In realtà non è una cosa così semplice da dire e soprattutto da fare. Un centro tecnico permanente ha un costo elevato, e al momento è difficile. Ma sono certa che la nostra Federazione che da sempre considera questa sezione un suo “gioiello” lavorerà sodo, come sempre, per mettere tutti i ginnasti nella condizione migliore di allenarsi e di ottenere risultati.