Ad una settimana dalla vittoria nella Final Six e lo scudetto 2020 con la sua Virtus Pasqualetti, abbiamo scambiato quattro chiacchere con il tecnico della formazione maceratese Sergey Kasperskyy, che ringraziamo per la collaborazione.
KASPERSKYY SERGIO, nato a KIEV (UCRAINA), Maestro dello Sport dell’ Unione Sovietica, per 5 anni parte della Squadra Nazionale Ucraina e Giudice Nazionale d’Ucraina. Laureato in ingegneria elettro-meccanico e in Educazione fisica e allenatore sportivo, in Italia dal 1992. Prima per 6 anni in Sardegna, allenatore delle squadre maschile e femminile Amsicora Cagliari. Dal 1998 alla guida del settore GAM della Società VirtusPasqualetti. Tecnico Nazionale e dal 2017 Referente del Settore Giovanile GAM.
Sono passati solo pochi giorni dal successo nella Final Six, nell’anno più incerto della ginnastica in Italia e non solo, si aspetta questo scudetto per la Virtus Pasqueletti e come sta vivendo questi giorni?
Siamo campioni d’Italia 2020, terza volta nella storia della Virtus. Sinceramente questo scudetto è stato meno aspettato rispetto ad altri due perché siamo arrivati al FinalSix come quarta squadra dopo 3 prove precedenti e dovevamo confrontarci in semifinale con la prima squadra della Regular season: Salerno. Non eravamo al completo perché non è riuscito ad arrivare il nostro forte ginnasta ucraino: Hryko. Venivamo da degli assoluti deludenti, dove abbiamo commesso molti errori. Alla fine siamo riusciti a superare tutti questi ostacoli e in due giorni di gara di semifinale e finale siamo stati forti, solidi e precisi, proprio una SQUADRA. Adesso godiamo di questo bellissimo risultato per la Società, per Macerata e per la regione Marche. Ottenendo tante congratulazioni da tutti i nostri tifosi però senza dimenticare che la preparazione per il prossimo Campionato inizia adesso.
Il 2020 è iniziato con una prova di serie A, poi il primo lockdown e lo stop ad allenamenti e competizioni, poi la ripresa e la secondo parziale chiusura, nel suo ruolo di DT come ha dovuto riorganizzare queste fasi fino ad arrivare a questa competizione?
Dopo la seconda prova di serie A in condizioni di lockdown dovevamo allenarci a porte chiuse in palestra senza fermarci quasi mai. Il problema é che nessuno sapeva dirci quando potevamo riprendere a gareggiare e cosi ho dovuto riprogrammare il nostro lavoro concentrandoci non su vecchi esercizi di gara ma su mantenimento e miglioramento di condizioni fisiche, lavoro di base e studio di nuovi elementi su tutti attrezzi. Sapevo che per poter competere con le squadre composte di giovani ginnasti in crescita bisogna avere programmi di grande difficoltà eseguiti senza errori per tutti miei ginnasti e anche per avere la possibilità di variare la strategia in corso della gara come FinalSix.
Domenica al PalaVesuvio abbiamo assistito ad un lavoro di squadra che ha permesso di superare ProPatria Bustese e Ginnastica Giovanile Ancona, dopo un iniziale testa a testa con la squadra lombarda. Quali sono le sue impressioni sulla gara, e a fronte della nuova modalità di rotazioni e sorteggi, avrebbe cambiato qualcosa nella tattica di gara?
Domenica ma anche sabato al PalaVesuvio io ho visto la mia squadra compatta, forte, sicura che già dal primo attrezzo di gara dava impressione di non mollare in nessun caso. Tutto ha funzionato alla meraviglia iniziando da organizzazione e allestimento di palazzetto e al procedimento di gara con le cose nuove come sorteggi, rotazioni, posti per le squadre. Vorrei fare tanti complimenti a tutto staff di Organizzazione. Peccato che questo bello spettacolo la gente guardava “solo” al TV e non dalle tribune. La nostra tattica di gara dipendeva da composizione delle squadre avversarie e credo se capitavano altre squadre la nostra tattica poteva essere diversa. Ormai i mezzi per farlo noi avevamo. Per serie di cause che non dipendevano da noi qui non gareggiava forte ginnasta da Ucraina che con la sua presenza poteva aumentare spettacolarità del evento. Magari in futuro dare possibilità alle squadre di avere in prestito più ginnasti stranieri usando uno di loro a scelta in ogni singola prova.
