Nata nel 1878, tra le più longeve società sportive italiane, sopravvissuta a due conflitti mondiali, e diventata col tempo un polo di eccellenza fino a diventare un polo nazionale per i collegiali della nazionale italiana negli anni 90′ ed accogliere, dopo il suo distacco da Prato, un giovanissimo Jury Chechi ed il suo allenatore Bruno Franceschetti.
Non furono efficaci le bombe degli Alleati a buttarla giù, quanto le politiche inutili e pressapochiste del Governo in seguito all’emergenza Covid-19, il caos bilaterale tra Sport & Salute e Coni, ed un Ministero dello Sport, che per quanto si sia espresso nelle veci del ex-ministro Spadafora, si vede ora scoparire con il nuovo esecutivo guidato da Draghi.

“Nel secondo Lockdown presi la decisione di tenere aperta la struttura per tutelare i settori agonistici e quegli atleti tutelati dalle decisioni dei DPCM in atto, ogni ragazzo allontanato allo sport sarebbe un’opportunità sprecata per la sua crescita, sia esso una promessa o un’agonista” queste le dichiarazione del presidente della Società Varesina Tiziana Messeri.
Al momento il settore agonistico femminile ha in seno la stellina Giulia Antoniotti, prima al Criterium Giovanile, presente nella lista delle atlete ROG e in preparazione all’Accademia di Milano guidata da Paolo Bucci e Tiziana Di Pilato, ma da questi corridoi sono passati anche Jordan Jovtchev, in prestito per la serie A del 2007, Maurizio Allievi, l’ex nazionale Alberto Palla e l’azzurrino Aramis Vincenzi.
Tale decisione fu veicolata dalla promessa di aver aiuti statali, che arrivarono sì, ma con un proporzionale iniquo: una società con spese di 30-40000 euro annui non puoi ricevere il 10% di quanto spende, contando vi è prospettiva oltre il pareggio dei bilanci e il recupero di somme perse od investite con un indebitamento tramite credito sportivo, sono difficilmente recuperabili se non con altro debito.
Se da una parte i costi di locazione, delle bollette e degli stipendi degli istruttori stanno superando gli introiti, derivati dal settore settore agonistico (trattandosi di 40 atleti su un totale di 300 tesserati), d’altro canto sia a gennaio che a febbraio, neppure gli aiuti propri a gli istruttori si sono fatti marcare, legati ad una crisi di Governo quantomai precisa ad anticipare la firma di tali politiche economiche.
Gli istruttori si sono disposti a venire gratis, seppure questa situazione non è durevole, ed quantomai di più grave possa accadere perchè sminuisce la formazione, la preparazione e la professionalità di chi nello sport ci investe la sua vita.

Al momento solo il 20% dei tesserati può accedere in palestra, e questo non basta ne a Varese ne a Torino ne a Macerata ne a Padova ne a Roma ne a Napoli, e l’orizzonte degli eventi che si delinea è grigio e non c’è al momento una singola voce istituzionale che voglia fare chiarezza sul mondo dello Sport, e che da venerdì vede la mancanza di un suo rappresentante, col il ritorno ad un concetto di educazione motoria e sport risalente a gli anni ’80.
Il presidente Tiziana Misseri da ieri ha istituito un crowfunding con l’obbiettivo di far fronte a questo momento, con la speranza che il governo applichi da Marzo un piano di riapertura che permetta il rientro di tutti tesserati, e riuscire ad aiutare realmente la vita di questa e di tutte le società sportive che al momento versano in gravi condizioni.
Di sotto li link alla campagna di crowfunding
https://gofund.me/fb84c475