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Road to Serie B – Iris Firenze

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Prosegue il viaggio di Ginnasticando.it verso il Campionato di Serie B di Ginnastica Ritmica.
Dopo la puntata di ieri, dove abbiamo conosciuto una realtà di grande esperienza come la Ritmica Nervianese, oggi è il turno di una debuttante nella serie cadetta.
Oggi andiamo in Toscana, una tra le regioni italiane considerate come “fucina di talenti” e per la precisione a Firenze, per conoscere la nuova realtà dell’Iris Firenze. Le ragazze di Costanza Dainelli e Alessia Fancelli, neopromosse dalla Serie C per la Zona Tecnica 4 (di cui fanno parte le squadre di Lazio, Toscana e Sardegna) sono una realtà giovane che si sta già facendo ben notare a livello nazionale: recentemente hanno partecipato ai campionati nazionali individuali, portando a casa ottimi risultati.

Con che spirito la squadra si sta preparando al Campionato?
Ci stiamo preparando con lo spirito tipico Irissino che si riconosce totalmente con la metafora creata dallo splendido Pennac sul concetto di squadra:
“Ogni studente suona il suo strumento, non c’è niente da fare. La cosa difficile è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l’armonia. Una buona classe non è un reggimento che marcia al passo, è un’orchestra che prova la stessa sinfonia. E se hai ereditato il piccolo triangolo che sa fare solo tin tin, o lo scacciapensieri che suona soltanto bloing bloing, la cosa importante è che lo facciano al momento giusto, il meglio possibile, che diventino un ottimo triangolo, un impeccabile scacciapensieri, e che siano fieri della loro qualità che il loro contributo conferisce all’insieme. Siccome il piacere dell’armonia li fa progredire tutti, alla fine anche il piccolo triangolo conoscerà la musica, forse non in maniera brillante come il primo violino, ma conoscerà la stessa musica”.
Ecco, credo che questa splendida descrizione, presa in prestito per l’occasione, rappresenti la nostra squadra; in essa non esiste nessun primo violino ma tanti ottimi musicisti che sono a disposizione anche all’ultimo secondo a cambiare lo strumento. Abbiamo lavorato e continueremo a lavorare intensamente, senza soffermarci mai sul traguardo raggiunto,altrimenti rischieremmo di disperdere la concentrazione su pensieri e paure inutili. Questo pensiero passa in ogni seduta di allenamento ed ogni atleta sa il contributo che può e potrà dare alla squadra. È un gruppo che è maturato in questi anni ed è pronto ad affrontare tutte le conseguenze che comporta gareggiare in un campionato di questa levatura. Detto questo, nessuno può vietare alle atlete di sognare ed è giusto che in cuor loro e nostro ci siano delle speranze.

Quali sono gli obiettivi per questa edizione?
Come direttrice sportiva, insieme allo staff, formato dai tecnici federali Alessia Fancelli e Daria Velius abbiamo analizzato e testato con capillarità il nostro potenziale e l’ottima levatura di tutte le altre squadre retrocesse dalla serie A2 e neopromosse come noi e coloro che sono rimaste in serie B. Per cui l’obiettivo auspicabile sarebbe quello di riuscire a mantenere una posizione in classifica che garantisse la permanenza in serie B. Abbiamo visto ormai negli anni con quanta velocità le società, dopo aver conquistato l’accesso in una delle tre serie del nostro campionato, retrocedono, anche solo l’anno successivo. Per cui ci poniamo solo degli obiettivi possibili e alla nostra portata, poi la gara decreterà il valore di ciascuna squadra. Ci piacerebbe soprattutto che le nostre atlete, all’interno delle tre prove, realizzassero delle prestazioni precise e chiare da un punto di vista esecutivo, (visto che questo codice premia largamente gli esercizi ricchi di maestrie che comportano però maggiori probabilità di falli tecnici), e che tutte loro risultino all’altezza del passaggio conquistato nel 2019.

Ci date una piccola anticipazione sulla formazione che scenderà in pedana?
Vi possiamo dire che la squadra che lavora per questo campionato è composta da nove atlete che si divideranno fra il campionato di serie C e quello di B: Clarissa Barbetti, Camilla Bazzani, Aurora Bertoni, Elena Iozzelli, Aurora Corradino, Monica Marchidan, Micol Masetti, Carlotta Vettori, Alessia Cuorvo (in prestito dalla Società Raffaello Motto).

Avete già avuto modo di testare la preparazione delle ragazze a qualche torneo nazionale/internazionale? Se sì, che spunti avete tratto dalle prestazioni delle vostre ginnaste e in caso ci dovessero essere, quali sono i punti da migliorare in vista del Campionato?
Abbiamo terminato i campionati nazionali del 2019 ottenendo l’accesso alle finali sia nel campionato di Categoria che nel campionato di Specialità con tutte le componenti della squadra; il 22 dicembre abbiamo partecipato al torneo internazionale “Stelle di Natale”, poi parteciperemo al Trofeo Irene Bacci il 4 gennaio, l’11 gennaio aderiremo alla prima edizione del Torneo internazionale Etruria Prato, mentre tre nostre atlete sono state selezionate dalla DTR prof.ssa Sarah Lopez, parteciperanno al Trofeo Ghidetti.
Il 25-26 gennaio tutta la squadra scenderà in campo a Desio al primo memorial dedicato a Pietro Paleari. Questa sarà l’ultima prova pre-campionato. Tutti questi test, che comprenderanno anche le valutazioni tecniche con il giudice internazionale Emanuela Agnolucci, (che il nostro comitato offre a tutte le società toscane impegnate in eventi importanti), ci aiuteranno a capire la formula più forte da far scendere in pedana, e ad ogni appuntamento pre-campionato, analizzeremo con cura le prestazioni delle nostre ragazze confrontandole con il punteggio ottenuto, visto che questo codice, secondo noi, rispecchia in linea di massima il valore in campo delle ginnaste.

Come caricherete le ragazze prima di calcare la pedana?
Le caricheremo dicendo loro le stesse frasi che ripetiamo da quando abbiamo iniziato questo cammino. La gara finisce alla terza prova: sono 90 secondi in cui il cervello deve essere sempre in azione e in cui ognuna di loro non deve dare per scontato niente. Soprattutto se ci fosse qualche intoppo grave, ognuno di loro deve pensare che è in pedana per la squadra, per cui è obbligatorio scacciare ogni ambizione personale e continuare al meglio la propria prestazione, per portare a casa il miglior punteggio possibile. Poi come sempre diciamo loro che siamo esseri umani e non dei robot, per cui l’importante è la reazione positiva a gli eventi e la volta prossima ci aspetta comunque un’altra prova. Una ginnasta si rialza sempre e comunque e noi allenatori saremo sempre là, appoggiati a quei pannelli anti-stress, ad aspettarle, qualsiasi cosa accada… perché la vita delle allenatrici è fatta non solo di quel minuto e mezzo che ti spacca il cuore, ma di milioni di secondi che trascorre a costruire e crescere le loro meravigliose bambine, ragazze e poi donne che condividono la stessa passione.

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