Per la nostra serie di interviste volte a dar voce ai protagonisti del mondo della Ginnastica, quest’oggi, abbiamo raggiunto il Direttore Tecnico Nazionale Femminile Enrico Casella.
Buonasera Casella, la prima domanda che le faccio, anche se sappiamo della difficoltà del momento soprattutto nelle vostre zone, è, come va?
Buonasera a voi, diciamo che nell’arco delle persone strettamente collegate a noi, a parte la scomparsa dei due nonni di Giorgia Villa, stanno tutti bene. Siamo chiusi qua dentro (nell’Accademia Internazionale di Brescia, ndr) dall’inizio di marzo, già da quando ero in viaggio con Giorgia Villa per l’American Cup di Milwaukee. Apprese le prime notizie, non sapendo come sarebbe andata, ho chiesto di far rientrare tutte le ginnaste e di chiuderci li. Siamo in un’enclave, con le dieci ginnaste dell’Accademia, anche perché questo è il nostro domicilio.
E le famiglie delle ginnaste?
Le famiglie sono ben felici che le loro figlie stiano qui e hanno chiesto per iscritto alla Federazione di poterle far restare in Accademia, sapendo che si tratta, al momento, del luogo più sicuro in cui farle stare.
Come vi siete organizzati all’interno?
Ovviamente io sono rimasto con loro, e con me c’è la Tundi (la mamma di Veronica Mandriota, ndr) che ci assiste in cucina e vive con noi. Con lei andiamo a fare gli approvvigionamenti per il cibo ogni 10 giorni rispettando tutte le norme.
Uno degli aspetti positivi, certamente, è che ci troviamo all’interno di 8mila mq privati che ci consentono di usufruire di un grande spazio, all’aperto e al chiuso, dove poter fare preparazione fisica e altre attività.
Le ragazze come si sono adattate?
Anche per le ragazze ci sono grandi lati positivi. La mattina ci si può svegliare un po’ più tardi, circa alle 9.30 – prima alle 8.30 iniziavamo già allenamento – per poi fare la preparazione fisica, pranzare e il pomeriggio svagarsi prendendo del sole o facendoci un bagno in piscina.
La sera, poi, si svolgono le lezioni telematiche con i professori che prima venivano in accademia. Sotto questo punto, si sono uniformate a tutti gli studenti in Italia.
Praticamente siete una grande famiglia
Esattamente, l’altro grosso vantaggio è che siamo tutti insieme da 2 mesi, nessuno ha mai avuto nessun possibile sintomo, segno che il virus qui non è passato! Viviamo abbastanza tranquillamente proprio come una grande famiglia.
Che differenza c’è, quindi, rispetto a prima per la vita delle ginnaste?
La vera differenza è nel fine settimana. Le ragazze di solito si ricongiungevano con le famiglie mentre adesso si rimane qui. La domenica ci siamo inventati di tutto, perché comunque il vero problema è far passare il tempo.
Dalla caccia al tesoro, alle sfilate di moda, a giochi vari perché comunque è importante svagarsi. Pensate che gli ho insegnato anche il tre-sette, briscolone e altri giochi di carte.
La scorsa settimana abbiamo fatto anche un picnic dove le ragazze si sono cucinate il pranzo singolarmente per poi mangiarlo sul prato tutti insieme.
Un altro aspetto positivo è che questo gruppo si è maggiormente coeso. Se consideriamo le 34 ore a settimana di ginnastica, la scuola, i compiti e i contatti con i genitori, rimane poco tempo per socializzare. In questo momento, invece, il gruppo si è stretto maggiormente e ha avuto modo di conoscersi ancora più a fondo.
Vi racconto un aneddoto per farvi capire, comunque, il pensiero assillante delle ragazze.
Prego
Ieri eravamo in videoconferenza con il consiglio federale e il Presidente Malagò che ha voluto salutare le Fate e le Farfalle. Ad un certo punto, il presidente Tecchi ha detto: “Gio (riferendosi alla Villa, ndr) di qualcosa a Malagò” e lei ha risposto “fateci fare presto allenamento!”
A proposito di questo, come proseguono gli allenamenti all’interno?
Fino allo scorso venerdì, data dell’ultimo DPCM ci siamo potuti allenare. A seguito delle decisioni del decreto, poi, abbiamo potuto fare solo preparazione fisica.
Trovo assurdo il fatto che in generale gli atleti di interesse internazionale siano fermi. Per quanto riguarda, poi, il nostro caso specifico lo trovo ancora più assurdo. Siamo qui da 2 mesi tutti insieme ma ci è comunque fatto divieto di allenarci.
Si sente di dare un consiglio alle ginnaste che sono a casa?
Correre! Questo è quello che posso consigliare. Anche se il vero problema è chi può correre.
Noi abbiamo la fortuna di avere molto spazio privato all’aperto. Ma se si riuscisse a correre 30/35 minuti sarebbe perfetto. Chi ha la possibilità di farlo, lo faccia. Oltre, evidentemente, a ciò che è possibile fare in casa come verticali, staccate, piegamenti squat ecc.
Le ginnaste mancano di questo e spesso si vede che manca una preparazione della tecnica della corsa e dell’aerobica. Siccome nelle palestre non c’è mai tempo di solito, approfittiamo adesso per sviluppare questo aspetto. Dov’è possibile, un giro del palazzo, qualche scatto fino, gradualmente, a velocizzare.
In questo momento, quindi, ginnasta, corri!
Come vede lei la ripresa del mondo ginnico?
Il discorso è molto semplice. Il nostro è uno sport individuale al chiuso. Aldilà delle pacifiche esigenze sanitarie è importante che la comunità scientifica ci indichi il distanziamento minimo da mantenere al chiuso. In una palestra quante persone ci consentite di tener dentro?
