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Alexandra Agiurgiuculese: una vita a testa in giù, sognando Tokyo 2020

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A pochi giorni dalla prima tappa del Campionato di Serie A in programma a Sansepolcro (Arezzo) incontriamo la medaglia di bronzo alla palla al mondiale di Sofia Alexandra Agiurgiuculese, che al “Torneo Internazionale del Mare” di Caorle dello scorso weekend ha tenuto una masterclass e presentato tre dei quattro nuovi esercizi al pubblico presente.

L’atleta azzurra, che si allena a Udine con Spela Dragas e Magda Pigano, si racconta a Ginnasticando.it, con il sorriso che la contraddistingue e la determinazione di una vera campionessa.

Si è concluso il 2018, un anno straordinario per la Ginnastica Italiana e per te. Cosa pensi di dire al riguardo?
Sono molto contenta comunque, ma soprattutto del risultato dei Mondiali. E che dire? Spero quest’anno di migliorarmi e di prendere altre medaglie.

A metà dicembre si è conclusa la Serie A e adesso ne comincia una nuova. Cosa ne pensi delle novità apportate dalla Federazione?

Ovviamente sappiamo tutti che non c’è più il corpo libero. Sinceramente toglierlo mi sembra un po’ una “cavolatina”, però la cosa non riguarda noi ginnaste quindi noi diciamo “va bene!” e continuiamo a fare il nostro lavoro.

In queste ultime settimane hai continuato la tua preparazione della nuova stagione a Udine, una preparazione che non si è fermata, nemmeno durante le vacanze di Natale. Vuoi raccontarci qualcosa sui nuovi esercizi?
Ho dei nuovi esercizi che sono molto difficili e che a Caorle proverò per la prima volta (l’intervista è stata fatta prima dell’inizio delle competizioni, NdR) sperando di migliorarli e eseguirli senza errori.

Ci racconti un momento bello della tua carriera e un momento non proprio piacevole?

Un momento non proprio piacevole è stato quando l’anno scorso, più o meno in questo periodo, mi sono infortunata al ginocchio e diciamo che lì è stato come se il mondo mi cadesse addosso. Non è stato un bel periodo soprattutto stando ferma e non riuscendo a fare quello che amo, cioè la ginnastica. Quindi lì è stato brutto.
Un momento bellissimo è stato ovviamente il Mondiale: lì si è fatto valere il mio impegno in palestra e la mia dedizione, dal momento che non mi sono mai fermata e non ho mai mollato.

Hai qualche rito scaramantico prima di scendere in pedana o un portafortuna?
Diciamo che come portafortuna in fatto di oggetti non ne ho, ma come portafortuna che mi dedicano le persone sì. Quello mi aiuta e basta.

Chi è Alexandra fuori dalla pedana?
Una ragazza pazza, soprattutto divertente. Spero di essere simpatica, insomma è quello che mi dicono in tanti. Io dico quello che mi dicono, poi sta a voi decidere.

Hai da poco compiuto 18 anni. Quali sono i tuoi progetti per il futuro in pedana, ma soprattutto fuori dalla pedana?
I miei progetti in pedana sono assolutamente le gare importanti, che spero vadano bene e di guadagnare altre medaglie ma le Olimpiadi sarebbero l’obiettivo massimo.
Invece fuori dalla pedana è tutto in fase di costruzione, non si sa ancora al 100%, insomma vedremo più in avanti.

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