A poche settimane dall’epidemia scatenata dal Coronavirus nella Repubblica Popolare Cinese la situazione di emergenza globale è tutt’altro che rientrata.
LOCKDOWN IN CINA- Intere metropoli della Cina sono isolate e nella stessa Wuhan, epicentro dell’epidemia, si trova Shang Chunsong, atleta della nazionale cinese, la quale comunica sui social che le è impossibile persino andare in palestra ad allenarsi a causa dell’imposta quarantena che costringe lei e tutti i cittadini a non uscire di casa a meno che non sia strettamente necessario.
La situazione nel resto del mondo è sicuramente più distesa ma moltissime nazioni, tra cui l’Italia, l’Australia e il Qatar, in via precauzionale hanno deciso di sospendere il traffico aereo da e per la Cina, e altri paesi come gli Usa e la Gran Bretagna hanno comunicato che sarà impedito a tutti i cittadini stranieri che si sono recati in Cina da meno di 14 giorni di entrare nel paese. È inevitabile constatare che le tappe del 2020 di World Cup per attrezzo di Melbourne (20 e 21 febbraio) e di Doha (dal 18 al 21 marzo) e le prime due tappe del circuito World Cup All-Around (American Cup il 7 marzo e Birmingham Cup il 28 marzo) sono alle porte e, ad oggi, con il divieto imposto ai cittadini cinesi di entrare in Australia, negli Usa, in Gran Bretagna e in Qatar, sembrerebbe che la delegazione cinese potrebbe non riuscire a partecipare a queste importanti tappe di Coppe del Mondo.
Ciò significa che atleti del calibro di Zhang Jin per la femminile e Deng Shudi e Sun Wei per la maschile sarebbero costretti a saltare le prime due tappe di Coppa del Mondo All-Around, al termine delle quali ricordiamo che ci sarà in palio un pass per Tokyo da assegnare a una ginnasta (e un ginnasta) individualista della nazione che avrà totalizzato più successi nel corso delle quattro tappe. Se gli atleti cinesi saltassero il primo o, peggio, entrambi gli appuntamenti di Coppa del Mondo, questo per loro significherebbe di fatto rinunciare alla corsa verso un ulteriore pass olimpico, ma le cattive notizie non finiscono qui.
Basta dare uno sguardo alla classifica del circuito delle World Cup di Specialità per constatare che ci sono diversi atleti cinesi a contendersi un pass nominale per le Olimpiadi di Tokyo. Per la ginnartica artistica femminile troviamo alle parallele asimmetriche le cinesi Fan Yilin e Lyu Jiaqi, rispettivamente prima e seconda in classifica, seguite a una quindicina di punti di distanza dalla belga Darwael e dalla russa Iliankova, e alla trave la cinese Li Qi al secondo posto, a una manciata di punti di distanza dall’australiana Nedov che è prima. Per la maschile troviamo, invece, al cavallo con maniglie Weng Hao, secondo alle spalle di Lee Chih Kai di Taipei per soli dieci punti, agli anelli i due cinesi Liu Yang e You Hao, primo e secondo, seguiti dal britannico Tulloch, e alle parallele pari sempre You Hao è primo a parimerito con il russo Poliashov. Per tutti questi atleti mancare anche a una sola tappa di Coppa del Mondo avrebbe come significato quello di essere raggiunti o addirittura superati dagli avversari.
La partecipazione alle Coppe del Mondo degli atleti cinesi dipende dunque da questioni burocratiche che interessano l’ordine pubblico delle singole nazioni e per loro non resta che sperare che la situazione migliori il più rapidamente possibile cosicché il divieto di entrare in questi paesi venga rimosso e sia consentito loro di partecipare alle gare. Speranza che, ad oggi, sembra essere ancora piuttosto fievole.