La notizia di ieri della sospensione di 8 anni a carico di Maggie Haney, allenatrice di Laurie Hernandez, ha scatenato non poche reazioni anche all’interno del panorama ginnico italiano.
Una su tutte quella di Eleonora Rando, ginnasta romana classe ’94, che, in carriera, ha vantato moltissime presenze con il body azzurro: 4 edizioni del Trofeo città di Jesolo dal 2008 al 2011, Mondiali di Rotterdam 2010, Europei di Clermont-Ferrand 2008 e le Gymnasiadi di Doha nel 2009 oltre che la presenza nel reality “Ginnaste Vite Parallele”.
Durissime le sue dichiarazioni su facebook. “Mentre leggevo mi rendevo conto che, purtroppo,
avrei potuto scriverle io quelle parole.
Tristemente mi ci sono immedesimata e rispecchiata. So cosa si prova nel sentirsi dire certe cose.”
E poi continua: “Nel sentirsi umiliata quotidianamente e pubblicamente, anche in contesti in cui un allenatore dovrebbe unicamente proteggere e tutelare la propria atleta. Penso a questa ragazza che, nonostante abbia fatto le Olimpiadi, ha sentito comunque l’esigenza di denunciare anni di sofferenza. Perché tutto ciò non sparisce col tempo. Perdi autostima e spesso fiducia nel prossimo. Crederai di non valere nulla e sarà difficile superarlo. Quando ero piccola non capivo certi comportamenti, certe parole, mi ci disperavo, rimanevo in silenzio e incassavo. Adesso, da persona adulta e allenatrice, lo capisco ancora meno. La scelta delle parole è fondamentale. Ciò non significa essere un allenatore morbido o superficiale. Chi mi conosce sa quanto io sia esigente e tosta in palestra, ma la mia priorità è sempre la serenità e l’autostima delle mie ginnaste. Si può essere severi, ma ricordando sempre agli atleti che possono farcela, che tu credi in loro e in ogni caso sarai sempre dalla loro parte. Camminare insieme per un obiettivo comune. Mi auguro solo che questa faccenda faccia fare un esame di coscienza a tutti quegli allenatori che, seppur bravissimi tecnicamente, hanno decisamente fallito a livello umano.
Perché nessun risultato giustificherà mai la dignità calpestata, nemmeno una medaglia d’oro alle Olimpiadi.”