La ginnasta francese Lorette Charpy (recentemente impegnata all’American Cup di Milwaukee con la nostra Giorgia Villa) ha rilasciato al sito internet della Federation Française de Gymnastique un’intervista dove ha deciso di raccontare le sue giornate segnate dall’emergenza Coronavirus, a seguito della quale è stata disposta la chiusura della sua palestra e la cancellazione di molti eventi sportivi, uno tra tutti i Campionati Europei, inizialmente previsti dal 30 Aprile al 3 Maggio a Parigi.
Questa l’intervista nella versione da noi tradotta.
Da numerosi giorni, il COVID-19 ha cambiato la vita di milioni di persone.
L’ambiente della ginnastica non è stato ovviamente risparmiato da questa epidemia: le palestre sono vuote, sia nelle società che nelle strutture di alto livello. Eventi e competizioni, tra cui i Campionati Europei di Ginnastica Artistica Femminile, sono stati cancellati o posticipati. Lorette Charpy ripensa a questi insoliti giorni e alla sua vita in quarantena.
Come sei venuta a conoscenza della sospensione degli allenamenti?
Ancora prima della sospensione degli allenamenti, gli allenatori ci hanno ricordato delle misure preventive (lavaggio delle mani, eccetera). Ci avevano anche avvertiti, vista la situazione in altri paesi, che la quarantena sarebbe arrivata in Francia. Così abbiamo subito sospettato che questa misura sarebbe stata attuata. Ne ho parlato durante l’American Cup con le altre ginnaste. E quando il Presidente della Repubblica ha fatto il suo discorso alla nazione, giovedì scorso, l’ho ovviamente guardato. Subito dopo l’incontro, gli allenatori hanno annunciato la sospensione degli allenamenti il sabato mattina.
Com’è stata l’ultima seduta di allenamento?
Già da venerdì l’atmosfera era strana. Il sabato ci siamo allenate come ogni giorno. Inoltre era il compleanno di Lilou Besson, di conseguenza l’atmosfera era comunque felice. Mentre lo staff era in riunione per definire le ultime misure di quarantena, abbiamo messo la canzone “Tanti Auguri” e poi Eric ci ha chiesto di creare una coreografia. Così abbiamo iniziato a creare una coreografia e Aline, come al solito, ha voluto aggiungere un piccolo tocco di sarcasmo, anche se è un argomento serio da affrontare, e abbiamo avuto l’idea di aggiungere dei gesti nella coreografia coerenti alla notizia.
Come sta andando la quarantena?
Gli allenatori hanno proposto a me e alle mie compagne (Alizée Letrange-Mouakit, Aline Friess, Mélanie de Jesus dos Santos) di rimanere in quarantena in una casa di campagna tutte e quattro insieme ad un adulto, che ci permette di uscire senza incontrare nessuno. Proviamo a fare due allenamenti al giorno, con attività all’aperto e preparazione fisica. Abbiamo sempre una piccola parte di allenamento cardiovascolare nei nostri allenamenti e poi lavoriamo su diverse parte del corpo: braccia, addominali, gambe e qualche volta facciamo degli esercizi specifici grazie al poco equipaggiamento a nostra disposizione, dal momento che ovviamente non eravamo in grado di portarci gli staggi e la trave. È diverso dal centro di allenamento, ma ci adattiamo: seguiamo il programma che ci danno gli allenatori, ma qualche volta, come oggi, ci inventiamo un po’ la giornata, che accade raramente al centro, e così è anche costruttivo per noi. Le ragazze del centro stanno anche seguendo un programma a casa, un po’ simile a quello che viene assegnato durante le vacanze. L’obiettivo è quello di rimanere il più in forma possibile al fine di riprendere più facilmente dopo la quarantena.
Questa quarantena ha interrotto la vostra preparazione?
Dal momento che non ci possiamo allenare, il nostro programma di preparazione è stato completamente rivoluzionato. I grandi cambiamenti sono soprattutto le cancellazioni, quelle del test in programma questo fine settimana a Saint-Etienne e gli Europei, che erano due tappe importanti nella nostra preparazione. Oggi dovremo fare a meno di esse, e penso che avremo pochissime gare prima delle Olimpiadi, sempre se verranno confermate.
Come ti senti?
Sono fiduciosa, penso che questo sia importante in questo periodo, perché se ad esempio iniziamo a pensare all’annullamento dei Giochi, i nostri allenamenti non saranno più così efficaci. Pertanto, dobbiamo rimanere positivi. Dobbiamo avere a che fare con questi imprevisti che possono intaccare definitivamente la nostra preparazione, ma non vuol dire che sarà peggio.