Personalmente credo che 20mq a persona, come distanza, sia una buona misura. A questo punto, è necessario pensare alle nostre società più piccole che vedono a volte palestre di 2/300mq. Significherebbe che 10 persone in contemporanea potrebbero starci e quindi 1 allenatore e 9 ginnaste.
Gli spogliatoi, chiaramente, verrebbero usati a scaglioni o non usati proprio nel senso che si verrà già pronti per far ginnastica e la doccia si farà a casa propria.
È evidente, invece, che i bagni si useranno facendo attenzione agli ingressi. I genitori, infine, non entreranno ma rimarranno all’esterno, distanziati, come in fila ai supermercati.
Chi dovrebbe, invece, ricominciare per prima gli allenamenti?
Aldilà degli atleti di interesse internazionale che già ho citato, credo sicuramente partiranno prima le ginnaste Gold, poi le Silver e in ultimo, a mio parere non prima dell’estate, il settore base. Per quanto concerne quest’ultimo, è paragonabile all’attività scolastica e, come questa, riprenderà più tardi.
Se parliamo di numeri, in Italia registriamo circa 500 ginnaste Gold tra Serie A/B/C, un globale di 1400 atlete Gold e 27.000 Silver. Si intuisce quindi l’esigenza di trovare un criterio in quanto quasi impossibile ripartire tutti insieme. Immaginate quante palestre riapriremmo d’un tratto.
C’è da dire, però, che la difficoltà è anche distinguere il lavoro delle società stesse.
Proviamo a prendere come spunto la Brixia. Abbiamo 20 ginnaste Gold e circa 30 Silver. Evidentemente non posso pensare di allenarle le silver.
Ma se consideriamo un’altra realtà che, ipoteticamente, abbia solo 20 ginnaste silver, se la palestra lo consentisse, per me, potrebbe riaprire con quelle.
Quindi non si tratta, in fondo, neanche di dire “prima questo poi quello” ma va valutato in funzione della superficie e dei numeri.
Credo in ogni caso che i 20mq a persona potrebbero essere una buona e uniforme misura di prevenzione.
Cosa significa lo spostamento di un anno delle Olimpiadi?
È un disastro! I carichi di lavoro vanno somministrati in funzione degli appuntamenti che hai. Si parte dalla data dell’appuntamento e a ritroso si procede a programmare.
Se l’appuntamento si sposta di 1 anno, devo riprogrammare tutto. In più c’è un altro problema, in questi percorsi esistono appositamente le gare di preparazione.
Gare di alto livello, che si preparano, sono un paio all’anno. Le altre sono tutte di programmazione. Solitamente, nell’anno non Olimpico, si collocano nei due semestri e sono il Campionato del Mondo e quello Europeo.
Purtroppo, oggi non sappiamo quando e se si terranno gli incontri di preparazione per il prossimo anno. Abbiamo la necessità di sbagliare nelle gare che poco contano, per poterci presentare pronti all’appuntamento.
Inoltre, nell’incertezza generale, parrebbe che il prossimo anno ci saranno Mondiali, Europei e Olimpiadi insieme.
Qual è la sua idea su quanto deciso dalla FIG per le gare di Baku?
Sia ben chiaro, come DTN sono contento perché vuol dire che un’italiana è sicuramente dentro. Il problema è che hanno fatto una cosa che per me non è corretta. Ma facciamo un passo indietro.
Prima di Baku Vanessa Ferrari si trovava, a livello di punteggio, davanti a Lara Mori. Nella gara di qualifica a Baku, per scelta tecnica, abbiamo semplificato l’esercizio della Ferrari, in quanto non ho ritenuto necessario sprecare energie in più. Scelta che si è dimostrata giusta vista la sua seconda posizione.
Assegnando i punti sulla base della qualifica, quindi, si sono invertite le posizioni (Mori scavalca Ferrari nella classifica). A parer mio queste ragazze meritano di potersi confrontare in una gara, che a Baku non si è svolta.
Avrei quindi preferito che la FIG invitasse, prima delle Olimpiadi, le 8 della finale di Baku al primo evento disponibile per assegnare quei punti. Sarebbe stato più giusto.
Come vede la squadra di Tokyo 2020?
Abbiamo innanzitutto da conquistare il pass individuale; le prove saranno 3 su 4 e non sarà certamente facile. Poi vedremo chi saranno le 4 della squadra Olimpica.
A Stoccarda c’erano 6 ginnaste di cui la Maggio era riserva (perché si era fatta male al piede un mese prima non avendo avuto possibilità di un totale recupero). Le 5 hanno fatto tutte quante un’ottima gara, portandosi a casa il bronzo.
Orientativamente la rosa stretta è sicuramente composta da queste 6. Ma dovremmo valutare obiettivamente lo stato di forma di queste ginnaste nel 2021.
Se avessimo lo spot conquistato nelle gare All-Around, aggiunta la riserva, potremmo pensare di averle tutte e 6.
Ma non abbiamo solo loro, ci sono anche ginnaste come Minotti, Grisetti, Campagnaro, Cotroneo e la Cocciolo. Al momento queste ultime sono un gradino sotto, ma da qui ad un anno vedremo.
E vedremo soprattutto come la gente uscirà da questo momento perché sarà una variabile determinante considerando, infine, l’ingresso delle 2005 che amplierà gli orizzonti di scelta.
Come vede le nuove promesse?
Bisognerà vedere chi torna in palestra, e come. A livello femminile, quando stai 2/3 mesi senza allenarti è molto più complicato che a livello maschile, perché i fisici cambiano e ci sono problemi motivazionali. Quindi mettiamo un grande punto di domanda e vediamo chi verrà fuori da questa situazione e sarà in grado di proporsi.