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Oltre Simone Biles: scenario USA per Tokyo 2020

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Simone Biles è conosciuta ormai da tutti. La regina della Ginnastica, in preparazione per la sua seconda olimpiade, è la seconda ginnasta americana ad aver gareggiato per 8 anni di seguito ai massimi livelli internazionali (la prima è stata Dominique Dawes che ha partecipato alle Olimpiadi del 1992,1996 e 2000). Dal suo debutto a livello internazionale tenutosi ai Campionati del Mondo di Anversa 2013, dove si è laureata campionessa assoluta per la prima volta, Simone non si è più fermata. Cinque titoli mondiali (oltre ad Anversa ricordiamo Nannjing 2014, Glasgow 2015, Doha 2018 e Stoccarda 2019), quattro ori olimpici (più una medaglia di bronzo alla trave) e sei titoli Nazionali. In poche parole, la ginnasta più forte di tutti i tempi.

Dominique Dawes, Getty Images

La Biles però ha affermato in recenti interviste di essere molto stanca e lo slittamento di 12 mesi delle Olimpiadi di Tokyo, causato dall’attuale emergenza sanitaria dovuta alla diffusione nel mondo del CoVid-19, è stato per lei un duro colpo. Simone a 23 anni è comunque una delle ginnaste americane più “vecchie” che abbiano mai partecipato alle Olimpiadi e questa proroga olimpica di un anno, insieme alle misure adottate per fermare il diffondersi dell’epidemia quali Lockdown e distanzamento sociale, potrebbe avere effetti negativi in primis sulla sua preparazione (non è comunque facile per un’atleta che compete ai massimi livelli stare senza allenarsi per molto tempo) ma le ripercussione potrebbero manifestarsi anche a livello psicofisico. Tutto ciò si evince da un’intervista rilasciata nei giorni scorsi ai microfoni della NBC, nella quale la 23enne di Columbus ha dichiarato:

“Mi sento come se dovessi decidere cosa fare. Questo sarà un anno davvero faticoso, soprattutto dal punto di vita mentale. Stavo raccogliendo le ultime energie per essere pronta ai Giochi e adesso devo ricominciare da capo per un altro anno […] Non vedevo l’ora di non dover fare più ginnastica. Non aspettavo altro che dare una tregua al mio corpo, sia dal punto di vista fisico che mentale e dimostrare a me stessa di essere qualcosa di più di un’atleta, di essere una persona con i suoi interessi e le sue peculiarità. Volevo dimostrare di sapere fare anche altro“.

Simone Biles, Getty Images

Ma oltre Simone Biles, chi tra le atlete Americane sarà in grado di guadagnarsi un posto per il Team Olimpico che con molta probabilità dominerà incontrastato il prossimo anno in terra Nipponica? Le candidate in realtà sono molte.

Jade Carey ad esempio dovrebbe avere conquistato già il pass per il Giappone. La diretta avversaria in coppa del mondo di Vanessa Ferrari e Lara Mori, salvo novità nei prossimi mesi, sarà presente a Tokyo come individualista (ricordiamo che il formato di gara previsto sarà 4 ginnaste in squadra più 2 individualiste).

Jade Carey, NBC sport

Un’altra valida candidata potrebbe essere Sunisa Lee. La 17enne di origini asiatiche ha partecipato ai mondiali di Stoccarda lo scorso ottobre piazzandosi in ottava posizione a causa di una caduta alle parallele asimmetriche, suo attrezzo di punta (senza l’errore sarebbe stata sul podio). Sunisa avrebbe dovuto poi partecipare alla Coppa del Mondo di Stoccarda a marzo 2020, successivamente annullata.

Sunisa Lee, Getty Images

In lista per un posto in squadra anche Morgan Hurd, “la Ginnasta con gli occhiali”, che nel 2017 (anno di pausa per la Biles) ai campionati mondiali di Montreal ha conquistato il titolo Mondiale All Around. La Hurd è reduce di aver vinto l’American Cup il 7 Marzo 2020 (in cui era in gara anche Giorgia Villa)

Morgan Hurd, Ginnasticando.it

Troviamo poi Mckayla Skinner riserva ai mondiali di Stoccarda che ha dimostrato più volte di poter ancora dire la sua. La Ginnasta classe ’96 ha fatto il suo grande ritorno sui campi gara a Luglio durante gli U.S classic, eseguendo il Cheng al volteggio e un corpo libero con difficoltà stellari.

McKayla Skinner, Ginnasticando.it

Ulteriori nomi papabili potrebbero essere quelli di Kara Eaker e Grace McCallum, in squadra ai Campionati del mondo di Stoccarda, e Kayla di Cello diventata Senior da poco e anche lei reduce dall’American Cup di Marzo 2020.

Grace McCallum, Jamie Squire/Getty Images
Kara Eaker, Olympic channel
Kayla di Cello,FIG

Insomma la partita è ancora aperta e più interessante che mai. Vedremo gli sviluppi della situazione nei prossimi mesi.

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Anna Maria Palaia
Figlia della soleggiata Calabria, adottata momentaneamente dal Friuli- Venezia Giulia. Sono laureata in Giurisprudenza, leggo, scrivo, suono e viaggio. Mai messo piede in una palestra ma da sempre amante di questo Sport. Dal 2018 al servizio di GINNASTICANDO.it grazie al quale ho vissuto alcune delle esperienze ginniche più significative: il pass stampa ai Campionati Assoluti di Napoli 2021, la copertura mediatica delle Olimpiadi di Tokyo 2020 e l'accredito in sala stampa virtuale ai Mondiali di Kitakyushu 2021.
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