Paolo Principi, Andrea Cingolani, Matteo Levantesi, Filippo Castellaro… tanti nomi noti e affermati come specialisti (ndr. Cingolani argento al VT in Coppa del Mondo 2019), come ha coniugato il turn-over tra sabato e domenica, e l’obbligo di presentare meno esercizi dei singoli?
La nostra fortuna in questa gara é stata che ci siamo presentati in FinalSix con più ginnasti di valore che a richiesta potevano fare quasi tutti attrezzi con esercizi di livello. Il turn-over tra sabato e domenica con esigenza di massimo 7 esercizi per ogni ginnasta a questo punto non faceva nessun problema. Forse questo è stato il nostro punto di forza e maggior vantaggio in confronto con altre squadre.
Abbiamo visto una super parallela di Matteo Levantesi, e il1 volteggio che conferma Andrea Cingolani tra i migliori, il Nabieva di Irene Lanza, e lo tsukahara teso avvitato di Asia D’Amato, e i successi internazionali di Lodadio, Villa, Mozzato. Come vede il movimento della ginnastica in Italia e la sua competività in campo internazionale anche da Referente del Settore Giovanile GAM?
Sono già 22 anni lavoro con ginnasti della sezione maschile della Virtus Macerata e 14 di quali in Squadra Nazionale Junior e Senior con migliori di loro P.Principi e A.Cingolani. In tal caso ho partecipato e assistito del movimento della ginnastica in Italia di ultimi anni. Credo che medaglie di Marco Lodadio, titolo europeo junior di Nicolò Mozzato, successi di squadra Junior al 1° Campionato del Mondo Junior parlano chiaro che ginnastica italiana maschile in evidente salita. A parte questo oggi noi abbiamo gruppo di 25 ginnasti di diverse età che possono competere in campo internazionale con migliori ginnasti stranieri. Gruppo cosi numeroso io non mi ricordo nel passato. C’e’ da lavorare ancora tanto per aumentare valore degli esercizi ma esperienza internazionale e stimoli di crescita legati con partecipazione alle gare tipo World Cup per ginnasti valgono tantissimo in riguardo alla prossima qualificazione per Olimpiadi.
La Virtus Pasqualetti è tra le società più longeve e titolate nel panorama italiano, ma al settore agonistico si affiancano più di 500 persone che praticano attività fisica non agonistica, ed al momento sono ferme per la sospensione in seguito all’ultimo DPCM, crede che siano state attuate tutte le misure più corrette a tutelare i settori non competitivi?
Ginnastica Virtus E.Pasqualetti a parte dei settori agonistici GAM e GAF gestisce l’altri settori come Fitness, Danza, Yoga, Calistenics con più di 500 iscritti quali oggi come in tutta Italia stano fermi. Società ha investito tanti soldi per corrispondere a tutte le misure di sicurezza di tutti DPCM per tutelare tali settori ma loro sono fermi lo stesso. Stiamo riusciti anche allargare nostri spazi al esterno per dare possibilità alla gente venire però tutto è vano. Non voglio essere polemico ma credo che rispettando tutte le norme si poteva dare possibilità alle persone praticare attività fisica non agonistica.
Dopo una vita in palestra, tra Ucraina e poi Maceratese di adozione, cosa la emoziona ancora in palestra e in questo sport, e cosa direbbe a gli atleti più giovani in questo momento, che forse sono quelli più toccati dalla crisi sanitaria e sociale.
Dopo tanti anni di palestra prima da ginnasta e poi da allenatore mi emozionano ancora i bambini volenterosi innamorati di ginnastica che si capisce subito dai loro occhi – vivi, lucidi, pieni di passione per l’attività che praticano; e anche sicuramente veri talenti che li evidenzi subito basta vederli una solo volta. Loro anche se forse sei stanco non ti fanno stare fermo, ti trascinano e spingano ad aiutarli diventare veri campioni. E per farlo anche tu devi stare al passo con i tempi moderni, devi studiare nuove tecniche e movimenti perché ginnastica va sempre avanti e non si ferma mai come la nostra vita e se ti fermi rimani dietro rispetto ad altri che continuano ad avanzare.