Si riparte. Lo sport vuole ripartire e lancia un segnale col video di Sport & Salute “Si ricomincia a giocare” che ripercorre gli inizi e le vittorie dei suoi portabandiera azzurri, dalle società di appartenza e in cui hanno mosso i loro primi passi (A.P.D. Vigna Pia,Cus Siena, Sci Club Brunico, Polisportiva Santeramo, Sci Club Courmayeur, L.N.I. Ostia, Polisportiva Serramazzoni, Olimpia Teodora, Impavida Ortona, Bolzano Nuoto, Roma Vis Nova).
L’alfiere dell’artistica Marco Lodadio protagonista con Alice Volpi (Scherma), Christof Innerhofer (Sci), Fabio Caponio (Badminton), Federica Brignone (Sci), Flavia Tartaglini (Windsurf), Luca Toni (Calcio), Marco Lodadio (Ginnastica), Marta Menegatti (Beachvolley), Paolo Nicolai (Beachvolley), Tania Cagnotto (Tuffi), Tania Di Mario (Pallanuoto).
Lo sport non è solo Olimpiadi e serie A, ma anche sport di base, ovvero quelle centinaia di migliaia di associazioni sportive dilettantistiche e la galassia di atleti, agonisti e non, tecnici, volontari che vi orbitano intorno.
Se la ripresa degli allenamenti per gli atleti di interesse nazionale e facenti parti di gruppi sportivi militari o nei centri tecnici federali è iniziata dal 4 Maggio, mentre il mondo dello sport e del fitness per come lo conosciamo tutti, ha avuto il via in quasi tutta Italia solamente lunedì 25 Maggio, ridimensionato alla riaperture da normative e regolamenti che possano dar modo di svolgere gli allenamenti in sicurezza.
Perchè sino ad oggi, durante un’emergenza sanitaria non si è tenuto conto del bisogno di attività fisica, sia della necessità che ne ha il corpo, sia di ciò che se ne ricava in termini di salute e di prevenzione, se poi praticato a modo in un ottica di benessere psicofisico.
E’ uno stuolo di persone che attendeva delle risposte in termini di ripresa delle attività, bonus e aiuti statali che per la maggioranza di loro ancora tardano ad arrivare, contributi per le mensilità di inattività, finanziamenti a fondo perduto e regolamentazioni che, pur rispettando l’esigenza sanitaria, non stringano il cappio laddove andrebbe allentato.
Non vi è neppure il bisogno di tirare fuori biografie e gesta immemori per ricordare che ogni campione è a stato a suo modo un dilettante, partendo dal campetto o dalla stuoia senza facilitante, con il sogno iridato nella tasca dei pantaloncini.
Le società sportive italiane versano da decenni in un disagio crescente, così come lo staff di tecnici, atleti e dirigenti, che ne tiene viva la struttura, e si fanno a capo chino contro mancanza di fondi, attrezzature e aree talvolta inadeguate, facendo dell’impossibile realtà, e mantenendo l’Italia dello Sport alta in tutti i settori.
La tradizione del nuoto, di sciabola fioretta e spada, l’atletica, i SetteBello e i SetteRosa, i singoli della terra rossa e quelli delle discese sulla neve, surf, tiro con l’arco, skateboard e arrampicata sportiva, le nostre Fate e le nostre Farfalle, discendono tutti da un processo iniziato con i genitori che vanno, lasciandoli fuori da una palestra di quartiere con qualche problema all’intonaco.
Sicuramente sembra che il Covid-19 porti in seno un ragionamento da parte del Ministro Spadafora in termini di investimenti ed di aiuti per tutto il settore dello sport in Italia, che dovrebbero traghettarlo al meglio oltre questa fase critica, verso un porto sicuro e migliore.
Ci saranno stanziamenti per oltre un miliardo di euro da investire nei prossimi anni, per implementare strutture e finanziare lo svilupparsi di nuove realtà sportive, si andranno a rivedere contratti e l’impianto burocratico delle società e del loro personale, e promessi più di cento milioni di aiuti nel mese di maggio per i collaboratori sportivi.
Sul tavolo quindi tante speranze che avranno certamente un lieto fine.
Per ora ci affidiamo al nostro uomo di ferro e gli altri supereroi azzurri che ci danno la speranza che da questa pandemia si possa intravedere un fiocco rosa, che passi da Tokyo 2021 fino alle Olimpiadi di Milano-Cortina, ma soprattutto che delinei il diritto di esistere in un’ottica di eccellenza come è la tradizione del made in Italy.